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Perfect Plan - Time for a Miracle
25/11/2020
( 2162 letture )
Una band recentissima ma in grado di sfornare musica di ottima qualità. Il combo vede i suoi natali a Ornskoldsvik, nella fredda Svezia del nord nel 2014, e pubblica l’esordio due anni fa: All Rise ottiene, da subito, ottime recensioni e riscontri postivi sul mercato, in virtù di un coacervo brillante e calibrato di hard rock melodico a forte tinte AOR, davvero molto convincente. I Perfect Plan dischiudono una realtà potente, innescati da una forte miccia melodica, con musicisti esperti che trovano maturazione e considerazione internazionale sotto questo nuovo monicker. A distanza di un biennio, il quintetto nordico torna in sella, svelando il secondo passo discografico tenuto a battesimo dalla nostrana Frontiers Music. 12 tracce sulla falsariga del debutto, così Time For A Miracle conferma la formula già testata, con il singer Kent Hilli fortemente sugli scudi, grazie a corde vocali autorevoli, melodiche, evocative, ben supportato da una band precisa, metronomica, capace di dispensare partiture sognanti e nerborute. Il gruppo ha già un suo marchio di fabbrica riconoscibile, anche se tra le righe si leggono diversi ascendenti di Survivor-Styx-Giant-Foreigner, giganti del genere, omaggiati da un EP di cover, titolato Jukebox Heroes, dato alle stampe nel 2019.

Copertina accattivante poi parte subito la titletrack su tastiere pomp e chitarre prepotenti, la batteria picchia, la mistura musicale è sapiente, l’ugola del frontman scuote, il chorus entra dalle casse ai padiglioni auricolari in un nanosecondo, ben tornati svedesoni! Better Walk Alone innesta una marcia superiore e spara una track AOR dalle sfumature hard con arrangiamenti pregevoli, il ritornello non è originalissimo ma il break centrale riprende il terreno perduto, sboccando in un solo guitar scintillante, mentre i vocalizzi del cantante sono kerosene per alimentare il fuoco. Heart To Stone brilla di classe straripante con i cori che equilibrano la song e spunti molto intriganti, Fighting To Win è una ballad pianistica di una bellezza disarmante, la vocalità di Kent Hilli scioglie i ghiacci con il suo registro ad ampio spettro, e quando sale di tonalità mantiene una limpida potenza da impressionare. Le melodie sono semplicemente da manuale, le armonie di lignaggio regale, il confezionamento da applausi e un ritornello talmente bello da emozionare, bridge e intervento solistico della sei corde compresi; una scrittura da lacrime agli occhi. Everytime We Cry si getta, in triplo salto mortale, nello specchio d’acqua del AOR, cori penetranti, il cantante doma ogni asperità e spinge a tutto gas, le key accompagnano e la batteria non smette di pompare ritmo, altro centro sul tabellone così come What About Love, permeata da tastiere colorate con polvere di stelle, l’andamento è americanissimo e ricorda i Journey, l’esplosione del ritornello ribadisce l’assoluta casta superiore della band; un brano così avrebbe spopolato negli anni ‘90 tra le FM a stelle e strisce. Nobody’s Fool scocca su un arpeggio blues, cosa strana questa, poi il prosieguo si assesta su radici hard rock con i tasti d’avorio che si insinuano sul canovaccio principale, Living On The Run viene percorsa da atmosfere setose, poi la veemenza delle chitarre alzano il tiro, anche se l’inciso non appare memorabile: meglio la strofa come costruzione e resa finale. Just One Wish è AOR da Mtv in senso buono e non dispregiativo del termine, uno scampolo scorrevole, levigato che non può non piacere, con tutti i trucchetti per accalappiare attenzioni e favori del pubblico, un singolo che si sarebbero contesi tutti decadi fa, ma che fa ancora sfoggio diamantato ai giorni nostri. Don’t Blame It On Love Again spara tutto il potenziale dal primo secondo di timing, il pathos cresce e conduce ad un ricco chorus catchy, segnato, come una scure, dalla voce fantastica del singer e dalle tastiere di Leif Ehlin, menzione per il chitarrista Rolf Nordstrom che spiattella un intervento, in assolo, breve, caldo e significativo. Give A Little Lovin’ strizza l’occhio alla L.A. ottantiana sin dal coro iniziale, bella l’alternanza armonica e la spietatezza delle chitarre confluenti in un ritornello memorizzabile e ben congeniato, poi la finale Don’t Leave Me Here Alone saluta la scaletta con uno slow che allinea le stelle del firmamento e fa accapponare la pelle, semplicemente eleganza, melodia, songwriting e classe fuse in un mix perfetto, senza ombreggiature di banalità assortite o pure citazioni stancanti.

