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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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ARCTURUS + VULTURE INDUSTRIES + KRAKOW + SEVEN IMPALE - Locomotiv, Bologna - 03/05/15
09/05/2015 (2973 letture)
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TOUR VERO E PROPRIO Ad un anno e mezzo dalla data al Tempo Rock, gli Arcturus ritornano con un vero e proprio tour contornato da supporting acts si notevole prestigio, a dispetto del fly to back della volta precedente: una serata che si preannuncia entusiasmante e che, vista la posticipazione dell’evento a Brescia che si sarebbe dovuto tenere il giorno prima, riserva a Bologna l’onere (e l'onore) di “sverginare” il tour. Arrivato alle 8:20 circa di sera trovo un locale semideserto e in due minuti riesco ad entrare ascoltando il finale dell’ultima canzone dei giovani Seven Impale; purtroppo i nostri non hanno avuto moltissimo spazio a loro disposizione ed il pubblico era davvero scarso (più o meno 30 unità), per cui non posso raccontarvi moltose non il fatto che avevano un jazz e il loro prog molto caratteristico, c’era pure un saxofonista, op perbacco! La prima tappa, come sempre, è dedicata alla transumanza verso il banchetto del merchandising, dove era già possibile acquistare il nuovo Arcturian in differenti formati (ahimè, il lato negativo del mailorder che deve ancora arrivare mi ha lasciato con l’acquolina) a prezzi molto più che umani, e una vastissima scelta di maglie; per la cronaca c’erano alcune copie della ristampa di Constellation che meritavano di essere acquistate. Ma non perdiamoci in fromboli a motore, è arrivato il momento di vedere il primo concerto per intero, ecco a voi i Krakow!
KRAKOW Spaccano. Ora andate ad ascoltarveli, non ha senso che si scriva di musica così, o meglio scriverò cose a caso mentre sicuramente li avete fatti partire in sottofondo. Avete presente gli Yob? Perfetto, combinateli con un post rock sulla falsriga degli ultimi Solstafir con doppio vocalizzo(growl e clean) ed il gioco è fatto. Canzoni lente, sulfuree e che di punto in bianco passano dalla calma del mare lontana ad una sfuriata iperbolica che ti sveglia catapultandoti in un incubo ad occhi aperti. Ma come faccio a raccontarvi cosa si sprigiona da quegli strumenti n sede live? La conferma della loro figosità è data dall’accrescere del pubblico sotto palco, e dai costanti applausi nei loro confronti, perché quando la musica è notevole chi non è scemo se ne accorge. Quaranta minuti a loro disposizione per farsi conoscere, attraverso un frontman che ricorda alla lontana un energumeno del paleolitico ed un motociclista sexy, un batterista con molti assi alla manica e dalla loro il poter sorprendere, poiché quando non sai di cosa si tratta, tutto è più facile. Bravi, bravi ed ancora bravi. Li state ascoltando o devo continuare ad invogliarvi?
VULTURE INDUSTRIES Siamo onesti, per chi gli Arcturus li ha già visti diverse volte, come il sottoscritto, l’evento della serata era riuscire a lustrarsi gli occhi con quel bizzarro e funambolico combo norvegese che prende il nome di Vulture Industries. Forti di un album fuori dagli schemi come The Tower e, se la memoria non mi frega, presenti per la prima volta in terra Italica, senza compromessi hanno rivoluzionato in ogni dimensione l’ambiente del locale. Il pubblico intanto sta arrivando, possiamo praticamente dire che siamo a tre quarti della capacità complessiva, ottimo per assiepare un po’ il sottopalco che da li a poco diventerà regione autoproclamata “Vulture Industries-Fort Knox. Che succede, in fin dei conti? Che bassista e chitarristi rimangono scalzi mentre Bjørnar salta come un grillo sul palco, prende un box per l’attrezzatura e durante The Pulse of Bliss si innalza come l’avvoltoio sulla copertina in modo da protrarsi sopra tutto e tutti. Lui è un frontman con le palle e sa come intrattenere il pubblico nel migliori dei modi: ringrazia, si complimenta e descrive alla bell’e meglio ogni traccia nel modo giusto per lasciarti un po’ di interrogativi. La prestazione è maiuscola e si può confermare come ogni singola canzone stasera suoni dieci volte meglio in versione live che sul disco vero e proprio, fate un po’ i conti. Ovviamente la maggior parte del set proposto arriva direttamente dal nuovo nato che, a confronto con i fratelli più datati, dimostra un’ennesima volta di avere una marcia in più per la maturazione raggiunta e le soluzioni sempre meno chiare ed oscure ad un orecchio poco avvezzo a certe sonorità. Se il loop di certi riff scelti mette alle strette, bastano due guizzi che tutto viene capovolto e snaturato sino a farlo apparire scherzo di se stesso. Tutti ammutoliti e in assoluta devozione del mostro sul palco quando boom, di punto in bianco il singer scende e prende di spinta il pubblico, gli sussurra nelle orecchie i versi della magnifica cover riadattata dei Devil Doll Blood Don’t Eliogabalus, dedicata all’Italia data l'occasione. Tre quarti d’ora per ammirare e comprendere come basti veramente poco per lasciare senza parole e colmare le lacune dei presenti nel modo deficitario della musica take away. Concedendomi un pensiero personale, ad oggi in pochi riescono a raggiungere la verve vocale di Bjørnar, che a conti fatti potrebbe essere definibile come il vero prosecutore di un cammino tracciato da Garm negli Arcturus oramai due decadi addietro; a buon intenditore poche parole. Chapeau.
