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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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03/07/2021
( 1720 letture )
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Quando la Metal Blade investe su qualcuno, di solito, lo fa a ragion veduta. Comprare un prodotto Metal Blade per poi pentirsene è una cosa rara; a me non pare sia mai successo. Anche questa volta il marchio di fabbrica non si è smentito ed allora eccoci qui a dare il giusto spazio ai Vulture, band tedesca alla loro terza fatica. Ci sbattono in faccia un thrash classico, con puntate speed ed ho trovato questo lavoro incredibilmente piacevole, sin dal primo ascolto. Un album, questo Dealin’ Death che profuma di antico, quasi come se dalla fine degli anni ’80 ad oggi sia passato un battito di ciglia e nulla più. Diretti, puliti, veloci e aggressivi, i Vulture hanno allietato le serate caldissime di questa estate rovente e pandemica.
La intro suadente di Danger is Imminent viene squarciata da Malicious Souls, pezzo tirato che rimanda a qualcosa di una band storica che sicuramente i miei coetanei ricordano, i canadesi Exiter. È soprattutto, ma non solo, nella timbrica vocale di L. Steeler che le sonorità sono vicine a quelle degli autori di Heavy Metal Maniac, la cui copertina resta scolpita nei ricordi indelebili di quegli anni meravigliosi che furono gli ’80. Con Count Your Blessings, i ragazzi di Dortmund sfoderano un pezzo di grande fattura, corposo come alcune tracce degli Exodus sapevano essere. Le tematiche sono sempre molto sinistre, al pari di alcuni fraseggi thriller. L’intero lavoro è maturo, propositivo. Mai banale. Prova è Gorgon il cui inizio marziale e cadenzato si evolve in qualcosa di incredibilmente quadrato. È forse questo uno dei picchi dell’intero lavoro che, come detto, sprigiona una maturità notevole di una band che merita un ottimo voto. Con Star-Crossed City si passa ad uno speed in stile Assassin, tanto per restare in terra di Germania. La timbrica di L. Steeler giganteggia, capace di essere tagliente quando deve esserlo o profonda, quando le viene richiesto. Nelle dichiarazioni che hanno accompagnato l’uscita del nuovo lavoro, i nostri si sono lasciati scappare frasi che lasciavano chiaramente intendere che in questo Dealin’ Death c’era la volontà di superare i già buoni risultati ottenuti con l’ultima fatica di due anni fa, Ghastly Waves & Battered Graves, LP che si era fatto apprezzare. L’operazione è perfettamente riuscita perché Dealin’ Death è un salto di qualità notevole tanto da meritare i giudizi lusinghieri che giungono un po' da tutto il mondo. Si badi: questo è un lavoro diretto e pieno; di quelli che riempiono i padiglioni auricolari dei thrashers old style come nell’esecuzione arrabbiata di Below the Mausoleum o ancora della title-track. Multitudes of Terror è un pezzo killer che affonda la lama velocemente. La dinamica del pezzo è affidata ad una ritmica serrata e malevola nel cui solco si inseriscono le asce elettrificate dei due chitarristi. The Court of Caligula chiude le fatiche. Brano che ancora una volta fa rimando alle sonorità della band di Gary Holt. Non c’è scopiazzatura, quanto piuttosto ispirazione. Perché gli Exodus non sono imitabili, ovvio.
Eppure in Dealin’ Death c’è davvero tutto il buono ed il bello del thrash che fu e che ancora è.
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5
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Darò un ascolto, il debutto era molto promettente, ma alla fine l'ho dimenticato molto in fretta. Li trovo troppo caotici, vediamo se sono migliorati |
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4
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Quest' Album scorre che è un piacere però se ascolto i Bloodletter, sempre recensiti da Maxmad pochi mesi fa, sono più soddisfatto.. Più Speed e anche Voce più Maligna, che nell'insieme fà suonare il tutto più fresco/attuale... De gustibus come sempre... |
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3
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Exciter volevi intendere? E' vero, ti riportano indietro alle sonorità degli anni '80 ricordandoci tanto bonded degli Exodus e il paragone con la sonorità vocale alla Baloff spicca, come ci ricorda vitadathrasher. Grande band e quanto spingono i tedeschi in ambito thrash. Rimanendo in tema vi consiglio i RAVAGER, sempre tedeschi....mamma che album. Dealin' Death voto 80 pieno |
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2
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L'ho consumato questo album, mi è piaciuto alla grande 80 |
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1
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Qui si sente proprio l'amore per il thrash primordiale, anzi direi thrash e heavy. A coronare il tutto anche la cover che riporta a quei tempi. Sono lavori che non annoiano mai e fa sempre piacere sentire band che fanno questo, oggi. La similitudine con gli Exodus è più che altro su come è effettata la voce in stile Baloff. Questa band, forse come hanno fatto anche gli exodus hanno ascoltato tanto NWOBHM. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Danger is Imminent 2. Malicious Souls 3. Count your Blessings 4. Gorgon 5. Star-crossed City 6. Flee the Phantom 7. Below the Mausoleum 8. Dealin’ Death 9. Multitudes of Terror 10. The Court of Caligula
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Line Up
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L. Steeler (voce) S. Castevet (chitarra) M. Outlaw (chitarra) A. Axeticor (basso) G. Deceiver (batteria)
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