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Cheap Trick - Heaven Tonight
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19/10/2019
( 2270 letture )
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I Cheap Trick nascono ufficialmente nel 1974 a Rockford, Illinois anche se il chitarrista Rick Nielsen ed il bassista Tom Petersson avevano già suonato assieme nei Fuse, producendo addirittura l'album omonimo nel 1970 sotto l'egida della Epic. Nonostante lo scarso successo di quel disco la label porterà fortuna ai due, poiché qualche anno dopo, precisamente nel 1976, assieme al cantante/chitarrista Robin Zander ed al batterista Bun E. Carlos, verranno notati dal produttore degli Aerosmith, Jack Douglas, il quale avrà la brillante idea di fargli ottenere un contratto proprio con la Epic. Di lì in poi la loro sarà un'escalation verso il successo che colmerà col live registrato il 28 e 30 aprile 1978 al Budokan di Tokyo, pubblicato prima in Giappone e poi negli Stati Uniti. Sempre in quell'aprile esce il terzo capitolo in studio della loro discografia cioè Heaven Tonight. L'album è principalmente hard rock seppur con varie digressioni nel pop e nella new wave, ma la cosa fondamentale è che possiede brani indovinati sia a livello di songwriting, sia per quanto riguarda le esecuzioni.
Se l'opentrack Surrender è scelta come singolo di lancio è solo perché ammaliante, in grado di attirare il maggior numero di fan possibili e di entrare nella Billboard per la sua orecchiabilità, ma all'interno del disco vi sono canzoni spettacolari come On Top of the World e Auf Wiedersehen, rese oscure dal basso elettrico a 12 corde di Petersson, utilizzato peraltro per la prima volta in assoluto in una sala d'incisione. I refrain di chitarra sono sempre perfetti, risaltanti la cupezza del brano nel primo caso e la spassionata potenza hard rock nel secondo. Il rock'n'roll scalmanato prende piede sulla leggera cover di California Man dei The Move e sulla suadente High Roller, definibile come una rivisitazione americana dei Rolling Stones. Sulla stessa lunghezza d'onda pure la divertente On the Radio con tanto di finale narrato e strumentale niente male e la garage Stiff Competition; il fatto che presenti un breve passaggio melodico ben dosato non fa altro che accrescerne il valore. La forza di tutte queste tracks sta nei ritmi forsennati e nell'energia sprigionata dai vari membri della band, autori di performances notevoli. Discorso a parte meritano la splendida titletrack (una marcia celebrativa lenta e solenne dal finale esemplare) e How Are You, una canzone boogie-woogie irresistibile.
Indubbiamente ci troviamo di fronte ad un prodotto tecnicamente superiore alla media, il quale risente di buone idee anche in fase di registrazione da parte del producer Tom Werman, in particolare del buon uso che si fa delle tastiere e di ulteriori effetti. I refrain di chitarra risultano convincenti e trascinanti, i ritmi sono incessanti ed il basso dona quel quid in più che rende esaltante Heaven Tonight.
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Grande gruppo, visti dal vivo nel 2005 a Como con Deep Purple e Status Quo... Rick Nielsen dal vivo è uno spasso... Ricordo che avevo vicino Gene Gnocchi fan sfegatato dei CT, che infatti se ne andò dopo la loro esibizione (erano in apertura) |
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Hai ragione @Area, tutto torna. Infatti, i Cheap Trick divennero famosissimi nel resto del mondo dopo la pubblicazione del Live in Budokan in Giappone. |
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@Rob Fleming, Diverse musichette dei videogiochi Jappo (i dominatori del mercato) degli anni 90 sono dei remix o comunque degli omaggi di pezzi molto famosi presi da film, album di grande successo ecc... |
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@Rob Fleming, Street Fighter é un videogioco Giapponese, paese in cui i Cheap Trick come tanti gruppi Rock registrarono pure un famoso album dal vivo... direi che tutto torna.