SETLIST 1. The Tower 2. Divine Appalling 3. The Pulse of Bliss 4. The Hound 5. Grim Appartions 6. Lost Among Liars 7. Blood donìt Eliogabalus
ARCTURUS Ed ora come la mettiamo giù, miei vecchi cari? Andre, respira e vedrai che andrà sicuramente meglio dell’ultima performance a tratti disastrosa… devi essere positivo, continui a dirti dentro mentre attendi lo scoccare delle 23:00, ora prevista per l’allunaggio di “quelli lì”. Il palco è messo tutto bello a puntino, ogni strumento al suo posto e il monitor dietro inizia ad illuminarsi, la sala è praticamente stracolma di gente e trovare uno spazio libero risulta ostico. Si parte, via, i nostri entrano in scena e lo spettacolo prende vita. Una folla delirante e schizofrenica inizia a danzare sulle note di Evacuation Code Deciphered e la cosa che salta subito all’occhio è la carica della band, mai così in forma rispetto alle altre volte che mi è capitato di vederli (essere alla prima data di un tour forse ha i suoi lati positivi). Senza entrare nel dettaglio per non alimentare il prolisso, lungo la setlist l’aspetto che contraddistinguerà la riuscita del tutto è l’improvvisazione e la manipolazione delle basi musicali applicate a tracce che orami tutti conoscono a memoria. Urge una spiegazione: avete presente i classici quali Master of Disguise, Alone o Chaos Path? Stravolti, riarrangiati e raddoppiati di velocità, a tratti irriconoscibili nella loro integrità, una brezza moderna e fresca che non sempre ha funzionato a meraviglia sia chiaro, ma che nella totalità offre l’opportunità di rielaborare il concetto di ogni singola canzone per trovare aspetti prima nascosti. Certo, gli errori ci sono da parte di tutti, nessuno escluso, perché a volte testare le canzoni in sede live per la prima volta rivoluzionate come mai prima d’ora porta a conseguenze, seppur perdonabilissime. Da sottolineare la prestazione di Hellhammer che come una macchina da guerra, iperprofessionale, offre una prestazione magistrale, probabilmente la migliore che avessi mai potuto ammirare lungo le diverse prestazioni live. Knut sempre sul limite del semicosciente o del “ci fai o ci sei” è mentalmente latitante ma alla fine la sua è una prestazione con i fiocchi, così come si può dire per lo schizofrenico Sverd e del filosofico strabiliante Skoll. Sverd dalla sua sarà in tutto e per tutto l’ago della bilancia che porterà il tutto al gradino successivo, nulla come mai aveva necessità stasera della sua presenza, il maestro ha risposto. Andiamo oltre: il disco nuovo è uscito, anzi deve uscire in questi giorni e due pezzi sono stati presentati; uno quello che oramai da diverse settimane gira in rete (The Arcturian Sign) mentre l’altro non ne ho idea ragazzi, sulla setlist ai bordi dei loro piedi v’è scritto The Code, ma nella tracklist ufficiale non c’è presenza di tale nomea. Il mistero si infittisce e se qualcuno ha delucidazioni in merito, ne sarei grato. La parvenza? Inclassificabili e ingiudicabili, pur avendo, come già dichiarato in sede di intervista, lineamenti di un passato che negli ultimi album era stato accantonato brutalmente. Attendo il boxset che arriva, non mi esprimo su quei pezzi, il contesto live frega ed ammalia troppo facilmente. Altra sorpresa della serata è stato il trittico di tre brani spesso dimenticati, ripescati da Asperia Hiems Symfonia (Du Nordavind e Wintry Grey) e dal demo My Angel (Morax). Dichiarano di avere ancora due canzoni, sottolineando che una di queste sarà divisa in tre parti: nessuno se l’aspettava e la combinazione delle tre partiture è semplicemente da applausi; che altro si vuole? Un Lucano? Lo show fila via liscio con la durata di 70 minuti pressappoco, dodici composizioni e tanti applausi; la band saluta ringrazia e rimane a scambiare qualche chiacchiera sul palco con i presenti mentre nelle retrovie tutti soddisfatti: quella è l’uscita, grazie arrivederci. Dimentico qualcosa? Ho parlato di tutto e tutti? Si poiché il resto non conta, chi era li sicuramente avrà segnato sul calendario dei ricordi questa data.
