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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/01/2023
( 988 letture )
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L’attesa durata cinque lunghi anni è terminata, i Dodsengel sono tornati. Il quinto lavoro dei norvegesi porta il titolo di Bab Al On ed è composto da undici nuove tracce per settanta minuti di musica. Quest’ultima è quanto mai ispirata, il black metal del duo si tinge di atmosfere oscure, dark, panorami dal sapore profondamente gotico, senza dimenticare l’aura pregna di misticismo ed occultismo che da sempre accompagna il nome dei Dodsengel. Va anticipatamente detto che Bab Al On non è per nulla un ascolto semplice, a partire dal main-theme collegato appunto alla dea Babalon (la Donna Scarlatto del culto Thelemico) fino alla musica in sé, siamo di fronte ad un vero e proprio rituale messo in musica, ricreato con le note, dove oltre ai brani veri e propri troviamo soluzioni in cui vengono recitate parti che legano in continuum il prosieguo dell’ascolto.
Musicalmente parlando la produzione è estremamente limpida e curata, le atmosfere la fanno da padrone ed a fronte di strumenti ottimamente bilanciati a far da fiore all’occhiello sono le voci. Utilizzate in tutti i timbri e registri, mai banali, mai ripetitive anzi dotate di un’espressività e di una varietà pressochè unica. La produzione musicale definibile “cristallina” mette in luce anche un altro aspetto fondamentale ossia le dinamiche strumentali e strutturali: elemento fondamentale per un disco del genere.
Il rito ha quindi inizio con l'alternarsi di oscura, ipnotica inquietudine di Ad Babalonis Amorem Do Dedico Omnia Nihilo e Annihilation Mantra con l’esaltanza ritmica sinistra e distopica di In The Beginning e Bursting As Boils From The Black Of Slaves, quest’ultima impreziosita da un lavoro vocale degno di evidenza per espressività e approccio al brano. Sin dai primi brani si intuisce immediatamente che è impossibile prevedere un andamento di successione e che si è di fronte ad un disco che richiede la più totale attenzione possibile. Le sorprese si succedono in ogni brano, l’imprevedibilità compositiva è alla base del disco: è lecito quindi trovarsi di fronte ad un brano acustico interpretato in latino come Agnus Dei succeduto dalla ferocia di Hours Of Contempt, dalle ritmiche tese ed elettriche per poi giungere ad un mastodontico momento di chiusura della tracklist. Il trittico finale è composto da In The Heart Of The World, Dies Irae e Abomination Gate e va quasi a toccare i trenta minuti di durata, brani dilatati, oscuri, carichi di ossessiva cadenza, una lenta ascesa messa in musica verso il profondo verbo dei Dodsengel.
Bab Al On è un disco estremamente difficile, abrasivo, drammatico e dalle molteplici facce, che può sembrare anche pretenzioso se preso distrattamente. Invero, i norvegesi han messo davvero tantissimo materiale in questi settanta minuti di rituale musicale, e si è dunque di fronte ad un album che richiede attenzione massima ad ogni ascolto, un album in cui nulla è superficiale, tutto è celato e questo tutto si svela a piccolissime dosi dopo ogni ascolto. Bab Al On è un momento di oscura quiete, un inferno etereo, una dualità costante tra terrena bellezza e ultraterrena oscurità.
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INFORMAZIONI |
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Debemur Morti Productions
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Tracklist
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1. Ad Babalonis Amorem Do Dedico Omnia Nihilo 2. In The Beginning 3. Annihilation Mantra 4. Waters Of Unravelling 5. Bursting As Boils On The Backs Of Slaves 6. The Lamb Speaks 7. Agnus Dei 8. Hour Of Contempt 9. In The Heart Of The World 10. Dies Irae 11. Abomination Gate
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Line Up
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Kark (Voce, Chitarra, Basso) Malach Adonai (Batteria)
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RECENSIONI |
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