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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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White Nights - Solanaceae
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23/06/2021
( 453 letture )
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Ben poco si sa di questo progetto one-man band statunitense giunto al suo secondo EP intitolato Solanaceae. In una delle pochissime interviste rilasciate scovate sul web l'artista lascia intendere che la sua particolare commistione di sonorità deriva dall' ispirazione di band quali Bardo Pond (band pressoché sconosciuta in Europa, in cui diversi brani fanno riferimento all'uso di sostanze stupefacenti) Amanit, Xmal Deutschland e Incubus Succubus.
Impossibile non notare un'evidente ispirazione al compianto Ian Curtis nello stile vocale che probabilmente risulta registrato volutamente basso e confuso, come del resto tutto l'album per ricreare un effetto black metal, riscontrabile anche in alcuni pattern di batteria che ritroveremo più anche più avant. Intanto un magniloquente synth ottantiano apre il primo brano Hallucinogenic Black Cubes, il quale fa parte assieme alla successivaNightshade Mornings In White Satin della parte diciamo meno psichedelica e più canonica dell'EP, la cui ispirazione si ritrova nel death rock americano in cui i Christian Death fanno da portabandiera. Delle pomposissime tastiere della miglior tradizione gotica di una certa raffinatezza esaltano l'orecchio, mentre un basso sempre vivo e pulsante come nella migliore tradizione post-punk che si rispetti fa sussultare e squassare il cuore agli amanti delle sonorità profonde mantenendo l'emozione sul filo del rasoio per la maggior parte dell'ascolto. Nella seconda parte dell' EP invece la componente psichedelica si fa decisamente sentire, tanto che Solanaceae che occupa quasi metà dell' EP sembra riportare alla memoria persino Echoes dei Pink Floyd, unito a un tappeto ritmico tipicamente post-punk ottantiano che da un certo punto in poi sfocia in un accenno non troppo velato di black metal che magari ad un primo e distratto ascolto può non venire colto dato la presenza di davvero tante influenze musicali, come anche l'accenno di chitarra doom iniziale.
Che dire, davvero un mix interessante, un EP sicuramente curioso, lo sforzo di unire tante influenze musicali diverse in un unico prodotto che seppure nella sua brevità lascia all'ascoltatore molti stimoli mentali stratificati che in pochi e superficiali ascolti è impossibile riuscire a cogliere.
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INFORMAZIONI |
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Iron Bonehead Productions
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Tracklist
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1. Hallucinogenic Black Cubes 2. Nightshade Mornings in Bloodred Satin 3. Cannabaceae III 4. Solanaceae
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RECENSIONI |
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