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James LaBrie - Beautiful Shade Of Grey
21/06/2022
( 1796 letture )
Nonostante le performance non sempre adeguate degli ultimi anni, James LaBrie non può che essere amato dai progster più incalliti. Stiamo parlando, nel bene e nel male, di un vocalist che ha saputo dare tantissimo al genere, ai Dream Theater e alla musica tutta, facendosi perdonare in più di un’occasione alcune stecche durante i live. Al di fuori dell’amore più irrazionale nei suoi confronti, però, la carriera solista di LaBrie non ha saputo obiettivamente colpire nel segno tanto quanto le sue produzioni con i DT e collaborazioni varie. Impossibile non citare l’ultimo Impermanent Resonance del 2013 come esempio, un disco piuttosto privo di idee e lungi dall’essere un’alternativa al prog metal e rock più blasonati, ma piuttosto un loro scimmiottamento con tanto di inserti elettronici piuttosto pacchiani e strofe da boyband. Ci ritroviamo ora a distanza di nove anni con il ritorno del buon James e del suo nuovissimo Beautiful Shade of Grey, tentativo utile a risollevare la situazione appena descritta.

L’inizio dell’album, va detto, è di tutto rispetto: accattivante e piacevolmente semplice. Devil in Drag e SuperNova Girl sono infatti due ottime tracce di rock squisitamente cantabile. La prima sarà già nota ai fan, essendo uscita come singolo a metà marzo, la seconda invece spicca per le buone melodie nel ritornello, i fraseggi di chitarra acustica e il groove quadrato. Purtroppo, però, le orecchie più analitiche troveranno i primi limiti del disco già a partire dalla terza traccia. La ripetizione quasi ossessiva dei ritornelli e gli arrangiamenti estremamente simili tra loro, potrebbero far insinuare una bizzarra sensazione di “mega-suite”, come se l’album utilizzasse insomma un medesimo leitmotiv ritmico e melodico a cui vengono apportate delle leggere modifiche di brano in brano. Se infatti questo disco si presenta ben più elegante e orecchiabile -nel migliore dei sensi- rispetto al lavoro precedente, non si potrà che sentire la mancanza di idee originali nel corso dei vari brani. La quinta Hit Me Like A Brick conferma la tesi, presentando un riffing e una ritmica estremamente simile all’opener. Ma va riconosciuto che il lavoro svolto è comunque piuttosto apprezzabile nel suo complesso, con un comparto melodico sufficientemente maturo come in Give And Take o in Sunset Ruin, magari chiudendo un occhio sulle melodie più kitsch e zuccherose di Wildflower o della pessima Am I Right, performata ad arte dalle corde vocali di James -soprattutto sugli alti- ma veramente simile all’essere uscita da un disco di Ed Sheeran.

Fortunatamente il disco presenta anche dei pezzi più ispirati della media proposta, avvicinandosi (seppur alla lontana) al prog più classico degli Yes, ove possibile. L’accoppiata migliore in questo senso è quella formata da Conscience Calling -un intermezzo a cappella- e What I Missed, aperta da uno splendido inserto pianistico a cura di Christian Pulkkinen. Altro pregio del lavoro di LaBrie è poi il lavoro chitarristico svolto da Paul Logue e Marco Sfogli, i quali creano assoli acustici di qualità, riffing discreto, e degli inizi arpeggiati decisamente evocativi come nella già menzionata Sunset Ruin. A concludere il tutto, una buona cover di Ramble On degli Zeppelin, seppur il timbro di LaBrie sia invero troppo poco tagliente per la canzone in questione, ma il risultato non può che essere un lodabile tributo ai maestri dell’hard rock.

Tirando dunque le somme, Beautiful Shade of Grey non è di certo illuminante, risultando anzi piuttosto radiofonico e prevedibile per gli ascoltatori più navigati. Nonostante ciò, però, il songwriting è sicuramente più elegante e sfaccettato di quanto visto in passato, portando sugli scaffali un disco cantabile di tutto rispetto. Lontano da quel sound facilmente irritante di Impermanent Resonance, e graziato da una produzione eccellente, soprattutto delle chitarre, il soft rock proposto è consigliato a chiunque abbia voglia di un rock disimpegnato senza per questo gettarsi nel piattume più commerciale.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
55.23 su 13 voti [ VOTA]
yaragorn
Mercoledì 14 Settembre 2022, 19.11.28
8
Secondo me si ascolta molto volentieri, senza pretendere che sia un album dei primi Dream Theater. Secondo me 75 tutto, come voto. Parti di chitarra, soprattutto acustica, molto ben riuscite e calibrate.
vascomistaisulcazzo
Giovedì 23 Giugno 2022, 10.58.59
7
@MH, commento 4: Sam Fender si muove sulle stesse coordinate di Ed S? Tutti i pareri sono rispettabili ma fai un torto ad entrambi con una frase del genere.
Adrian Smith
Giovedì 23 Giugno 2022, 0.57.03
6
Discreto album rock. 70
Immolazione
Mercoledì 22 Giugno 2022, 15.38.57
5
"È gallinaaaaaaaceo gabido? Lui doveva cantare "Lisa dagli occhi blu"... " (cit.)
MH
Mercoledì 22 Giugno 2022, 15.11.41
4
a parte che non è prog (commento n° 1), ma poi riguardo alla recensione, me ne guarderei bene dal definire "pessimo" Ed Sheeran, visto che neanche un mese fa su queste stesse pagine avete recensito Sam Fender che si muove sulle stesse coordinate...
Rush 1981
Mercoledì 22 Giugno 2022, 12.07.39
3
Buon disco.. piacevole e rilassante, la scelta intima ed acustica l ho trovata più che azzeccata alla vocalità del canadese.. la mia preferita rimane proprio Am i right, canzone definita pessima in sede di recensione, ed era da parecchio tempo che non ascoltavo una ballad di tale caricatura ed intensita...da pelle d'oca.. Per me 80 ci sta tutto, un disco cantato e suonato davvero bene...gusti!
Micologo
Mercoledì 22 Giugno 2022, 8.20.46
2
Mi ritrovo nella recensione, forse alzerei leggermente il voto (70), ma in sostanza ho pensato bene o male le stesse cose durante i miei ascolti...canzoni gradevoli e più melodiche sulle quali la voce di James si adatta bene (confermando la mia idea che trattasi di cantante hard rock vecchio stile) ma molto, troppo simili fra loro. Marco Sfogli una garanzia, gusto, classe e tecnica mai fine a se stessa.
JC
Mercoledì 22 Giugno 2022, 2.41.10
1
Una delle migliori uscite prog dell'anno. Parti di chitarra notevoli, spunti interessanti. 85
INFORMAZIONI
2022
Inside Out Music
Prog Rock
Tracklist
1. Devil in Drag
2. SuperNova Girl
3. Give And Take
4. Sunset Ruin
5. Hit Me Like A Brick
6. Wildflower
7. Conscience Calling
8. What I Missed
9. Am I Right
10. Ramble On
11. Devil in Drag (Electric Version)
Line Up
James LaBrie (Voce)
Marco Sfogli (Chitarra)
Paul Logue (Chitarra, Basso)
Christian Pulkkinen (Tastiere)
Chance LaBrie (Batteria, Percussioni)
 
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