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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Machine Gun Kelly - No Easy Way Out
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27/04/2018
( 2192 letture )
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Cambi in vista per i savonesi Machine Gun Kelly. La line up a 5 composta da due chitarristi a sciabolare refrain puro hard rock di settantiana e ottantiana memoria è scesa a 4 componenti.
Sinceramente ciò non ha giovato affatto alla chimica di squadra, in quanto si è persa la potenza sonora che emetteva la coppia d'asce, nonostante la prova di Jan, unico sopravvissuto del duo, sia comunque buona ma non abbastanza esaltante da compensare la mancanza. Eppure questo sarebbe il male minore, poiché il vero tallone d'Achille dell'album è la prova del singer MG Miche: sempre (o quasi) sottotono proprio per delle carenze tecniche lampanti, che emergono inesorabilmente sulla terribile semi-ballad Hard Times. In aggiunta pure la sezione ritmica non regala momenti memorabili e anzi talvolta risulta assai noiosa, meccanica, senza il minimo di inventiva. Insomma decifrare il terzo album della band è assai difficile ed ancor più trovare qualcosa di decente all'interno di No Easy Way Out, compito risultante assai scomodo. Perché non provare però citando la grezza, diretta e dirompente Eye of the Storm: song che si affida esclusivamente all'immediatezza del ritornello gridato come se fosse un motto da marchiarsi a fuoco sulla pelle ed elevata dall'assolo suddiviso in due fasi, alquanto piacevoli. E perché non proseguire salvando in calcio d'angolo gli arpeggi alla Heroes del Silencio utilizzati sulle strofe di Stand or Fall, ove la voce "maleducata" del cantante si scaglia portentosa per poi cedere all'ovvio quanto sbraitato chorus. Ebbene un altro punto a sfavore dei liguri è proprio l'ovvietà di alcune soluzioni, ripetute da miriadi di gruppi nel corso degli 80 e non solo. Basta ascoltare la trasgressiva titletrack per farsi un'idea: acida più di uno yogurt andato a male; o la basilare Broadcast King, la quale dovrebbe aprire il disco in maniera dirompente ma che in realtà non fa altro che sollevare dubbi sulle doti del quartetto. Altro tonfo su Nothing Ever Changes: una canzone instabile, a tratti inascoltabile, la quale sembra inventata su due piedi dato che i singoli musicisti vanno dove li porta il cuore, senza seguire un reale filo conduttore (persino il solo non ha nulla a che fare con il brano proposto). Per sentire qualcosa di meglio bisogna che i nostri si affidino ad un rock scalmanato, orientato all'heavy come sulle ultime due tracks: Take What You Need e The Boogeyman.
Proprio da qui i Machine Gun Kelly potrebbero ripartire: un sound più duro con richiami all'heavy metal, che in un certo senso camuffi il timbro e le capacità non eccelse del singer. Ne beneficerebbe anche la sezione ritmica, poiché su questo genere riesce a spingere maggiormente sull'acceleratore mascherando problemi di tecnica di base. Insomma non tutto è da buttare e qualche spunto per il futuro c'è! Bisogna vedere se la band riuscirà a cogliere gli aspetti migliori della sua produzione orientandosi semplicemente su quelli e tralasciando le nefandezze emerse su No Easy Way Out.
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3
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@Silvio, oddio é vero! XD jajaja Di un Rapper che non mi piace tra l'altro! |
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2
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questi hanno lo stesso nome di un rapper americano,l'omonimia non gli aiuta affatto! |
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1
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Questo disco merita almeno un 70 su 100 ! Vi assicuro che rispetto a molti dischi dello stesso genere in circolazione, di nomi più blasonati, tiene meglio il livello. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro (Broadcasted Humanity) 2. Broadcast King 3. Aileen 4. Eye of the Storm 5. Nothing Ever Changes 6. Hard Times 7. Stand or Fall 8. No Easy Way Out 9. Take What You Need 10. The Boogeyman
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Line Up
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MG Miche (Voce) Jan (Chitarra) Umberto (Basso) Alabarda (Batteria)
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RECENSIONI |
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