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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Negacy - Escape from Paradise
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07/01/2019
( 1605 letture )
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Tornano con il loro terzo album in studio i Negacy, band sarda nata nel 2005 con il nome Red Warlock (ribattezzati nel 2012, dopo una discreta attività live, che li ha portati addirittura negli States), dei quali possiamo ricordare un paio di demo e un buon primo full length, Serve Your Master. Con il cambio di nome si apre un nuovo capitolo: i Negacy si trasferiscono in Inghilterra dove si unisce Adrián Serrano al basso. Nel 2016 prosegue l’attività live del gruppo con tredici concerti in Cina a cui segue l’arrivo di Leonel Silva, l’attuale cantante. Esce quindi nel 2018 Escape from Paradise, album che prosegue con quanto di buono si è potuto vedere nel corso degli anni ad opera dei Negacy. La formula è più o meno la stessa: alla base di tutto troviamo un solidissimo heavy metal, che a volte vira verso forme più power, mantenendo sempre un tono abbastanza scuro e potente, caratterizzato da una produzione di stampo decisamente moderno.
Il disco si apre con la breve strumentale Ex Cinere, lanciando l’ascoltatore in una raffica di brani heavy quali Born Betrayed, Dog Among the Wolves e Land of Oblivion. La voce di Leonel Silva ha un ruolo da protagonista, ritagliandosi sempre una posizione centrale in tutte le canzoni, sorretta da una band energica ed efficace. Anche le chitarre hanno un ruolo decisivo non limitandosi a creare ritmiche: Mornar e Sindiryan spesso e volentieri trovano lo spazio per proporre assoli, ottimamente inseriti nei pezzi, ben dosati e senza esagerazioni. La titletrack Escape from Paradise non fa eccezione a quanto detto fino ad ora: la band suona ottimamente un heavy capace di richiamare i classici Iron Maiden, Sanctuary e Nevermore. Forse si incorre in un’eccessiva omogeneità dei brani, troppo simili tra loro per poter essere ricordati dopo pochi ascolti. Non ci sono veri e propri filler e ogni canzone costituisce un tassello fondamentale nell’andamento dell’album, ma non emergono momenti di un livello superiore, capaci di dare quel tocco di memorabilità in più a una canzone rispetto che a un’altra. Alla fine non è un problema troppo grave, perché le canzoni scorrono piacevolmente, dimostrandosi più agili e leggere di quanto ci si potrebbe aspettare. Si prosegue fino alla fine con un alternarsi di brani heavy a brani power con Under the Sycamore, Lies of Empathy, Scattered Life, Slave to the Faith e Black Messiah, per poi chiudere in bellezza con Last Will, canzone sempre veloce e potente, caratterizzata da un cantato più lento e melodico.
Il songwriting è decisamente buono, così come lo è la produzione. Sulla formazione dei Negacy c’è poco da dire: tutti i musicisti fanno il loro lavoro per l’intera durata (non proprio breve) del disco, senza sbagliare un colpo. Va menzionato l’indiscutibilmente valido Raphael Saini alla batteria, sostituto di Claudio Sechi per la registrazione di Escape from Paradise. Non resta molto altro da dire su questo disco: l’album è molto buono, meritevole di essere ascoltato, specie per gli amanti del genere, che troveranno pane per i loro denti in questa ora di puro heavy-power, scritto e registrato con intelligenza e professionalità, senza lasciare nulla al caso e non facendo trasparire difetti rilevanti o soluzioni stilistiche fuori luogo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ex Cinere 2. Born Betrayed 3. Dog Among the Wolves 4. Land of Oblivion 5. Escape from Paradise 6. Under the Sycamore 7. Lies of Empathy 8. Scattered Life 9. Slave to the Faith 10. Black Messiah 11. Last Will
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Line Up
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Leonel Silva (Voce) Andy Mornar (Chitarra) John Sindiryan (Chitarra) Adrián Serrano (Basso) Raphael Saini (Batteria)
Musicisti Ospiti: Andrea C. Pinna (Violino nelle tracce 10, 11) Jana Lai (Violoncello nella traccia 11)
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RECENSIONI |
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