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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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11/09/2022
( 950 letture )
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I Trauma non fanno certo parte dei nomi “noti” del metal, a discapito di una data di nascita più che venerabile. Attivi originariamente dal 1981 al 1985, i Nostri sono soprattutto conosciuti per essere stata la prima band di Cliff Burton, un appellativo che ricorre ogniqualvolta si parla di loro, ovvero quasi mai. È però ingeneroso ridurre i Trauma al mero ruolo di “vecchio-gruppo-di”, anche perché il talentuoso bassista ha militato solo un anno tra le fila dei Californiani prima di venire soffiato dai Metallica. Riformatisi nel 2013, l’ensemble ha pubblicato due dischi e ha dimostrato che, per buona pace del compianto Clifford, si può parlare di loro anche e soprattutto come una realtà autonoma, a maggior ragione alla luce del nuovissimo Awakening, rilasciato quattro anni dopo l’ultimo As the World Dies.
Il nuovo full si candida da subito come la miglior prova del nuovo corso dei Trauma, sempre più simile ad un cammino qualitativamente ascendente. Costituita attorno al batterista Kris Gustofson, unico membro restante della prima line-up, la band ha perso nel settembre 2020 il cantante ed altro esponente originale Donny Hillier, tristemente deceduto a causa di una malattia. L’ingresso nel gruppo di Brian Allen (ex-Vicious Rumors) ha permesso ai brani che compongono Awakening, in buona parte scritti poco prima della dipartita del singer, di giungere fino a noi. Malgrado le circostanze tragiche del suo reclutamento, il nuovo cantante rappresenta uno dei punti forti del quarto album dei Californiani, che si potrebbe sommariamente includere nella costellazione US power, ovvero un vigoroso mélange di thrash ed heavy metal, pregno di melodia e, in questo caso, dinamizzato da un buon afflato moderno. L’iniziale Walk Away setta le coordinate stilistiche dei tre quarti d’ora che seguono, all’insegna di un suono allo stesso tempo graffiante e melodico, caratteristiche queste incarnate rispettivamente dalla strofa e dal ritornello, stacco arioso nel mezzo di riff veementi e angolosi. Spicca la possente batteria di Gustofson, piuttosto in primo piano, e specialmente l’interpretazione del nuovo entrato Allen. Imperniata attorno ad un registro acidulo, questa varia tra il falsetto e il growl, rivelandosi parecchio versatile e ottima nel nobilitare le parti strumentali. All’immagine della voce del frontman, l’album scorre all’insegna della varietà. Il singolo Death of the Angel mette in mostra una buona progressione ed un ritornello intenso e indovinato, così come l’incendiaria Burn. Meat, critica feroce e inaspettata della società contemporanea, si fa notare per una costruzione più complessa, diversi assoli e un Brian Allen ispirato e molto polivalente. Più cadenzate, le ottime The River Red e End of Everything smussano la roccia in un andamento più avvolgente, ricordando in più di un’occasione gli illustri colleghi Jag Panzer. Falling Down è introdotta da un arpeggio che ricorda un filo troppo i Metallica, ma svolta presto le carte mutandosi nel brano più classic metal della scaletta, arricchito da un gradevole ritornello e da un altrettanto piacevole cavalcata heavy nel mezzo, mentre Blind e Death Machine mettono in avanti il lato più ruvido del Trauma-sound.
Con questa terza prova, i (nuovi) Trauma mettono sul tavolo una grinta e una personalità invidiabili, malgrado le recenti disavventure e il fatto che i Nostri non siano più dei giovincelli. Non che questo sia uno svantaggio, il segno dell’esperienza si sente tutto e innaffia i solchi di Awakening, ottimamente suonato ed interpretato. Lungo il giusto, solido e ben variegato, l’album intrattiene e cresce indubbiamente con gli ascolti, anche se non tutti i brani si piazzano sullo stesso livello. Ciò non penalizza più di tanto il risultato finale, che non mancherà di piacere ai fan dell’heavy metal più robusto e che proietta la seconda vita del Quintetto verso nuovi e interessanti orizzonti.
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1
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Power americano cazzuto, bravi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Walk Away 2. Ted Talks 3. Death Of The Angel 4. Meat 5. The River Red 6. Burn 7. Falling Down 8. Voodoo 9. End Of Everything 10. Blind 11. Death Machine
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Line Up
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Brian Allen (Voce) Steve Robello (Chitarra) Joe Fraulob (Chitarra) Greg Christian (Basso) Kris Gustofson (Batteria)
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