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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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10/08/2021
( 1045 letture )
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Recentemente tornati in auge, i Bavaresi Baxaxaxa dopo la demo the Old Evil e l’EP Devoted to HIM, arriva Catacomb Cult il primo attesissimo full length della band. Nati nel 1992, anno della pubblicazione della demo Hellfire, i Baxaxaxa dopo un periodo lungo di inattività ritornano per riformarsi soltanto nel 2017, per esibirsi sul palco del Destroying Texas Fest e per un concerto nella loro Germania.
Con questa nuova uscita, il gruppo sembra definitivamente tornato per regalarci nuove oscure chicche old school black metal con un’attitudine prettamente anticristiana. La band, nata da una costola degli Ungod, tra cui il batterista Condemptor fondatore di entrambi i progetti, dà vita ad un album maturo e pregno di novità stilistiche e compositive rimanendo comunque in quello che è il loro habitat naturale, marcio e decadente con suoni semplici ma d’impatto con una produzione essenziale e lineare. Il sound e la personalità dei Baxaxaxa rimane quasi intatto, sempre ancorati alla scuola ottantiana di Venom, Hellhammer e Tormentor con influenze classiche ed atmosfere nere e cimiteriali tipiche del black metal con un cantato decisamente non usuale, quasi ortodosso e l’uso giusto e moderato delle tastiere sempre ben suonate. Un disco morbosamente affascinante ricco di tanti elementi e nuovi spunti tipo la voce di Traumatic, uno scream che è quasi una sorta di urlo sgraziato e informe che genera e degenera in suppliche ed invocazioni di litanie che regala al progetto una forte e spiccata caratteristica peculiare, un vero e proprio marchio di fabbrica. Catacomb Cult è maligno, tutto è primordiale ma mai caotico, i riff di chitarra e il basso sono per così dire basilari, la struttura delle canzoni è canonica, i brani sono tutti molto belli e la proposta musicale è tetra ed evocativa e il livello qualitativo è più che buono, insomma funziona tutto alla meglio. Un classico grido alla sofferenza con attacchi di possessione e spasmi inattesi danno a questo lavoro un’aurea magica e malefica, soluzioni ritualistiche si mescolano a classiche e pesanti composizioni cattive con riff decomposti a volte confusi. Questa satanica danza ha tutti i presupposti per diventare un culto dell’oltretomba, in un underground per pochi eletti, un disco brutale al punto giusto, mefistofelico e dannato nelle atmosfere e rozzo nella composizione strumentale, i Baxaxaxa hanno creato qualcosa di sicuramente già sentito ma è degno di essere ascoltato perché lascia davvero il segno. Il punto forte del disco non è sicuramente l’estetica, ma il suono arcaico, ammuffito ed inquietante e l’oscurità dei testi. I paesaggi e i passaggi sonori descritti dai Baxaxaxa sono di antica fattura, chitarre grezze, una batteria dal suono quasi mistico, un basso crudo e nudo, intermezzi orrorifici e le urla maniacali di Traumatic ci donano quasi quarantotto minuti di panico e terrore. Le otto tracce sono semplice e complete e si susseguono con molta leggerezza e linearità, chitarre a tratti epiche e disumane si alternano a suoni cadenzati e sezioni lente e ritualistiche per l’intero album, l’ululato selvaggio del cantante spicca sempre in tutte le composizioni, l’atmosfera è tremendamente tesa e la brutalità è sempre dietro l’angolo. Queste macabre operette registrate sicuramente all’inferno offrono all’ascoltatore incubi senza fine, la title track ci fa subito capire la direzione di tutto il lavoro, un continuo e decadente suono con intermezzi evocativi a tratti horror. Degne di nota e colonne portanti del disco sono sicuramente Flame of Redemption, Walpurgis Dancers e The Great Malicious Tongue brani cupi ed evocativi in continua evoluzione compositiva con un forte contrasto di un cantato sporco a tratti veloce.
Questa oscura fiamma tedesca è ritornata per divulgare il verbo maligno, per diffondere il puro male nel mondo, un disco contorto e continuamente in contrasto con l’anima classica del black metal scandinavo, uno speed metal omicida e ritualistico di indubbio gusto suonato in maniera più che sufficiente con un’aria provocatoria, disgusto e disprezzo dalla prima all’ultima nota, un tragitto interminabile di paura.
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3
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Ero un po' scettico inizialmente sul loro comeback, ma devo dire che invece stanno facendo ottimo materiale. Ho il cd dello split con gli Ungod (che poi praticamente erano più o meno gli stessi dei Baxaxaxa)
Sui voti degli utenti, rispondendo anche a Witchcult: sinceramente mi sembra una funzione davvero buona solo per i troll, probabilmente farebbero prima a eliminarla |
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2
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Gran bel disco e gradito ritorno,per quanto riguarda il voto dei lettori ho solo 3 ipotesi: 1sono dei gran burloni 2devono aver ascoltato un altro disco 3son capitati su questo sito per caso. |
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1
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Questa oscura fiamma tedesca è ritornata per divulgare il verbo maligno, per diffondere il puro male nel mondo... già fatto negli anni 30 e 40, della serie grazie abbiamo già dato ora facciamo ottime macchine e buona birra |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Catacomb Cult 2. As the Moon Inhaled All Sunrays 3. Flame of Redemption 4. Kingdom Ablaze 5. Walpurgis Dancers 6. The Great Malicious Tongue 7. Ghosts of Törzburg 8. Temple of the Seven Keys
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Line Up
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Traumatic (Voce) Cryptic Tormentor (Chitarra, Tastiere) Sulphur Irae (Basso) Condemptor (Batteria, Tastiere)
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RECENSIONI |
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