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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Spectral Lore - Eteròfotos
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02/05/2021
( 1426 letture )
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E così, eccoci a parlare ancora del progetto principale del greco Ayloss, la one-man band Spectral Lore. Dopo il meraviglioso viaggio interplanetario realizzato con i Mare Cognitum lo scorso anno, il Nostro torna, con la velocità e la forza distruttiva di un meteorite, a schiantarsi sulla Terra. Quello che occupa gli oltre settanta minuti di Ετερόφωτος (leggasi Eteròfotos) è un assalto black metal nel quale le atmosfere cosmiche vengono quasi del tutto lasciate in disparte, in favore di un riffing più violento e schietto.
Dimentichiamoci, dunque, le tele celesti, malinconiche e sublimi dei lavori di Spectral Lore rivolti allo spazio. La qualità compositiva è di indubbio livello (ma questo è fuori da ogni discussione possibile) e dimostra l’abilità camaleontica di Ayloss. Un pezzo come Apocalypse, ad esempio, riesce a far coesistere riff proto-black a tecnicismi thrash, insieme a quel tocco magniloquente che è proprio del Nostro. Se si può imputare un difetto al brano è il suo costante affacciarsi all’esplosione, salvo poi rimandarla una volta giunti al culmine del climax e lasciare l’ascoltatore con un senso di incompiutezza. Questo, almeno, per i primi cinque minuti. Perché poi il musicista greco decide di portare allo stremo le potenzialità della drum machine, trasformandone la cassa in una mitragliatrice disumana che sostiene un amalgama sinistro e spaventoso nel quale voce e chitarra si fondono come masse fluide e velenose. Sebbene l’ispirazione al black metal originario sia piuttosto palese, la ripetizione degli ascolti fa emergere l’influenza mediterranea in certi passaggi dal forte sapore greco (un esempio su tutti è rappresentato dalla title track). Non si tratta, tuttavia, di un disco che si appiattisce sugli stilemi del black o del folk black tradizionale ma ama ampliare il proprio sguardo, lasciandosi attraversare da universi differenti. Così si spiega la lunga traccia che chiude l’opera, Terean, un colosso di 19 minuti di musica drone ed ambient che si trasforma da una prima parte più elettronica minimale ad una seconda più fumosa, caratterizzata da un white noise a fare da sfondo a vocalizzi ieratici e profondi che a tratti ci avvicinano al Medio Oriente. La vena progressive, propria dello stile di Ayloss, non viene certo a mancare in Ετερόφωτος - come detto, non stiamo ascoltando un disco di black metal nudo e crudo - e il brano che apre le danze, Ατραπός (Atrapòs), ne è una chiara dimostrazione. Dalla durata di circa 12 minuti, esso comincia assalendo dritto alla gola l’ascoltatore con una violenza invereconda che toglie il fiato, salvo poi virare verso lidi più schematici e ragionati ed infine diventare puro prog intellettuale à la Cynic, con tanto di vocoder a filtrare la voce (ma senza l’estrema qualità tecnica di Masvidal e compagni), che si appesantisce a poco a poco con il sopraggiungere della fine.
Ετερόφωτος è un disco duro ma mai ostico, un ascolto piacevole, nonostante la durata impegnativa, che trasporta l’ascoltatore in angoli degli Spectral Lore forse meno noti ai più. Sincero, violento, aggressivo, senza filtri, il nuovo lavoro di Ayloss può essere un serio candidato per finire tra le migliore uscite black metal a fine 2021.
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3
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Disco incredibile, veramente, veramente incredibile. Non so cos'altro aggiungere. Bellissimo. |
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2
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Sembra un Memoria Vetusta in salsa ellenica. Molto bello |
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1
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Miseria che bomba. Molto bello, e io non sono un gran ascoltatore di black. Gli do un 85 pieno, che poteva essere di più ma la lunghezza per me un po' eccessiva lo rende meno fruibile e l'ultimo brano mi pare un po' slegato sia stilisticamente che nella durata e messo alla fine mi sembra un po' posticcio. Ma fisime mie, il disco suona che è un piacere. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ατραπός 2. The Golden Armor 3. Initiation into the Mystery 4. The Sorcerer above the Clouds 5. Apocalypse 6. Ετερόφωτος 7. Terean
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Line Up
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Ayloss (Voce, Tutti gli strumenti)
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RECENSIONI |
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