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Obscura - A Valediction
04/12/2021
( 4079 letture )
Sul finire di questo duemilaventuno possiamo finalmente tornare a parlare degli Obscura, in quanto la band teutonica (la quale non necessita di nessuna introduzione divulgativa) dà alle stampe il nuovo A Valediction, sesto capitolo della loro discografia e primo per la Nuclear Blast. Non sono finite qui le novità per i tedeschi, la line-up si è nuovamente modificata e oltre al mastermind Kummerer si annoverano due superbi ritorni: Christian Munzner alle chitarre e Jean Paul Thesseling al basso e, ultimo ma non per importanza il nuovo arrivato David Diepold alle pelli a completare la sezione ritmica.

A Valediction è quindi formato da undici brani per poco più di cinquanta minuti di nuova musica. Nuova in tutti i sensi poiché la band, finalmente si è sentita libera da condizioni e convenzioni, mostrandosi nella propria essenza trasmigrata in musica, toccando nuovi livelli, nuovi territori, mostrando una personalità forse mai palesata così apertamente in passato. La produzione è tanto cristallina quanto potente, ogni dettaglio musicale trova il suo spazio nello spettro sonoro, perfettamente bilanciato con gli altri, seguendo i canoni del genere: una batteria naturale e dettagliatissima, il basso fretless medioso e colmante ed infine le chitarre piene e distinte in ogni loro parte. Una piccola nota a parte merita la voce di Kummerer che si fonde in maniera fluida agli strumenti, godendo di sfumature personali e dinamicità espressiva davvero efficaci. L’apertura del disco è affidata a Forsaken un brano in pieno stile Obscura che dopo una breve intro acustica prende il largo con una pioggia di riff dalle neoclassiche armonizzazioni supportate da linee di basso ispirate ed efficaci, il brano si caratterizza peraltro da un chorus esplosivo ed immediato, in sette minuti la band mette immediatamente in chiaro il proprio status. La seguente Solaris sposta la rotta verso l’aggressività musicale, inutile sottolineare la caratura tecnica messa in essere tra cambi vertiginosi, ritmiche incessanti e chitarre in primissimo piano a delineare architetture ritmico-musicali di qualità indiscutibile. La titletrack A Valediction segna un altro repentino cambio di direzione toccando i mari del melodic death, avendo in sé una più accessibile e diretta musicalità grazie anche ai chorus che lo caratterizzano. Sulla scia del precedente brano When Stars Collide, i quattro si avvalgono della collaborazione vocale di Bjorn Strid componendo quindi un brano basato sulle atmosfere, su cambi ritmici e stilistici e su un efficace groove collettivo. In Unity stravolge nuovamente e completamente ogni direttiva, rivelandosi oscuro e tortuoso, con chitarre in primo piano a disegnare trame melodiche piene e corpose dal sapore classico, il brano gode inoltre di un forte sapore old school. Ad aprire la seconda metà del disco, troviamo il brano più brutale e feroce di tutta la tracklist, Devoured Usurper incarna la più feroce ed aggressiva essenza di questi Obscura, immediatamente seguita da The Beyond ossia uno dei brani di maggior articolazione e caratura tecnica del disco, eseguita in maniera superlativa dalla band e caratterizzata da una splendida parte solistico musicale centrale. La strumentale Orbital Elements II per certi aspetti riporta le sonorità a Cosmogenesis anche se qui la band pone più enfasi sulla matrice melodica, ottima peraltro la sezione ritmica nel guidare l’incedere del brano. La coppia formata da The Neuromancer e Adversity è contraddistinta da un mood grigio e minaccioso, le velocità sono sostenute, i cambi ritmici e le trame disegnate dalle due chitarre si susseguono senza sosta e senza lasciare che la tensione cali minimamente, una imponente aperture al gran finale del disco: Heritage è un esplosione melodica giocata su atmosfere avvolgenti a tratti eteree, un vertiginoso viaggio musicale.

