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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Linear Sphere - Reality Dysfunction
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( 2263 letture )
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Questo Reality Dysfunction degli inglesi Linear Sphere è un disco molto complicato. Potrei riassumere questo disco in poche righe: quattro musicisti con una tecnica molto, ma molto superiore alla media, una massa informe di idee, una mistura di generi da far venire il mal di testa e un cantante dalla doppia personalità. Mi spiego meglio, perché questo disco merita un discorso ampio. Il genere che ci propongono i Linear Sphere non è catalogabile con una semplice etichetta. Certo, la base di tutto è un Prog Metal suonato magistralmente, ma sono tante e tali le sfaccettature della proposta musicale di questo gruppo, che risulta molto difficile includerli in una categoria. Diversi sono gli approcci jazz-fusion dei cinque londinesi, e soprattutto la sottile, ma, non trascurabile, vena di death metal melodico che attraversa il corpo dell’album. Voglio chiarire subito che è proprio l’elemento death che non riesco ancora a “digerire”, soprattutto per quanto concerne il cantato di Jos Geron. È proprio la sua voce “sgraziata” a funestare quello che avrebbe potuto essere un capolavoro. Il suo approccio death melodico, a mio modo di vedere, stona nella complessa struttura costruita dai Linear Sphere. A conferma di quanto detto basta ascoltare le parti “pulite” del cantato di Geron, molto più adatte alla proposta del gruppo. Diverse sono le influenze che si riscontrano nell’album, dai Dream Theater nelle parti più prog allo stato puro, agli O.S.I., ai Meshuggah, soprattutto per la resa sonora delle due chitarre di Goulding e Griffiths, e in alcuni frangenti anche per la voce di Geron. Il fatto di dover donare una canonica “forma canzone” alle loro composizioni (uno dei problemi maggiori del prog odierno) non sembra aver minimamente preoccupato i Linear Sphere, infatti le sette canzoni che compongono questo disco sembrano più il risultato di una lunga jam session, invece di una pianificazione studiata nei minimi dettagli. Appropriandomi indebitamente di una precisa analisi fatta dal nostro Renaz, nella recensione dei Redemption The Origins Of Ruin, in cui si “divideva” l’attuale situazione progressive in tre filoni; posso dire che il “prog” (termine da prendere con le molle, alla luce di quanto detto prima) che ci propongono i Linear Sphere appartiene sicuramente alla prima corrente, quella: “con la forte volontà di “progredire” in direzioni tra le più disparate”. Considerando tutte queste componenti, vi troverete davanti canzoni come Reversal, Father Pyramid, Life Of Gear o Ceremony Master, caratterizzate da continui cambi di tempo e da chitarre che alternano momenti heavy a momenti più tipicamente jazz-fusion. Una menzione particolare meritano Marketing e la mastodontica suite From Space To Time. Scrivere una canzone di 25 minuti e riuscire a non far annoiare chi ascolta, non è sicuramente cosa facile! Tirando le somme, posso dire che Reality Dysfunction è un disco nemmeno per “iniziati”, ma per “iniziatissimi”, data la sua complessità. Nel valutare questo disco avrei potuto aggirare l’ostacolo del voto, con un semplice s.v., soprattutto perché fino all’ultimo sono stato tormentato dall’amletico dubbio di “promuovere” o “non promuovere” il disco? Quel numero che vedete qua sotto è il frutto di una promozione “parziale”, in attesa del prossimo lavoro dei Linear Sphere. Rimandati a Settembre….cioè al prossimo disco.
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se fosse un disco totalmente strumentale non sarebbe male, purtroppo la voce è decisamente fuori posto, sgraziata (se non in pochi punti) e fastidiosa.. peccato |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Reversal 2. Father Pyramid 3. Ceremony Master 4. Division Man 5. Life Of Gear 6. Marketing 7. From Space To Time part 1. Evolution part 2. Bodes part 3. Separation part 4. Eden
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Line Up
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Martin Goulding - Guitar Charlie Griffiths - Guitar Steve Woodcock - Bass Nick Lowczowski - Drums Jos Geron - Vocals www.linearsphere.com
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RECENSIONI |
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