|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
12/10/2021
( 922 letture )
|
Il progetto olandese Iskandr arriva alla terza fatica, stavolta con la forte complicità della Eisenwald, etichetta di discreta rilevanza in ambito black. Le visioni e i pensieri del giovane polistrumentista Omar K. si trasformano in oscure commedie cavalleresche dal carattere forte e vincente sotto tanti punti di vista. L’anticonformista ed alternativa scena black olandese è molto spinta, di forte impatto emotivo ed emozionale. Le prospettive musicali, certe volte interpretabili degli Iskandr sono multiformi ma l’aspetto lugubre in fatto di stile è inequivocabile. All’orizzonte vi è una nuova impresa: Vergezicht, lavoro ispiratissimo ed orecchiabile fatto di suoni puliti, strumenti a fiato, percussioni e passaggi acustici ben posizionati.
Vergezicht è un album composto da sei brani molto lunghi, flemmatici ed intensi che mai rasentano la ripetitività, anzi riescono a dare origine a situazioni oniriche e bucoliche attraverso una strumentazione complessa e fuori dall’ordinario. I suoni e le orchestrazioni di questo disco generano condizioni e stati di alterata quiete, impulsi misti tra passione e malignità sonora che sfociano spesso in momenti davvero molto alti. L’avvolgente mondo di questa band beneficia di molte sfaccettature sonore tanto da renderla quasi “irriconoscibile” nell’immediato, perché sempre in continua evoluzione stilistica e sempre intezionata a creare dimensioni sonore ricercate ed allo stesso tempo struggenti, finalizzate a stravolgere certe regole e modelli spesso imposti dal black metal. Il divino trittico basso/chitarra/batteria è infatti qui abolito, anche se lo spirito oscuro e cosiddetto black metal lo troviamo comunque ben chiaro in parti raw che fanno da base a tutto il lavoro. Le anime dannate e dolorose che volteggiano attorno a questo disco hanno il suono dell’organo e di altri strumenti campionati accompagnati da un cantato per la maggior parte lacerante e molto penetrante sorretta da un preciso lavoro alla batteria di M. Koops, che già conosciamo nei Solar Temple. Il binomio voce/batteria è vincente, il duo è molto coeso e sono perfettamente in linea tra di loro, non ci sono mai evidenti contrasti e al contrario la sensazione è quella proprio di giusta connessione sonora. Gli arpeggi sono molte volte dominanti, prevaricano a volte su tutto ed hanno spesso ruoli differenti; l’arpeggio che apre Gezag, ad esempio è molto suggestivo ed incantevole per non parlare della metrica perfetta della batteria che rende il tutto preciso, quadrato e piacevole da sentirsi. In capitoli come Bloeddraad, la rabbia strumentale è cruda e la narrazione vocale è quasi infernale, mentre nella bellissima Gewesten der tijd le atmosfere marziali, doom e viking danno vita ad un racconto quasi epico e magico attraverso la voce nera di Omar K.; le progressive ed imponenti Baken, Verbod e Het slot anch’esse ricche di arpeggi, cori sacri(leghi) ed intermezzi incantati quasi fatati arricchiscono questo disco rendendolo unico. Un’ora piena di abbondanti cambi di tempo, riff ed assoli mai scontati e forti richiami ad immaginari mitologici fanno da contorno ad un’ottima e totale composizione surreale.
Gli Iskandr potrebbero sembrare l’ennesimo gruppo dall’aurea e aria folk che decantano paesaggi fantastici e leggendari, ma dimostrano tanta qualità anche grazie ai molteplici registri vocali dalle mille tinte oscure. Un disco profondo, compatto ed intenso che miscela per bene situazioni eroiche ad una precisa e giusta brutalità; la versatilità musicale della band racconta in sei tracce una storia fantastica dalle melodie antiche a tratti romantiche: inferi popolati di morti in battaglia e cavalcate lunghissime di arpeggi e batteria che corrono verso quell’orizzonte sopracitato per deporre la bandiera della Vittoria.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Disco bellissimo, molto più originale di certa roba super pompata dai media. Ma in generale la scena olandese (quella che gravita intorno al circolo della Haeresis Noviomagi, ma non solo) è di livello altissimo. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Bello davvero.. L'ho ascoltato su consiglio, e mi ha subito convinto. Ennesima scoperta interessante, cercando si trovano band e proposte musicali più che valide. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Gezag 2. Bloeddraad 3. Gewesten der tijd 4. Baken 5. Verbod 6. Het slot
|
|
Line Up
|
O (Voce, Chitarra, Basso, Tastiere, Piano, Campane tubolari, Tromba, Tamburello, Voci orchestrali) M. Koops (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|