Siamo al cospetto di un album magnetico, trovare punti deboli in questo disco è pressochè impossibile, il livello tecnico e compositivo è vertiginoso, nessun passaggio suona forzato, non ci sono virtuosismi fini a stupire, tutto corre e scorre con una fluidità a dir poco disarmante, ogni dettaglio è calcolato con una precisione cronografica, seppur per assimilarne le centinaia di sfumature occorrano numerosi ascolti. A Valediction si pone come il primo capitolo di una futura trilogia e, getta le basi a una nuova evoluzione al suono della band che, finalmente si è sentita libera e svincolata da recinti di generi musicali. In questo nuovo lavoro, possiamo sentire più melodia, possiamo sentire un approccio al cosiddetto Gothenburg Sound, possiamo sentire echi di un glorioso passato, possiamo sentire il marchio sonoro caratteristico dei tedeschi ma soprattutto possiamo sentire la vera essenza di questi rinati Obscura.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
83.58 su 29 voti [ VOTA]
Duke
Martedì 24 Dicembre 2024, 19.20.54
13
...oggi me lo stavo gustando....davvero magnifico...tecnico melodico....
El Malparido
Giovedì 5 Gennaio 2023, 11.07.13
12
@Harleking11: beh sei stato fin troppo buono. Per non parlare di quanto fa defecare a spruzzo il suono dell\'ultimo Exodus.
Harleking11
Giovedì 5 Gennaio 2023, 10.46.39
11
Ritorno a commentare per annotare un aspetto che mi era sfuggito al primo ascolto (isolato dal resto della loro discografia). Ho ascoltato Orbital elements e Orbit.al Elements 2 in successione e la produzione del primo pezzo è eccelsa rispetto ai suoni standard (impastatati) della Nuclear Blast del secondo. Con questa standardizzazione del suono la NB ha rotto le scatole, sembra di ascoltare lo stesso disco: provate ad ascoltare The God Machine dei Blind Guardian e ditemi se i suoni non sono (eufemismo) simili.
truedefender
Mercoledì 8 Giugno 2022, 19.49.17
10
Inutile dilungarsi: disco di livello eccelso. Veramente pochi come gli Obscura!!! Come si fa, non a trovare, a cercare difetti. Difetti??????
Acting Out
Giovedì 3 Febbraio 2022, 15.50.18
9
Delusione. Quando provano ad uscire fuori dai loro canoni e stilemi si percepisce che non sono a loro agio. Hanno provato ma non è la loro cifra stilistica, cosicché il disco, pur se suonato benissimo, diventa un pastrocchio tra aperture melodiche neoclassiche, HM, plagi estemporanei ai Morbid Angel e tanto altro, ma senza particolare personalità e convinzione. Le tracce di Cosmogenesis e degli altri album erano di tutt'altro spessore. Qualcosa si salva, ma per la caratura del gruppo troppo poco. 5 di stima.
AL
Venerdì 10 Dicembre 2021, 15.15.42
8
Li ho conosciuti con il precedente. grande gruppo. suonano davvero bene. questo album mi piace, lo sto ancora metabolizzando perchè ci sono davvero un'infinità di passaggi che secondo me richiedono del tempo per essere apprezzati completamente.
Dani3121
Martedì 7 Dicembre 2021, 23.46.40
7
@Harleking11 vero! Disco strepitoso,grandi Obscura
Harleking11
Martedì 7 Dicembre 2021, 11.32.56
6
Bellissimo album... se fate caso al minuto 5:56 di "Forsaken" c'è un plateale omaggio al solo di Jake E. Lee in "Bark at the moon".
fragolino79
Martedì 7 Dicembre 2021, 2.19.46
5
Quel basso all’inizio di Forsaken è qualcosa di un altro pianeta.
PROF
Lunedì 6 Dicembre 2021, 23.21.49
4
Album diverso dagli altri, dal mood più diretto e aggressivo. Ogni volta che ascolto una canzone di questo gruppo, ormai diventato il mio preferito, mi accorgo sempre di qualche nuova sfumatura che prima mi era sfuggita, anche in questo album che è più diretto e "melodico", dai chiari richiami allo Swedish death. Presi già due vinili e il cd. Voto 92 a crescere.
Vampyria
Lunedì 6 Dicembre 2021, 18.39.57
3
Stupendo!!
duke
Sabato 4 Dicembre 2021, 20.57.08
2
...non deludono mai....ottimo disco....
lisablack
Sabato 4 Dicembre 2021, 17.50.05
1
Grandissimi Obscura, album splendido
INFORMAZIONI
2021
Nuclear Blast Records
Prog Death
Tracklist
1. Forsaken
2. Solaris
3. A Valediction
4. When Stars Collide
5. In Unity
6. Devoured Usurper
7. The Beyond
8. Orbital Elements II
9. The Neuromancer
10. In Adversity
11. Heritage
Line Up
Steffen Kummerer (Voce, Chitarra)
Christian Munzner (Chitarra)
Jeroen Paul Thesseling (Basso)
David Diepold (Batteria)

Musicisti ospiti:
Björn "Speed" Strid (Voce sulla traccia 4)
 
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