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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Blackslash - Lightning Strikes Again
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19/06/2018
( 1078 letture )
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Tutto trasuda old school nella nuova fatica dei tedeschi Blackslash. Sulla decisa falsariga della cosiddetta NWOTHM (New Wave of Traditional Heavy Metal), portata sugli scudi dagli ottimi lavori di band come Skull Fist o Enforcer, i Nostri propongono un heavy metal in tutto e per tutto classico, tanto nei suoni quanto nei titoli delle canzoni, tanto nell’artwork quanto nell’appeal. Come le band citate poco sopra, anche i Blackslash sono un gruppo giovane, nato nel 2007 a Donaueschingen e con tre album alle spalle, senza considerare questo nuovo Lightning Strikes Again.
Come i precedenti, il nuovo lavoro si rifà fortemente alla NWOBHM inglese e in particolare ai lavori più grezzi degli Iron Maiden, con musicisti perfettamente capaci nel reggere ritmi mediamente sostenuti e dosi melodiche abbastanza presenti, ed è un ottimo tuffo nel passato per i nostalgici di certe sonorità. Il sound è dinamico, nitido e piacevolmente antico; la voce di Clemens Haas è canonica, ma adempie benissimo al suo ruolo; il basso incalzante e la batteria forniscono velocità e solidità; le chitarre macinano instancabilmente buoni riff e soli. Tuttavia, già dopo pochissimi ascolti i limiti di Lightning Strikes diventano palesi, nell’assenza -ma questo era ovvio- totale di originalità e nello sviscerare un prodotto nei suoi canoni più tipici, senza riuscire ad aggiungere veramente nulla. Le dieci canzoni sono tutte sufficienti e nessuna è veramente fallimentare, ma la prevedibilità dei quasi cinquanta minuti di Lightninig Strikes Again è evidente e ben pochi momenti riescono a emergere ed essere definibili vagamente memorabili. L’opener e titletrack ne è un ottimo esempio, prevedibile e troppo fiacca nel ritornello per essere la traccia d’apertura, nonostante sia un brano sicuramente salvabile, ma, come detto, quasi niente di più. Il pezzo che colpisce maggiormente (nonché l’unico a mettersi in evidenza nella sua totalità) è la semiballad Unknown Heroes, che dopo un’introduzione sabbathiana diventa un brano intimo e orecchiabile, fino al buon assolo nella parte finale più grintosa del pezzo. Tra gli altri momenti più riusciti si possono citare Skyline Rider, Illuminate the Night (che si salva praticamente solo per il gustosissimo assolo) o Shine on, dai tratti speed.
Per questo Lightning Strikes Again si possono quindi ripetere esattamente gli stessi concetti riportati nella recensione del precedente Sinister Lightning: l’album di per sé non è male, suonato e prodotto nella giusta maniera auspicata dai suoi musicisti, ma nelle canzoni manca sempre qualcosa che catturi davvero per poterlo rendere un platter che possa essere degno da ricordare in questo 2018. È buono per un paio di ascolti, ma in seguito quante volte potrà essere riascoltato un disco così?
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Ascoltato il disco e sono in linea con la recensione. Fondamentalmente un disco ben suonato ma lo ascolti e ti lascia ben poco. Sufficienza risicata. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lightning Strikes Again 2. Night City Street Lights 3. Skyline Rider 4. Eyes of a Stranger 5. Illuminate the Night 6. Steel Held High 7. Save My Heart 8. Shine On 9. Unknown Heroes 10. Right to the Top
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Line Up
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Clemens Haas (Voce) Christian Haas (Chitarra) Daniel Hölderle (Chitarra) Alec Trojan (Basso) David Hofmeier (Batteria)
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RECENSIONI |
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