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Odd Dimension - The Blue Dawn
29/06/2021
( 1811 letture )
Solida realtà nostrana, gli Odd Dimension hanno pubblicato l’ultima uscita nel 2013 con una lineup leggermente differente rispetto a quella qui proposta. Si sono presi il tempo necessario per ideare un disco godibile su più versanti: The Blue Dawn è infatti un concept album in cui la narrazione si intreccia saldamente alla musica e la giustifica, ad esempio, a livello di sonorità, proponendo un fondamento fantascientifico. I membri della band provengono da esperienze con gruppi quali i Secret Sphere ma anche Hell In The Club, il che probabilmente ha contribuito a dare un tocco hard rock ai pezzi.

La storia narra le vicende di Markus (Jan Manenti) ed Eloise (Aileen), due viaggiatori incaricati di creare una nuova civiltà su un pianeta non fertile. Tramite sofisticati macchinari con i quali trapiantare l’agricoltura e la nuova generazione di prole, colonizzeranno Axtradel, ma presto dovranno scontare il problema che altri viaggiatori dello spazio, gli Helidunians, vogliono appropriarsi di quella terra e del loro lavoro. Si fa quindi intricato il rapporto con The Ruler, verso il quale la fede si incrina vista la sua apparente assenza nelle difficoltà e la conseguente fuga verso una nuova terra, il blue planet. Si alterneranno poi momenti drammatici ed epici, come i dialoghi sull’amore tra i personaggi e la creazione di un esercito.

La prosa non commette invasione eccedendo rispetto alla musica, le due dimensioni si compenetrano e alimentano vicendevolmente. Sono presenti due pezzi strumentali, fondamentalmente transitori come l’opening track Mission n° 773, ma non del tutto mancanti di una loro autonomia. Mentre Mission n° 773 suona come un’ouverture e un brano che consente l’immedesimazione nel setting, Solar Wind nella sua brevità costituisce una digressione pienamente completa. Le tastiere discorrono con gli archi in tempi dilatati i quali, mentre procedono a contrarsi, mantengono l’impressione di atemporalità che consente al pezzo la possibilità di essere svincolato dal concept. Il resto dei brani è principalmente progressive metal di scuola Dream Theater, il che è solo un riferimento, non un modello che viene ripreso nella sua totalità senza l’aggiunta di tratti peculiari -che, in questo caso, non si riducono comunque ad essere banali “aggiunte” ma fanno parte dell’essenza stessa degli Odd Dimension. Uno degli ospiti più celebri del disco, in ogni caso, è proprio un ex membro dei Dream Theater: il tastierista Derek Sherinian che presta i suoi servigi nella canzone più lunga, recante lo stesso nome dell’album. La traccia omonima non inizia immediatamente come un brano progressive metal nello stile della band o di Sherinian, ma evoca una ballad un poco incalzante o un brano hard rock in cui emergono le sferzate di chitarra elettrica, anche nelle sue parti soliste, o voci dal timbro graffiante. Quando ci si addentra nella parte prettamente strumentale, però, il prog metal si rivela in tutta la sua imponente portata. Senza esagerare nei virtuosismi, il tutto si fa maggiormente articolato soprattutto a livello di ritmica. I cambi non disorientano perché spesso gli stessi accordi vengono ribattuti o ci sono costanti richiami alle sezioni precedenti, dunque il brano fluisce fluidamente tra gli incastri della voce, gli assoli, riff e giri che potrebbero far avvicinare anche ascoltatori dei Riverside. Le dinamiche variano durante tutto il pezzo, e decollano dopo le ultime parole pronunciate da Jan Manenti:

We fight for glory at your side in the desert sands
We care and mourn for the rights of our new sons
Where’s the Blue Planet that rises for our salvation
Start your engines, we’re back were morning comes!


Per qualche secondo pare che vi sarà un climax incentivato dall’incedere della batteria, ma il tutto verrà ricondotto a quiete in cui lo strumento protagonista saranno le tastiere. Da lì si susseguiranno dei soli densi stagliati su una base rilassata. Un altro ospite degno di nota è Roberto Tiranti (Labyrinth) nella traccia Flags Of Victory, da lui interpretata in chiave quasi power metal. La sua voce si intreccia a quella femminile di Eliana Parodi, dando vita alla vicenda dei due personaggi Eristo, lavoratore di miniera, e Arabelle, condannati ad un amore proibito, che dovranno trovare il modo di poterlo vivere liberamente. La ballata non vede particolari momenti di stravolgimento del brano, che fluisce coerentemente. L’ultima traccia The Supreme Being si presenta solenne: le voci sono fuoricampo, narrano predizioni ed eventi. L’atmosfera è proprio quella di una chiusura maestosa in cui ogni suono reclama il proprio tempo e spazio, da un inizio serrato e cupo si distende sempre di più pur mantenendo l’imponenza. Gli archi svolgono un ruolo basilare in questo.

The Blue Dawn è una grande uscita del 2021 che concilia generi differenti, avente come faro il progressive metal a cavallo tra vari riferimenti. Non mancano esplorazioni tecniche, sempre afferrabili, o parti più adagiate. Il risultato ottenuto dagli Odd Dimension è ottimo, coinvolgente anche dal punto di vista del plot.



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
81 su 2 voti [ VOTA]
VoivodianoQualsiasi
Mercoledì 30 Giugno 2021, 12.37.51
1
Niente male davvero, non ho seguito i testi/concept ma anche solo musicalmente regge bene il confronto con altre uscite del genere di quest'anno. Alla fine della fiera non è un album che riascolterei n volte, ma qualche pezzo ha delle idee davvero interessanti (il brano strumentale, la traccia di chiusura o l'outro di Sound of Yazukia), seppur sempre in un'ottica molto "derivativa". Per ora i miei dischi prog e dintorni preferiti dell'anno restano quelli di Dvne, Coevality, VOLA e Teramaze
INFORMAZIONI
2021
Scarlet Records
Prog Metal
Tracklist
1. Mission n°773
2. Landing On Axtradel
3. The Invasion
4. Escape To Blue Planet
5. Solar Wind
6. Life Creators
7. The Blue Dawn
8. Sands Of Yazukia
9. Flags Of Victory
10. The Supreme Being
Line Up
Jan Manenti (Voce)
Gianmaria Saddi (Chitarre)
Gabriele Ciaccia (Tastiere)
Gigi Andreone (Basso)
Marco Lazzarini (Batteria)

Musicisti Ospiti:

Derek Sherinian (Tastiere nella traccia 7)
Roberto Tiranti (Voce nella traccia 9)
Eliana Parodi (Voce nella traccia 9)
Daniela Caschetto (Violino)
Aileen (Voce)
 
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