Comunque confrontale e vedrai. |
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@Area: non lo sapevo. Ma se Ken era il rappresentante degli USA e la canzone a lui associata era quella dei Cheap Trick ti fa capire tanto su quanto e come viene considerato il gruppo in America |
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@Rik bay area thrash, Già solamente In Colour a partire dalla mitica ed iconica copertina con i due membri "Belli" della band é stato di per se influente per la scena Hard Rock anni 80 che fosse Hair o AOR.
Comunque in Italia i dischi di questa band penso che arrivassero proprio perché negli States vendevano milionate di dischi.... |
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@Galilee: ma dai? chi la fa l'aspetti...  |
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La mia era una battuta per Skull. |
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@Galilee, Underground?? Questi facevano Hard Rock o Power Pop che di si voglia e vendevano milioni di copie... sul Glam condivido, insieme ai Montrose, Kiss, Alice Cooper, NYD e Van Halen sono tra i gruppi Americani che hanno ispirato la roba anni 80 Hair/Glam e AOR. |
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Ooooooooh finalmente! Un classico dei Cheap Trick!
Spero che facciate la recensione anche di "In Color" prima o poi.
Comunque cosa dire? Bellissimo!
@Rob Fleming, non so se lo sai o te ne sai mai accorto ma la theme song di Ken in Street Fighter II é la loro Mighty Wings presente sulla colonna sonora di Top Gun. |
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Grande band. Questo non ce l'ho ma ne ho altri. Power pop di gran classe. Eh si, molto underground... è ma perché è molto Glam. ..  |
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@Rob Fleming, e poi c'è da tenere presente che i cheap trick hanno inciso un certo album dal titolo ' live at budokan' che è un must del power/pop metal e che è riconosciuto come molto influente dalle band hair metal che lí fra qualche anno invadono le classifiche mondiali di musica 😉🤘 |
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In effetti @Blessed ha ragione. Per quanto riguarda l'Italia sono sicuramente underground. Ma in America vendettero qualche milionata di dischi e addirittura finirono nella colonna sonora di Top Gun. |
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Underground giusto in Italia... Questi hanno sfondato classifiche ovunque e venduto milioni di copie. Sono tra le band rock maggiormente iconiche di tutti i tempi.. Di underground non hanno niente. |
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No dai, così mi fai sentire in colpa comunque i Cheap Trick non sono affatto male, a me non piacciono ma quello è un altro discorso. Piuttosto guarda la data del disco... pensa fra quali band si sono ritrovati... ti stupisce che siano rimasti underground? |
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Ops, tu pensa che le mie intenzioni erano quelle di magnificare gli...ehm...magnifici Cheap Trick utilizzando le parole di un musicista che nemmeno mi piace tanto e che era molto meno trasgressivo nei gusti musicali di quanto i suoi fans gli piace credere. Vabbè...mestamente torno ad ascoltarmi In Uter...pardon In Color. |
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@Rob: perdonami, ma non serve tirare sempre fuori Cobain e le sue dichiarazioni. Kurt con altri mostri sacri non è stato affatto tenero, eppure restano mostri sacri. L'entusiasmo in quella dichiarazione per me è stato volutamente frainteso ed abusato. Difficile leggere Cheap Trick senza leggere anche Cobain poche parole dopo. sistematico, fastidioso. Toglie ad entrambe invece del contrario |
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"I'm the first to admit that we're the Nineties version of Cheap Trick" (Kurt Cobain). A riprova dell'importanza del gruppo. E questo in particolare è un album bellissimo: power pop; pop metal, chiamiamolo come ci pare, ma con "In color" fa parte di quei dischi che quando si ascoltano ti fanno stare bene: Heaven tonight e Surrender sono brani perfetti. E quando ci si mettevano sapevano pestare anche duro (Auf Wiedersehen). Menzione speciale per la recensione: breve, chiara, esaustiva; dà le informazioni che contano nella descrizione delle canzoni. Bravo! 80 |
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