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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Mvltifission - Decomposition in the Painful Metamorphosis
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30/03/2021
( 1041 letture )
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Chiunque abbia nostalgia e pensi che il death metal di scuola finlandese si senta troppo poco, farebbe bene a segnarsi il nome dei Mvltifission e a gettarsi subito all’ascolto di Decomposition in the Painful Metamorphosis, debutto dei cinesi pubblicato dalla connazionale Huangquan Records, etichetta il cui roster di uscite parla molto, molto chiaro. Il gruppo nasce dall’unione d’intenti di musicisti coinvolti in altri gruppi, ma oltre a questo sappiamo davvero poco se non i nomi e che, anche grazie alla copertina, dimostrano di avere una passione smisurata per un certo tipo di death metal.
Ma sono proprio i nostri a dire che questo disco è “Dedicated to old school death metal maniacs especially for Demigod, Demilich, Cenotaph, Purtenance”, e non sorprende quindi che a partire dai primi secondi la sensazione sia quella di star ascoltando un disco che pare arrivare direttamente dagli anni 90 se non addirittura dalle mani di Ahti Kortelainen e Tuomo Valtonen, le persone (specialmente il primo) dietro i primi dischi di Demigod, Demilich, Adramelech, Finntroll e tantissimi altri. Tracce lunghe, che si dipanano su quarantasette minuti fatti di riff, tanti riff, dai più elaborati a quelli pensati per evocare atmosfere lugubri e oscure; non manca poi un tocco melodico che evita di rendere il tutto un insieme di passaggi incollati tra loro. Il merito va innanzitutto alle chitarre, specialmente la solista che già con Vanishing the Mind till My Regurgitation fa da guida andando così a costruire lo scheletro dei pezzi. Si notano da submit dei riff mai troppo fermi ma anzi, si arricchiscono di armonici, scale, qualche dissonanza e di altri inserimenti utilissimi per rendere l’ascolto più vivace e meno monotono. I cinesi sono quindi cattivi e spietati come lo erano i gruppi citati poco sopra, quindi senza abusare di blast beat e tempi sostenuti ma puntando più che altro sul ricreare atmosphere e momenti distorti, disturbanti come avviene in Inner perversity o Mental-cybernetic Proliferation (Drowning Phantasm), in cui la voce di Gut si fa ancora più mostruosa riuscendo in qualche modo a giustificare un growl non sempre perfetto e più simile ad un grugnito ma che fa il suo dovere, specialmente in alcuni momenti. Dove i cinque sembrano però colpire appiena è nella parte centrale del disco: il trittico composto da Egocentric Moral Dilemmas e dalla “suite” Passage of Psychic Decomposition ci mostra dei musicisti che nonostante la poca esperienza e sì, anche la magari poca personalità, è comunque abile nel costruire canzoni riuscite. La prima delle tre è quella più lunga del disco, quasi otto minuti in cui troviamo tutto quello che i deathster sanno fare, concedendosi due belle sezioni pachidermiche e dei cambi di tempo costruiti su tanti riff. Stesso discorso per la doppia titletrack quasi un uroboro se si presta attenzione a come iniziano/finiscono. Strumentalmente parlando è innegabile che i nostri ci sappiano fare sotto ogni aspetto (specialmente le due sei corde), e fa piacere sentire il basso di Skeleton Hell così tanto in risalto sia nel mix che nelle canzoni, dato che ogni tanto si concede qualche piccolo passaggio più solista e in generale aggiunge peso e tonalità, una produzione che come si diceva è in linea con quelle del periodo ma che ogni tanto mostra il fianco ad una batteria un po’ piatta, specialmente su alcuni blast beat.
Come si è ormai capito e detto, quello che manca al gruppo è un tocco di personalità che aiuterebbe tantissimo: lo stile proposto è tutt’altro che scontato o in voga, e se pensiamo al potenziale che potrebbe avere con un minimo di cura in più per gli arrangiamenti (qualcosa viene accennato su Flow in the River Decay, in cui spuntano degli arpeggi), c’è da sperare che il progetto continui su questa strada. Un buonissimo inizio per un gruppo promettente.
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Questo invece è un disco molto carino, d'accordo col parere del recensore. Tra l'altro credo sia la prima band death metal cinese che conosco (se escludiamo i Karmacipher, visto che sono di Hong Kong) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vanishing the Mind till My Regurgitation 2. Inner Perversity 3. Mental-cybernetic Proliferation (Drowning Phantasm) 4. Egocentric Moral Dilemmas 5. Inherited Bowel Levitation - Reduced Without Any Effort (Demilich cover) 6. Passage of Psychic Decomposition Part 1 7. Passage of Psychic Decomposition Part 2 8. Flow in the River Decay 9. Outro - The Ominous Blaze from Distant Wasteland
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Line Up
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Gut (Voce) Purulentreek (Chitarra) TormentoR (Chitarra) Skeleton Hell (Basso) Gore Whore (Batteria)
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RECENSIONI |
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