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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/11/2017
( 1233 letture )
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I TT Quick prendono forma a Osbornsville, nel New Jersey nel 1979: la band incomincia il proprio percorso suonando nel circuito locale dei bar e club, facendo cover e rafforzando la line-up, l’esperienza dal vivo serve ai ragazzi per definire il perimetro della propria musica, un heavy metal di matrice americana, che verrà impressionato su nastro negli anni a venire. Vengono notati nel 1983 da Jon Zazula che sta creando la mitica Megaforce Records e sottoscrivono un contratto, in compagnia di icone quali Metallica, Anthrax e Overkill, anche loro agli inizi, non solo della carriera ma di una vera e propria nuova epoca.
L’anno seguente viene editato il qui presente EP, autointitolato, che esce per la Avalanche, una sottoetichetta della Megaforce, contenente 5 pezzi che fungeranno da biglietto di presentazione per le aspirazioni di Mark Tornillo e soci. Go for the Throat mostra subito una ampia gamma di riff metallici con tanto di batteria pestata e una voce al vetriolo, cambi di tempo e muro di suono compatto come asfalto, la guitar di David DiPietro cavalca a più non posso e svisa di gusto, una partenza decisa e potente. La seconda canzone in scaletta è una cover dei Creedence Clearwater Revival: Fortunate Son risulta breve, solo 2:40 di durata, ma viene percorsa da uno spirito metallaro non indifferente per una riuscita ottimale, mentre Child of Sin conclude il lato A del disco, sfoggiando un sound non eccezionale per la batteria, l’ascia lancia il grido di battaglia e i miasmi più estremi si fondono con un hard rock energizzato. Il lato B si squarcia con Metal Man che è tutto un manifesto, la chitarra deturpa con riff infuocati in stile Breakout degli Scorpions, up tempo affilato di Glenn Evans alla batteria mentre il singer si danna l’anima per confezionare linee melodiche appetibili, riuscendoci, ottimo il solismo di DiPietro per immediatezza e gusto. Victims chiude il debutto su vinile, scandendo l’attitudine metal in una track composita, fatta di una prima parte strumentale, inseguita da una parte cantata e taglieggiata da una sei corde che non fa prigionieri e la sezione ritmica appare atletica e ben dosata, con una menzione per l’efficacia della batteria e la voce potente di Tornillo che si disimpegna sempre convincendo appieno. Un EP d’esordio di livello questo dei TT Quick, che verrà seguito da album quali Metal of Honor (1986), Sloppy Seconds (1989) e Halycon Ink uscito nel 2000, inframezzati da un live nel ‘92, la band non otterrà i successi mondiali delle band prima citate, Metallica su tutti, ma si è sempre distinta per la lealtà e la genuinità del proprio credo musicale nonostante uno split e una reunion avvenuta sul finire degli anni novanta. La band statunitense vanta certamente il merito di essere stata pioniera nella scena americana, con tanti altri nomi naturalmente, ed è stata oggetto di ammirazione anche da parte di chitarristi divenuti poi star di prima grandezza, come Zakk Wylde e Dave Sabo, adoranti verso lo stile di David DiPietro.
Anche se il fato li ha relegati ad essere comprimari, i TT Quick ancora oggi si ritrovano per occasionali show dal vivo e hanno realizzato un paio di CD con rarità e B-side, mentre il frontman Mark Tornillo si è unito nel 2009 ai teutonici Accept, indiscussi maestri del metal europeo. Da rivalutare questo Ep, da risentire senza nostalgia o rimpianti.
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INFORMAZIONI |
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Avalanche / Megaforce Records
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Tracklist
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Side A 1. Go for the Throat 2. Fortunate Son 3. Child of Sin Side B 4. Metal Man 5. Victims
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Line Up
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Mark Tornillo (Voce) David DiPietro (Chitarra) Walt Fortune (Basso) Glenn Evans (Batteria)
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RECENSIONI |
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