SET LIST 1. Evacuation Code Deciphered 2. Nightmare Heaven 3. The Arcturian Sign 4. Painting my Horror 5. Deamon Painter 6. Alone 7. Chaos Path 8. The Code 9. Hibernation Sickeness Complete 10. Master of Disguise 11. Wintry Grey / Du Nordavind / Morax 12. Shipwrecked Frontier Pioneer
LA PROVA DEL NOVE La serata è riuscita? Penso proprio di sì a conti fatti, facendo una proporzione tra biglietto, band e capacità messe in atto. Soddisfatti tutti? Questo sta alla singola persona: capire e comprendere cosa aspettasse e cosa alla fine ha ottenuto in cambio. Alla prossima puntata allora, e per chi andrà a Brescia e/o Roma nel prossimo futuro, gli auguro una piacevole serata. Au revoir.
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dai su... quella è l'autostrada.. .vai a giocare con i camion... su finiscila. |
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Io ho visto Mozart in concerto quando i nonni dei nonni dei vostri nonni non erano neanche nati! |
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se ad astra ci sente di consigliare un gruppo evidentemente il motivo risiede nel fatto che non tutti li conoscano, ma non penso sia un problema tuo visto che sicuramente tu conosci ogni singolo gruppo che la scena metal possa offrire. passando a parole meno sprecate, la prestazione dei vulture industries è stata eccezionale, poi il cantante piomba giù dal palco mentre scorre blood don't eliogabalus e pianta gli occhi in quelli di una ragazza affianco a me.....me la sono vista brutta spettacolari, mi fanno venir voglia di rivederli al colony. |
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oltre che nerds siete anche analfabeti....io non li ascolto su Fb come voi il giorno prima e neanche rimango entusiata di gruppi che esistono da anni per averli visti la prima volta dal vivo x caso ed a scrocco consigliando poi a tutti i lettori vivamente di ascoltarli durante la lettura dell articolo |
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Per nostra fortuna? bah... tempo perso. |
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Cioè ti fai un vanto di ascoltare un gruppo su youtube prima di andartelo a vedere in concerto? Non mi sembra niente di eccezionale... |
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Mamma mia, che rosicatore patetico. Anche oltre i troll,certa gente davvero non si rende conto della figura che fa. |
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x vostra fortuna cari nerds gli Arcturus li ho visti qualche anno fa fuori dall italia...senza la paghetta del papi...come i Krakow....i gruppi non li conosco la sera stessa del concerto o il giorno prima sulla loro face book page...siete tutti fans fb,fans twitter....dei veri nerds...ora cancellatemi pure |
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Vorrebbe entrare a scrocco anche lui me sa... |
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Amico lele, sei sulla strada giusta per il ban. Goditela. |
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che nerds...occhialuto e brufoloso |
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C'e qualche problema? Hai bisogno d'affetto? Non dirlo a tutti che ascoltavamo j-ax insieme dai... Sono cose personali. |
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Non e' che dovevo aspettare te che vedevi a scrocco i Krakow per asoltarli....lo faccio da tempo senza i tuoi consigli...pensa di quelle ristampe Arcturus che consigli il meritato aquisto ho gli lp originali dell epoca,quando probabile tu ascoltavi gli aricolo31...le ristampe sarebbero da boicottare cosi come gli mp3.....Vi darei il Daspo a vita per i concerti a voi recensori di date live o cmq vi farei pagare il biglietto triplo |
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I Seven Impale sono dei mostri! Fantastico l'album e incredibili dal vivo! Bravi anche i Vulture Industries: il frontman è un vero animale da palcoscenico! Mi hanno un po' deluso gli headliner e non digerito molto i Krakow...comunque ottima serata! |
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Bella serata. I Seven Impale sono stati una piacevolissima sorpresa. Vulture Industries davvero coinvolgenti, una performance da brividi. Piena soddisfazione. |
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