I Perfect Plan sono una grande band, la conferma è tutta racchiusa in questi solchi e relative composizioni. Il loro debutto risultava più immediato, anche giocando sul fattore sorpresa dell’opera prima, questo bissa le loro capacità scrittorie di altissimo rango e fa crescere ancora la loro fama; vero, un paio di ritornelli non sono memorabili, ma ci sono song di statura mondiale rapprese in questo dischetto ottico, che mostrano i progressi fatti in pochissimo tempo. E poi, cosa non da poco, il tentativo di variegare la proposta con accenni corposi ad altre aggiunte che non siano matrici prettamente AOR, con tanto hard rock. Poi il richiamo delle corde vocali straordinarie di Kent Hilli unisce, eleva e sublima il tutto, con una gamma estensiva e di colore impressionante. Un album superiore di poco all’esordio ma che conferma il grande spessore qualitativo degli scandinavi, a tratti esaltante. Disco da avere.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
88 su 3 voti [ VOTA]
duke
Domenica 29 Novembre 2020, 11.54.18
7
...niente di innovativo…..ma un gran disco hard rock/aor….suonato da ottimi musicisti….con un gran gusto per la melodia…..
MartonMetal
Sabato 28 Novembre 2020, 17.43.35
6
Complimenti Franco Leonetti, bellissima recensione che invoglia all'ascolto. La opener secondo me è il brano più bello.
Jena Plissken
Sabato 28 Novembre 2020, 0.54.03
5
La banalità fatta persona
duke
Venerdì 27 Novembre 2020, 22.09.48
4
...band di ottima qualita'…..belle songs...
Shock
Mercoledì 25 Novembre 2020, 16.33.25
3
Il nuovo disco è ottimo, anzi anche di più!! Un paio di brani di troppo, ma è un mio problema (preferisco da sempre i dischi come un tempo, 10 canzoni al massimo), per il resto un songwriting di alto livello come la prova del gruppo; alcune canzoni sono delle perle, What about love, Time for a miracle e Better walk alone ad esempio, ed in generale il disco fila che è una meraviglia. La scelta di indurire un po' il sound ha giovato al gruppo, e la voce....spettacolo!!
fasanez
Mercoledì 25 Novembre 2020, 15.14.44
2
Recensione che conferma le ottime impressioni dei singoli. Ottima band, appna potrò ascolterò tutto il disco.
Altered
Mercoledì 25 Novembre 2020, 14.45.17
1
Concordo in pieno con la disamina di Frankiss. Disco superbo, l'ho avuto in loop per settimane, che band!
INFORMAZIONI
2020
Frontiers Records
AOR
Tracklist
1. Time For A Miracle
2. Better Walk Alone
3. Heart To Stone
4. Fighting To Win
5. Everytime We Cry
6. What About Love
7. Nobody’s Fool
8. Living On The Run
9. Just One Wish
10. Don’t Blame It On Love Again
11. Give A Little Lovin’
12. Don’t Leave Me Here Alone
Line Up
Kent Hilli (Voce)
Rolf Nordstrom (Chitarre)
Mats Bystrom (Basso)
Fredrik Forsberg (Batteria)
Leif Ehlin (Tastiere)
 
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