|
|
 27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Chrome Molly - Hoodoo Voodoo
|
04/04/2018
( 546 letture )
|
10 tracce per questo nuovo album uscito poco più di un anno fa, ecco il ritorno dei Chrome Molly. La band negli anni 80 è diventata celebre per aver fatto da supporto a leggende del rock duro come Alice Cooper e Ozzy tra gli altri, palesandosi su palchi celeberrimi, e suonando per ben venti volte e più, al Marquee Club di Londra e al CBGB di New York. Il nuovo lavoro Hoodoo Voodoo, pubblicato il 27 gennaio 2017 su Ear Music, doppia il vero ritorno sulle scene avvenuto nel 2013 con Gunpowder Diplomacy.
Gli inglesi Chrome Molly, originari di Leicester, giungono così alla sesta prova da studio, con nove pezzi più intro, dimostrando buona salute metallica e sciorinando un roster di pezzi dediti al puro ed integro hard rock potente, fatto di chitarre taglieggianti, riff corposi e scintille metal, tipiche della decade aurea per il genere, parliamo ovviamente degli eighties. Va detto che i Chrome Molly non hanno mai raggiunto la vera popolarità, ma si sono contraddistinti per la genuinità della proposta e per uno zoccolo duro di fans sempre pronti a seguirli e sostenerli. Su questo nuovo disco ci sono alcune sorprese, il sound è in bilico tra la freschezza e il vintage, le tastiere si ritagliano un importante ruolo e le chitarre sparano riff a manetta, con i cori che accentuano l’impatto e la piacevolezza delle song. Il singolo Can’t Be Afraid Of The Dark, con tanto di video, si dimostra un’incursione su toni metal, assoli torrenziali, tastiere che si infilano benissimo nel tessuto connettivo della loro musica, e la voce di Steve Hawkins che ogni tanto perde qualche colpo, ma come si sa, gli anni passano per tutti, considerando che il cantante non è mai stato annoverato tra le vocalità più pregevoli dell'universo hard/metal, con tutto il rispetto ovviamente. Pillars Of Creation (Albion), parte da uno scoppio vocale per poi intrecciare una ritmica pesante come la ghisa e melodie scoppiettanti, chitarre robuste sono le assolute protagoniste di Some Kind Of Voodoo; Now That Those Days Have Gone è uno slow acustico che dimostra come anche questi ex ragazzi, dalla terra d’Albione, sappiano toccare corde zuccherine e non solo pestare come fabbri, sciorinando buone melodie e atmosfere sognanti. Indestructible è un’orgia di suoni enfatizzati, sei corde pompate e indefesse che però non rendono esemplare il pezzo, soprattutto per i vocalizzi del singer. Save Me ha parecchi miasmi derivati da Burn degli eterni Deep Purple anche se lo sviluppo è estremamente distante da quello eroico di Coverdale e soci, Rock For You è viziata da una performance vocale non buona ed è un peccato, Feeling Pressurised risulta saltellante e pimpante, Dial 'F' For Freakshow conclude la tracklist non aggiungendo nulla di più a quanto sappiamo e abbiamo origliato su questi solchi.
In conclusione, Hoodoo Voodoo, regala un manipolo di brani di discreto hard’n’heavy che avrebbe potuto essere ancor più brillante, convincente e godereccio, con una vocalità maggiormente precisa e con uno spettro d’estensione più intenso, mentre le parti strumentali non brillano per originalità, ma si dimostrano pungenti ed efficaci.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. In The Beginning
2. Can't Be Afraid Of The Dark
3. Some Kind Of Voodoo
4. Pillars Of Creation (Albion)
5. Now That Those Days Have Gone
6. Indestructible
7. Save Me
8. Rock For You
9. Feeling Pressurised
10. Dial 'F' For Freakshow
|
|
|
Line Up
|
Steve Hawkins (Voce)
John Foottit (Chitarra)
Sam Flint (Chitarra, Cori)
Nic Wastell (Chitarra, Basso)
Chris D'Adda (Tastiere)
Greg Ellis (Batteria)
|
|
|
| |
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
