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Dusk of Delusion - (F)unfair
22/07/2018
( 1248 letture )
I Dusk of Delusion sono una band francese di formazione piuttosto recente, i cui membri hanno però lunghi anni di gavetta alle spalle con band quali AkromA, Elvaron, Forsaken World e molte altre. La band descrive il proprio sound come neo-metal, ovvero energia pura, immediata e melodica e ci presenta il suo nuovo album alla stregua di dodici tracce intense come fuochi d’artificio e allo stesso tempo poetiche e accattivanti, oscillando fra melodia e violenza così da riflettere la pazzia del nostro mondo. (F)unfair nelle intenzioni della band vorrebbe essere anche un concept album che ruota intorno ad una fiera ambientata nel diciannovesimo secolo e a tutti i suoi personaggi. Come vedremo, non sarà proprio così. È vero che la copertina è a tema circense ed è anche piuttosto ben realizzata, ma per quanto riguarda i testi, tranne qualche vaga metafora, non c’è nessuna traccia di concept e la musica non ha nessuna atmosfera relativa a questo tema.

Fin dalle prime note di Insanity l’ascoltatore può capire a che cosa si trova davanti: un alternative metal moderno e melodico, che spesso sfocia in influenze nu metal e core. Purtroppo emergono anche le prime, enormi, falle: un cantante non all’altezza di quello che vorrebbe fare, che nel ritornello di Insanity risulta al limite del ridicolo, e un comparto chitarristico che non va mai al di là del compitino, assestandosi su riff blandi e già sentiti per tutta la durata, non indifferente, dell’album. Il cantante Benoit Guillott nei frangenti in cui dovrebbe usare la voce pulita non convince mai, minando praticamente tutta la tracklist, mentre risulta più a suo agio nelle parti più aggressive. Le chitarre si adagiano su riff che i Korn hanno suonato migliaia di volte e che ormai anche il più grande fan del nu metal non sopporterebbe di ascoltare ancora. Raramente qualche bel passaggio solistico si lascia intravedere, come in The Juggler, ma è davvero troppo poco per tirare su un lavoro in gran parte mediocre. La sezione ritmica non eccelle quasi mai e si limita alla sufficienza; solo il basso di Julien Skorka emerge per poco nell’aggressiva White Words, uno degli episodi più felici del disco. Infatti non è tutto da buttare: la conclusiva Take Me si adagia su sonorità velatamente più alternative rock e riesce a risaltare un po’, mentre Strings on Your Arms e All You Can See sono pezzi che riescono addirittura ad avere un ritornello convincente.

(F)unfair risulta inevitabilmente ripetitivo e noioso, e sono decisamente troppe le dodici canzoni proposte. I Dusk of Delusion prima di buttarsi subito con un album in studio avrebbero fatto bene a calibrare il tiro con un EP e trovare un sound più personale; spesso, infatti, le influenze diventano fin troppo palesi, come quella degli Slipknot nella già citata Insanity. I Dusk of Delusion mettono troppa carne al fuoco per quelle che sono le loro limitate capacità. Magari, invece che cercare di fare un concept album, oltretutto con così scarsi risultati anche dal punto di vista lirico, sarebbe stato meglio curare di più gli arrangiamenti e trovare un cantante più adatto al genere proposto, che per forza di cosa necessita di una voce pulita di alto livello. (F)unfair, anche se non esente di qualche buon episodio, risulta un album povero di idee, eccessivamente lungo, ripetitivo e oltremodo pretenzioso.



VOTO RECENSORE
55
VOTO LETTORI
73.5 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2018
Fantai’Zic
Alternative Metal
Tracklist
1. Insanity
2. White Words
3. Strings on Your Arms
4. The Juggler
5. All You Can See
6. Siamese Versatility
7. Sharpest Cards
8. Fortune Teller
9. Casanova
10. The Sideshow Attraction
11. Wooden Horses
12. Take Me
Line Up
Benoit Guillot (Voce)
Claude Colmars (Chitarra, Voce)
Matthieu Morand (Chitarra)
Julien Skorka (Basso, Voce)
Romuald Carre (Batteria)
 
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