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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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26/10/2022
( 1678 letture )
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Nati a Filadelfia nel 2013 su iniziativa del chitarrista e produttore Arthur Rizk (Eternal Champion) e del vocalist Phil Swanson (Hour of 13), i Sumerlands rilasciarono l’album di debutto omonimo nel 2016, riuscendo a coniugare efficacemente sonorità doom con sapori di metal tradizionale e venature prog. Peculiarità di quel disco era la voce di Swanson, che aggiungeva mistero e oscurità a melodie epiche e avvincenti. Il pubblico premiò la band, che ebbe un discreto successo di vendite e conquistò da subito un buon seguito di appassionati. C’era pertanto curiosità per il secondo full-length, specialmente dopo la consistente uscita, un paio d’anni or sono, dell’ultimo lavoro degli epic metaller Eternal Champion, progetto parallelo di Rizk, del chitarrista John Powers e del bassista Brad Raub. In Dreamkiller la novità più rilevante è rappresentata dal nuovo cantante Brendan Radigan (Magic Circle, Pagan Altar), il cui stile di canto, così diverso da quello di Swanson in quanto nettamente più morbido e dinamico nonché decisamente meno oscuro, finisce evidentemente per influire sulle sonorità dell’intero gruppo, che dal marcato doom dell’esordio esplora adesso lidi più affini al metal classico, non disdegnando inoltre passaggi di raffinato AOR, in una riuscita miscela che rimanda ai primi eighties di Judas Priest, Ozzy Osbourne, Blue Oyster Cult. Il tutto in chiave moderna (e qui va un plauso anche alla perizia del Rizk produttore, non per nulla band come Soulfly e Kreator si avvalgono della sua opera in tal senso) e molto fruibile, grazie principalmente a melodie e riff di sicura presa e spiccata personalità.
Otto brani per trentacinque minuti di musica curata e di gran gusto, questo è Dreamkiller. Canzoni raffinate e allo stesso tempo coinvolgenti come Twilight Points the Way o dall’impronta squisitamente retrò come Heavens Above, centrano immediatamente il bersaglio e invogliano a intraprendere senza indugio l’avventura dell’intero ascolto, che grazie anche all’elevatissimo rapporto qualità/minutaggio risulta davvero di significativo spessore. Non vi sono cedimenti, men che mai riempitivi, solo metal puro, che guarda al passato eppure in chiave attualissima. Episodi come l’aggressiva title track o il raffinato AOR di Night Ride confermano l’indubbia capacità della band di catturare l’interesse con melodie accattivanti e formalmente perfette. Anche nella seconda parte del disco il livello non scema di una virgola, anzi sono proprio le due hit Edge of the Knife e Force of a Storm che restano impresse maggiormente in mente grazie ad un ritornello da manuale la prima, a veloci e rabbiosi riff la seconda. The Savior’s Lie è forse l’unico anello di congiunzione con il primo album, un andamento arrancante e più cupo che ben contrasta le atmosfere fondamentalmente trionfanti e catchy del resto dei brani. Non si risparmiano i Sumerlands neanche con l’ultimo pezzo in scaletta, l’ottimo Death to Mercy che soprattutto con il duello finale fra le due chitarre rappresenta la degna conclusione per un disco di insospettabile valore.
In effetti Dreamkiller può essere considerato come una gran bella sorpresa. In pochi avrebbero immaginato che il cambio di cantante e conseguentemente di stile proposto potessero condurre a tali risultati. E invece la vocalità di Brendan Radigan si manifesta proprio come uno dei punti di forza del disco, esaltata peraltro da un’intelligenza compositiva ed esecutiva che ha permesso al gruppo di effettuare un salto di qualità non di poco conto. Un old-style fresco, corroborante e appagante, connubio difficilissimo da realizzare anche per band molto più blasonate. I Sumerlands ci sono pienamente riusciti.
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6
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confesso, non li conoscevo. Una mega sorpresa!! due lavori grandissimi!! voto questo lavoro 89 tanta roba, potente , ben suonata e trascinante
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5
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Molto molto bello, decisamente divertente. |
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4
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In effetti loro ,i trial ( anche qui un album molto diverso dal precedente) e soprattutto riot city hanno fatto cose egregie |
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3
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Il metal è e resterà vivo grazie a tutti quei gruppi dell'underground che continuano a sfornare ottimi album, che hanno solo la pecca del nome perché e' quello che ancor oggi attira di più rispetto alla qualità dei dischi. Un esempio è questo album, ottimamente eseguito, niente di nuovo ma tutto fatto con qualità e passione che trasudano da ogni canzone. La prova del cantante (altro che Jacobs....) le varie sfumature delle canzoni fanno sì che questo sia tra i migliori album di metal classico dell'anno. |
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2
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Tra l altro sono due album molto diversi fra loro... comunque si quest'album è decisamente piaciuto anche a me |
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1
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i Sumerlands hanno fatto due album x due Ca-po-la-vo-ri. Punto e basta! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Twilight Points the Way 2. Heavens Above 3. Dreamkiller 4. Night Ride 5. Edge of the Knife 6. Force of a Storm 7. The Savior’s Lie 8. Death to Mercy
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Line Up
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Brendan Radigan (Voce) Arthur Rizk (Chitarra, Synth) John Powers (Chitarra) Brad Raub (Basso) Justin DeTore (Batteria)
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RECENSIONI |
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