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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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28/06/2019
( 1534 letture )
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Esce per Unspeakable Axe Records il secondo album degli statunitensi Nucleus, un gruppo che dopo aver debuttato nel 2016 con il validissimo Sentient è stato in grado di attirare le attenzioni degli amanti del death tecnico ad atmosfere sci-fi. Ma come si saranno comportati con il nuovo Entity?
Per farla breve: benissimo. Entity non si discosta poi tanto dal predecessore, ma nonostante ciò mette in risalto gli aspetti più cupi della proposta. La copertina appare infatti come un avvertimento: non vi sono infatti tecnicismi esagerati e fini a se stessi, anzi. Il motivo per cui il gruppo ha convinto in passato ed è riuscito a tenere alta l'attenzione, sta proprio nell'aver trovato il giusto compromesso tra tecnica, ferocia e pathos. Di death metal a tinte sci-fi se ne trova molto in giro, si può parlare di un vero e proprio “revival” che dura da quasi dieci anni, ma non tutti riescono a lasciare il segno o ad andare oltre gli esagerati tecnicismi. Ecco, i Nucleus sono un gruppo che nonostante la giovane età e l'approccio sicuramente moderno al genere, resta legato a nomi storici come Nocturnus, Timeghoul e Demilich, se non addirittura alla vecchia scuola death in generale; ciò che ne esce fuori è un connubio interessante e riuscito, che aiuta i brani sia sotto l'aspetto meramente strutturale che quello più “evocativo”. I quattro puntano subito a trascinare l'ascoltatore nel loro contesto galattico con la prima Arrival, brano da sei minuti molto dinamico e in cui si notano da subito le peculiarità dei quattro; un continuo muoversi tra soluzioni moderne ed altre vicine alla scuola thrash/death d'annata che mette in risalto l'inventiva di Dan Ozcanli e Dave Muntean, coppia di chitarristi capaci di creare trame coinvolgenti e soprattutto, divertenti da ascoltare. Durante l'ascolto è infatti normale imbattersi in giri di chitarra che si intrecciano o che collaborano per dare al lavoro la giusta dose d'atmosfera spaziale con armonici, dissonanze, arpeggi, scale che si inseguono e tanto lavoro a livello solistico tra leak e assoli. Nell'insieme si ha proprio l'impressione che il gruppo abbia creato una sorta di narrazione più che un disco composto da pezzi a sé stanti: non che si possa definire un lavoro costruito su una singola traccia, ma è un piacere constatare come i pezzi sembrino uniti da un filo in grado di rendere Entity un avvincente racconto di fantascienza ricco di momenti diversi. I cambi di tempo e di approccio enfatizzano enormemente quanto detto, ma a rafforzare quanto scritto, c'è il fatto che a fine disco ci si accorge di come l'aspetto più violento del sound (blast beat, riff serrati) non sia il vero protagonista. Brani come la titletrack, Uplift, Mobilization (in assoluto tra le migliori) non fanno che confermare e convincere i pregi descritti. Bisogna inoltre apprezzare le scelte di produzione, che per un lavoro simile sono molto importanti: anche sotto questo aspetto, i nostri sono lontani dalle scelte cristalline che solitamente si associano a gruppi così. Non abbiamo certamente a che fare con una produzione puramente vecchia scuola, ma aspettatevi di trovare delle chitarre “sporche”, un basso molto presente (apprezzabilissima la leggera distorsione) che aggiunge profondità ed una batteria gestita a dovere.
Entity conferma le capacità di un gruppo che pur non essendo ai livelli di Blood Incantation o Mithras (per quanto riguarda l'aspetto più “atmosferico”) è comunque tra le più interessanti e capaci dell'ultimo periodo. Meno immediato del primo, più studiato ma decisamente superiore. Li aspettiamo, fiduciosi, per il disco della consacrazione.
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7
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Spettacolo sto disco..veramente .😀..devo comprarlo! |
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6
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Discone, il loro precedente era anche meglio. Voto 86 |
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5
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Mi piacciono assai, devo segnarmeli. |
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4
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@Travis... questa è meravigliosa  |
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3
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Ma non è che qualcuno si confonde con il voto universitario e pensa di dare sempre il massimo? |
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2
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Questa è l'ultima rece e come tutte ha un 30 dato da un utente... @reda: immagino non sia un problema tecnico ma uno in carne ed ossa... |
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1
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Questo e' un gran bel disco. Death vecchia scuola ma con quella vena progressiva e oscura di Demilich, Demigod e Nocturnus. Ci sento anche delle influenze dei Voivod in chiave Death Metal Old School. Acquisto obbligato |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Arrival 2. Entity 3. Uplift 4. Mobilization 5. Approach 6. Outpost 7. Dominion 8. Timechasm
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Line Up
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Dave Muntean (Voce, Chitarra) Dan Ozcanli (Chitarra, Voce) Ryan Reynolds (Basso) Pat O'Hara (Batteria)
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RECENSIONI |
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