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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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08/06/2022
( 1559 letture )
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I Tenebra sono una band bolognese formatasi nel 2017 per volontà del chitarrista Emilio Torregiani, del bassista Claudio Troise e del batterista Claudio "Mesca" Collina a cui si aggiunse successivamente la cantante Silvia Feninno e propongono un sound legato all'heavy rock di stampo settantiano. Nel 2019 pubblicano il primo disco dal titolo ironico Gen Nero che riscuoterà un ottimo successo, mentre nel 2021 la firma con la label inglese New Heavy Sounds li porterà alla pubblicazione prima dell'EP What We Do Is Sacred e a fine aprile di questo nuovo Moongazer distribuito anche negli Stati Uniti tramite la Seeing Red Records. Il disco colpisce subito già dalla copertina, in cui l'artista Marcello Crescenzi, ispirandosi alla raccolta di trattati alchemici "Aurora Consurgens", raffigura la vittoria di un cavaliere -rappresentazione della Luna- sul sole, richiamando in sostanza quello che è il nome della band: Tenebra. É raro che un disco mantenga l'ascoltatore concentrato senza mostrare momenti di debolezza, ed è quello che offre questo disco nei suoi quaranta minuti.
Un arpeggio sinistro ci introduce ad Heavy Crusher, nella quale la batteria unendosi alla voce della cantante Silvia si fa evocatrice dell'esplosione di suoni in cui grande lavoro è svolto dalla chitarra e dalla solida sezione ritmica di Claudio e Mesca. L'ipnotico riff di chitarra di Emilio ci porta a Cracked Path, seconda traccia del disco (uscita anticipatamente nell'EP What We Do Is Sacred). Risulta un brano dal pesante incedere, coinvolgente nella sua durata e rallentato solo nel finale da un interludio di basso seguito dal solo di chitarra e dalla voce di Silvia, che dolcemente ci accompagna alla fine del brano. La canzone sembra quasi ricollegarsi ai colpi di charleston del pezzo successivo, Black Lace, atmosferica nella parte della strofa con basso, batteria e il synth, anch'esso suonato da Emilio. É qui che la voce della cantante si dimostra quanto di più versatile ci sia attualmente nel territorio italiano assumendo, così come l'intero brano, delle sfumature soul. Credo che la canzone possa essere presa come esempio dell'abilità dei Tenebra di mescolare le proprie influenze facendole passare per un filtro molto personale che dà una forma al loro background di ascolti senza in alcun modo apparire banale o una copia di ciò che è stato fatto in precedenza da band più blasonate. Un ritmo di batteria marziale introduce Carry Me Load per poi proseguire in un mid-tempo su cui la chitarra ricama un solo settantiano, per poi collegarsi ad un riff sabbathiano in cui il cambio di tonalità ci regala una pregevole melodia. Nel ritornello la voce di Silvia si dimostra abile nel gestire le note senza perdere la sua potenza, fino a giungere ad un outro strumentale accelerato che sancisce la fine del brano. Un vento di cambiamenti, lo slide sulla chitarra e il synth: è tempo della quinta traccia Wind of Changes. Il titolo non potrebbe essere più azzeccato in quanto la canzone assume una forma diversa dagli altri brani, presentando un sound legato al southern rock, ma edulcorato dal "filtro" dei Tenebra. Agli altri strumenti si aggiunge la chitarra acustica, mentre il bridge ci riporta sulle sonorità più heavy della band con il basso in evidenza. Troviamo, inoltre, ad arricchire i cori troviamo Riccardo Frabetti che svolge un ottimo lavoro dando maggiore profondità alla voce della cantante. Stranded ci riconsegna il mefistofelico riffing della band bolognese in cui la cantante ci guida nelle "profondità delle catacombe". La band si mostra nuovamente debitrice della scuola di Toni Iommi, il cui ascendente è presente specialmente nella cavalcata finale dell'outro del brano, cosa che non impedisce ai Tenebra di mostrare tutta la loro personalità con una costruzione melodica pregevole. We are the music makers and we are the dreamers of the dream, sorpresa per questa introduzione che ci riporta le parole di Willy Wonka nella Fabbrica di Cioccolato (in realtà a sua volta una citazione di Arthur O'Shaughnessy) che approccia all'ascolto di Space Child, nella quale ci accoglie un blues malinconico e suadente che, sul finale, come se la band non ci avesse stupito abbastanza, regala addirittura un solo di sax suonato da Giorgio Trombino. Un pezzo blues cupo, moderno nelle sue dinamiche e per nulla banale. Siamo ancora sul terreno dei "precursori" con Dark and Distant Sky, in cui un grande lavoro viene svolto dai tre strumentisti, raggiunti durante la strofa dalla voce della cantante resa più particolare da un effetto vocale al termine di ogni giro, come se si volesse richiamare la dinamica di una Black Dog ma in salsa sabbathiana. Il tutto si sposa perfettamente con la melodia di chitarra che, accompagnata dal mellotron, ci porta a un finale in cui la voce si rivolge a questo cielo oscuro e distante per poi lasciare spazio ad un virtuosismo strumentale di suoni. L'ultima traccia si intitola Moon Maiden e viene introdotta dal synth e da un incedere lento di basso e batteria "guidati" dagli accordi della chitarra. Il tiro si alza fino a portare il ritmo ad un tempo dispari in cui alla fine si fa strada il solo di Gary Lee Conner, leggendario chitarrista degli Screaming Trees presente come ospite sul disco, per poi chiudersi nel maestoso riff conclusivo che sfuma sul finale.
Moongazer è un disco fenomenale che permette ad una band nel pieno della sua maturità di presentare un prodotto fresco. Come in ogni prodotto di qualità ci sono riferimenti ai capostipiti di un genere, ma in questo caso non vi è alcun plagio o scopiazzatura, il che permette ai Tenebra di mantenere un sound molto personale. Degna di nota la produzione del disco, affidata per quanto riguarda le registrazioni al chitarrista della band Emilio Terragiani e a Bruno Germano -con il master dello statunitense Carl Saff- che dando risalto ad ogni strumento e a ogni piccola sfumatura, ci regala uno dei migliori lavori dell'hard and heavy italiano.
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6
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Cavolo che bel dischetto. Mi è proprio piaciuto. Consigliato a tutti, non fatevelo scappare. |
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5
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Se non sbaglio il vostro nuovo redattore suona nei Bretus e nei Cruel Life Inside, entrambi ottimi. Riguardo i Tenebra li ho visti pubblicizzati in giro, ma non sono ancora riuscito ad ascoltarli: rimedierò |
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4
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Benvenuto e recensione molto interessante!!!! |
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3
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Visti dal vivo, molto interessanti. |
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1
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Con la recensione di questo gran bell'album, diamo il benvenuto a Giandomenico nella famiglia di Metallized  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Heavy Crusher 2. Cracked Path 3. Black Lace 4. Carry My Load 5. Winds of Change 6. Stranded 7. Space Child 8. Dark and Distant Sky 9. Moon Maiden
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Line Up
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Silvia Feninno (Voce, Tamburello) Emilio Torreggiani (Chitarra, Sintetizzatore) Claudio Troise (Basso) Claudio “Mesca” Collina (Batteria)
Musicisti Ospiti Bruno Germano (Chitarra slide, Mellotron su traccia 8) Gary Lee Conner (Chitarra su traccia 9) Giorgio Trombino (Sax su traccia 7) Riccardo “Frabbo” Frabetti (Cori su traccia 5)
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