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NorthTale - Eternal Flame
20/11/2021
( 2093 letture )
Secondo album per i NorthTale, a distanza di due anni dall’esordio Welcome to Paradise che portò alla ribalta una band energica e capace di miscelare la lezione di Helloween, Gamma Ray, Hammerfall, Edguy, Freedom Call, Stratovarius e Sonata Artica in una sorta di distillato di puro power metal anni Novanta riportato ai giorni oggi, a tratti fin troppo canonico, ma che senz’altro lasciava intravedere ampi margini di crescita e chiare potenzialità del gruppo. Con questo Eternal Flame possiamo subito affermare che le aspettative vengono confermate, con un lavoro più maturo tanto dal lato compositivo quanto dall’aspetto propriamente tecnico ed esecutivo, con aggiunta di inserti e sonorità che spostano il tiro da un power canonico a una formula maggiormente variegata con un maggior ricorso a orchestrazioni ed alcuni frangenti prog metal tanto da richiamare e rielaborare in chiave personale alcuni elementi cari ad Angra, Elegy e Symphony X, per un sound ancora saldamente ancorato ai magnifici anni Novanta ma con una più sfaccettata e frizzante proposta contemporanea. L’evoluzione dei NorthTale è essenzialmente riconducibile a vari fattori, in primis l’ingresso del nuovo vocalist brasiliano Guillherme Hirose, dalla timbrica cristallina chiaramente debitrice del maestro Timo Kotipelto e del compianto Andrè Matos, che non fa rimpiangere il pur bravo ed ex Twilight Force Christian Eriksson. Ulteriori fattori di chiara evoluzione risultano una maggiore ispirazione in fase compositiva nonché esecutiva del funambolico Bill Hudson, capace di fornire una prova matura e di assoluto talento sulle sei corde della sua ESP, anche grazie alle varie esperienze maturate con Circle II Circle, Jon Oliva, Trans Siberian Orchestra, U.D.O. e più recentemente Doro, nonché una produzione molto buona e di spessore a opera dell’esperto Dennis Ward, sinonimo oramai di garanzia ed affidabilità nel genere in questione.

I brani scorrono piacevolmente a partire dall’opener Only Human, che prosegue il suddetto power anni Novanta in stile Stratovarius, Edguy, Sonata Arctica dell’esordio, ben condotto dalla vocalità cristallina del nuovo entrato Hirose, per poi gradualmente decollare con la successiva e maggiormente articolata Wings of Salvation in cui si lasciano apprezzare aspetti maggiormente orchestrali e aperture valorizzate da un buonissimo lavoro di tastiere di Jimmy Pitts, egregiamente intrecciate ai riffs e ai soli del fantasioso Hudson, mentre il primo vero grande pezzo si registra con la successiva Future Calls, un ottimo mix tra Helloween, Stratovarius e Angra, il tutto in veste contemporanea e valorizzato dalla presenza di Kai Hansen come guest vocalist nelle prime strofe e nei cori (un vero battesimo con tanto di padrino del power metal in persona) e del figlio Tim Hansen (Induction), anch’egli abile a marchiare il pezzo con un bel solo alternato a Hudson; brano veramente irresistibile a livello di melodie di facile presa e riffs aggressivi. L’ascesa continua e con il brano The Land of Mystic Rites si raggiunge il punto più elevato dell’album e forse dell’intera discografia dei NorthTale, un distillato di sonorità power con forti richiami tribali nell’andamento e orchestrazioni eccelse che nei sette minuti di andamento riportano smaccatamente agli Angra del magico periodo di Holy Land, nonché agli Shaman, successiva creatura di Andrè Matos, la cui impronta aleggia tanto nella strofa quanto nei cori incrociati da brivido in cui Hirose si presenta senza più remore come un grande cantante, con il chitarrismo di Hudson che davvero non fa rimpiangere la coppia d’oro Loureiro/Bittencourt di quegli anni senza mai scadere in eccessivi virtuosismi. Grandi NorthTale, che livello! Ma non finisce certo qui, ecco che la componente più aggressiva riemerge con furore in Midnight Bells in cui la voce si fa più graffiante e le atmosfere vicine a quanto sentito ultimamente dai ritrovati Helloween mixati a Judas Priest e Labirynth grazie ai duelli incrociati chitarra tastiera, mentre la title track Eternal Flame mixa sapientemente gli Stratovarius dei tempi d’oro (l’assolo è un vero tributo a Timo Tolkki) con tratti maggiormente prog che ricordano ancora Labyrinth e Secret Sphere. Sonorità riprese nella successiva In the Name of God con alcuni inserti strumentali che riprendono le trame dei Symphony X di inizio carriera quando a rincorrersi erano invece Pinnella e Romeo in atmosfere tra il prog e il neoclassico. Non ci sono cadute, il livello è molto alto in tutto il lavoro, Ride the Storm e King of Illusion sono un mix di Stratovarius e Freedom Call, con un boost contemporaneo che non fa risultare i pezzi stucchevoli bensì meritevoli di ascolti a ripetizione. Non manca lo spazio per una cover, un omaggio agli Iron Maiden con Judas Be My Guide, ottimo brano da Fear of The Dark opportunamente rivitalizzato ed energizzato e in cui Hirose dimostra in grado di disimpegnarsi con grande disinvoltura anche nei panni di Dickinson. Il finale è dedicato agli oltre 11 minuti di Nature’s Revenge, un condensato di tutto quanto ascoltato nel resto dell’album, brano maiuscolo in cui si mescolano perizia strumentale, orchestrazioni che valorizzano ancora una volta le tastiere del sorprendente Pitts, accelerazioni sostenute dalla sezione ritmica chirurgica composta da Patrick Johansson (già con Malmsteen e dal vivo apprezzato con W.A.S.P. e Sabaton alla batteria) e Mikael Planefeldt al basso, dai forti echi di Angra e Symphony X nell’andamento e con un grandissimo refrain capace di esplodere stamparsi con immediatezza pur senza risultare ripetitivo nonché ripreso dall’outro strumentale che chiude l’album in pompa magna.

