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Tome of the Unreplenished - Earthbound
02/06/2022
( 1098 letture )
I Ciprioti Tome Of The Unreplenished sono la linea parallela più chiara ai Macabre Omen, strati epici di sonorità ed atmosfere cupe e un folk leggero e molto intimo. Il progetto nasce come one man band da Cipro e si stravolgerà di li a breve in una combo celestiale con la presenza di Alexandros e T. J. F. Vallely (Macabre Omen) e Aort (Code). Il black metal della band ha connotati naturalistici e chitarre classiche, raramente si sfocia nella dannazione musicale. Band dalle mille sfumature di nero, riesce anche in questo nuovo Earthbound, secondo disco, ad ottenere ambientazioni superlative; la natura filosofica padroneggia su tutto il disco e songwriting, neoplatonismo, universo e creazione incedono in musica.


Earthbound ha una terrena musicalità in grado di trascendere strumentazione e musicalità, vive di magia naturale e contemporaneamente di una corposa carnalità strumentale e vocale. Avantgarde Music raramente sbaglia un bersaglio, ed Earthbound colpisce nell’immediato i cultori di questo genere. Madre natura si spoglia e si mostra in tutto il suo splendore attraverso una spiccata predisposizione ai cori che divinamente regalano al disco quel sapore antico, melodie e tastiere che alzano letteralmente il livello di suggestione individuale. I brani proposti in onore della Dea Madre sono sei, una sorta di soundtrack da serie storica, pezzi lunghi e connessi alla perfezione l’un l’altro, strutturalmente completi ed omogenei: le tracce si susseguono con una linearità quasi maniacale. Tellurian e Unbound sono la parte terrestre del disco, un incessante batteria black fa da tappeto a vocalizzi mai estremi, strumentazioni e cori essenziali ma d’impatto, eseguiti con una logica ben definita. L’atmosferica Tryst at the Gales of Cyprus si distacca dalle prime due solo per i toni, ma la linea regge perfettamente questo transito ambientale e magico sottolineando l’intenzione della band di rimanere coerente a questa sorta di concept, altrettanto evidente nelle prossime Toward the Self e Astraios Ayr, che ne mantengono retta quella riga proiettata in una natura incontaminata: due pezzi di oscuro ambient che si contrasta con una orchestrale strumentazione black semplicissima con cori che si innalzano letteralmente al cielo. Chiude questo grandioso film la bellissima outro Portcullis To Dodekatheon, nove minuti di atmosfere miste a momenti di avanguardia pura sussurrata che non raggiunge a posta una fine ben definita, una sospensione generale di sentimenti lasciati e regalati all’etere, un dono profondo di emozioni miste alla madre di tutte le cose.


Earthbound è un viaggio sonoro; si cammina a piedi nudi sull’erba, ci si diverte a galleggiare sull’acqua e si respira a pieni polmoni l’essenza di benevolenza, un disco che mai scherza o gioca col fuoco, lo usa solo per illuminare e schiarire certi meandri bui. Nessuna nota di questo disco porta alla desolazione, anzi la sua peculiare “velocità” scandisce bene ogni passo e solo qualche volta si riesce a volare, quel breve attimo di vuoto lascia all’attività mentale di recepire una speciale emozione che ci rende sereni, perché si quest’album regala davvero quarantasette minuti di calma e serenità. Mettetevi le cuffiette, sdraiatevi al tramonto sotto una quercia, chiudete gli occhi e godetevi questo fantastico spettacolo dove i quattro elementi sono i protagonisti.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Jan Hus
Domenica 5 Giugno 2022, 14.17.37
2
Fico.
Immolazione
Venerdì 3 Giugno 2022, 15.48.04
1
Questo è molto bello, a tratti somiglia parecchio ai Macabre Omen. Per me arriva anche a 80 tranquillamente
INFORMAZIONI
2022
Avantgarde Music
Black
Tracklist
1. Tellurian
2. Unbound
3. Tryst at the Gales of Cyprus
4. Toward the Self
5. Astraios Ayr
6. Portcullis to Dodekatheon
Line Up
Hermes (Voce, Chitarra, Tastiere)
Alexandros (Voce pulita, Chitarra classica, Flauto)
Aort (Basso)
T. J. F. Vallely (Batteria, Percussioni)
 
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