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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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25/03/2019
( 540 letture )
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Una nuova band tricolore, ecco i Feronia, al loro debutto su Andromeda Relix. Il quartetto piemontese raggiunge il traguardo della pubblicazione, con la loro prima opera titolata Anima Era. Il CD trattiene tra i solchi canzoni di spessore che reinterpretano il rock progressivo tradizionale mischiandolo al hard rock, con estro modernista, sia nelle scelte di sound, produzione, e nella scrittura dei pezzi.
Il press kit rilasciato dalla label definisce il loro esordio come “un album metal, con riferimenti progressivi, mistici e reminiscenze hard rock oscure degli anni ’70” facendo riferimento ad act quali Opeth, Fates Warning e Kingdom Come. Va detto che la proposta non si presenta troppo sinfonica e key-oriented, colpiscono in particolare i testi, in una sorta di concept legato alla madre terra, con tematiche che trattano argomenti ecologici, attingendo da filosofia, naturalismo, psicologia, politica e introspezione, le liriche coprono infatti una vasta gamma di temi portanti di questo nostro tempo. Il quartetto vede la cantante e songwriter Elena Lippe al microfono, Fabio Rossin alla chitarra, Daniele Giorgini al basso e Fabrizio Signorino come batterista. Il disco va oltre i cinquanta minuti di musica per undici tracce e come illustra la cantante: «I Feronia sono poesia, arte, ecologia, psicologia, consapevolezza, ricerca spirituale, gender studies, impegno etico e politico. Musica e poesia rappresentano un ponte attraverso cui connettersi ad altre persone e alla vita”. Il nostro pianeta Terra è il fulcro del progetto, da qui il moniker del gruppo, che si ricollega alla divinità romano-sabina della fertilità. Elena Lippe alla voce svolge un grande lavoro molto apprezzato, le chitarre segnano e fanno vibrare, la sezione ritmica mostra muscoli e precisione, e tutto ciò s’intuisce sin dall’opener, Priestess Of The Ancient New, che battezza un viaggio nell’arte musicale dai diversi significati, con le seguenti Wounded Healer, Humanist, Dephts Of Self Delusion e Thumbs Up! a confermarsi quali temi essenziali dell’album. Humanist si rivela molto meditativa e intimista, Wounded Healer sfoggia chitarre ritmiche squassanti, Innocence strizza l’occhio al lato più hard rock del gruppo, Atropos colpisce al fegato con le ritmiche chitarristiche di Fabio Rossin, compreso un solo assai brillante, mentre si passano i confini con Garden Of Sweet Delights che risulta essere un coacervo assolutamente thrash, a testimonianza che nella band convivono diverse anime e concezioni anche a livello di direzione di scelte musicali. Da citare anche la follia a sette note legata a Thumbs Up! con tanto di citazione di Charles Bukowski, scrittore che io adoro, per una song che si stacca decisa dal resto della tracklist. Spicca un fattore nelle composizioni ivi presenti, guitar abbassate di tono, in netto contrasto con linee vocali eteree e immaginifiche: un bel marchio di fabbrica che crea suggestione e appeal.
In definitiva, le undici impronte musicali ci regalano una band imprevedibile e quasi mai scontata, capace di forgiare un buon lavoro di debutto, scrupolosamente bilanciato tra grazia prog ed aggressività metallica, con tante capacità e soluzioni. Buona la prima Feronia!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Priestess Of The Ancient New 2. Atropos 3. Wounded Healer 4. Garden Of Sweet Delights 5. Humanist 6. Free Flight 7. Innocence 8. Dephts Of Self Delusion 9. Exile 10. Thumbs Up ! 11. A New Life
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Line Up
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Elena Lippe (Voce) Fabio Rossin (Chitarre) Daniele Giorgini (Basso) Fabrizio Signorino (Batteria)
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RECENSIONI |
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