Mother Gaia cries in pain
Look what we have done
Now is time to face the consequences
And brace for impact
'Cause it's Nature's Revenge


In definitiva i NorthTale si presentano nel 2021 come avrebbero verosimilmente suonato gli Stratovarius se fossero rimasti ispirati e in attività con la formazione di fine anni Novanta. I cinque ragazzi vengono da diverse parti del mondo (US, Brasile, Svezia) e mixano la lezione dei grandi maestri come poche band recentemente hanno saputo fare. Eternal Flame è dunque un must di questo 2021 in ambito power prog metal, un album dalla qualità latitante in troppe delle nuove leve e che ci lascia speranzosi per un futuro ancora più scintillante e ricco di meritate soddisfazioni.



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
89.77 su 9 voti [ VOTA]
DraKe
Sabato 4 Dicembre 2021, 23.56.06
10
Grandi!!grandissimi!!!... finalmente un disco power (nel senso più ampio) che riesco ad apprezzare dopo tantissimi anni! Vero che se fosse uscito negli anni novanta sarebbe stato un miracolo o scritto da alieni venuti dal futuro visto che saccheggia completamente dai canoni delle più grandi Power metal band di quegli anni, ma ragazzi che ispirazione, che songwriting, che livello tecnico!!!....non aggiungo altro dato che la bella recensione spiega già tutto, se non che è un disco imperdibile per tutti i nostalgici dei tempi d'oro di questo genere, un vero tributo irrinunciabile!! Da avere e consumare senza ritegno
OathBound
Venerdì 26 Novembre 2021, 22.38.39
9
Christian Eriksson è per me la migliore voce in ambito power degli ultimi anni. DIspiace che continui a lasciare band (come anche i Twilight Force) che avevano avuto dischi memorabilmente contraddistinti dalla sua voce
DP
Giovedì 25 Novembre 2021, 17.33.51
8
Buona cover band di Angra e Stratovarius......
duke
Mercoledì 24 Novembre 2021, 23.04.45
7
...notevoli.....disco davvero bello....
Adrian Smith
Mercoledì 24 Novembre 2021, 21.41.58
6
Gran bel disco davvero, tiene con gli ascolti ripetuti. E gran recensione!
*Eroes*
Martedì 23 Novembre 2021, 9.18.56
5
Splendida recensione per un altrettanto ottimo album. 83 è un voto forse anche troppo conservativo: io un 90 glielo piazzerei tutto. (89 + 1 punto bonus perchè è sempre un piacere sentire la voce di Kai Hansen ^_^ ) Gran bel regalo per questa fine 2021.
Radamanthis
Lunedì 22 Novembre 2021, 16.48.45
4
Disco notevole, un mix tra Angra e Stratovarius. Se poi avranno metà della loro carriera avranno fatto bingo! Glielo auguro. Album veramente interessante! Voto 85
Deep Blue
Domenica 21 Novembre 2021, 19.15.56
3
Non ho ancora sentito il disco (non amo il genere) ma il recensore è un grande! Complimenti!
Adrian Smith
Sabato 20 Novembre 2021, 13.57.07
2
Una band maturata, disco ottimo. Passo avanti rispetto all’esordio e certamente una delle sorprese di questo 2021! Richiami Angra smaccati ma a tratti irresistibili…
dariomet
Sabato 20 Novembre 2021, 13.04.05
1
Che meraviglia di album, nostalgia Power dei bei tempi a gogò.aiuta ad affrontare le giornate col sorriso
INFORMAZIONI
2021
Nuclear Blast
Power/Prog
Tracklist
1. Only Human
2. Wings of Salvation
3. Future Calls
4. The Land of Mystic Rites
5. Midnight Bells
6. Eternal Flame
7. In the Name of God
8. Ride the Storm
9. King of Your Illusion
10. Judas Be My Guide
11. Nature's Revenge
12. Ivy
Line Up
Guilherme Hirose (Voce)
Bill Hudson (Chitarra)
Jimmy Pitts (tastiera)
Mikael Planefeldt (Basso)
Patrick Johansson (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Kai Hansen (Voce su traccia 3)
Tim Hansen (Chitarra su traccia 3)
Jonas Heidgert (Voce su traccia 10)
Mary Zimmer (Voce su traccia 11)
 
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