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Falaise - After All This Time
03/02/2023
( 1256 letture )
Ascoltare un disco per la prima volta attratti solamente dalla copertina, rimanerne incantati e solo alla fine, quando si indaga più a fondo sulla band che lo ha composto, scoprire che questa magia proviene dall’Italia. Questo è stato il primo approccio con After All This Time, quarto album del duo umbro Falaise, attivo in realtà da una decina di anni con un sound all’insegna del più moderno post black metal venato di shoegaze, emocore e musica ambient. Certamente negli ultimi quindici anni abbiamo ascoltato questa miscela di sonorità riproposta in una miriade di soluzioni diverse, che hanno finito per appiattire gran parte del buono derivante dai vari crossover nati in seno alla scena black. Eppure le eccezioni si trovano sempre e con questo disco ne abbiamo la prova lampante: non ci si deve aspettare chissà quale innovazione dai sei brani contenuti in After All This Time, ma semplicemente un buonissimo equilibrio tra songwriting, produzione ed emozionalità, ingredienti cardine per costruire un’opera degna di nota di black metal atmosferico.

Per la pubblicazione del nuovo album i due musicisti di Todi sono stati adottati da Flowing Downward, succursale di Avantgarde Records che si sta facendo notare con uscite decisamente interessanti – Cora’s Heart, Great Cold Emptiness e Trhä sono sicuramente nomi da recuperare se amate il black più eclettico – e si sente un deciso passo in avanti rispetto alle precedenti pubblicazioni, che comunque facevano già sperare in un futuro piccolo capolavoro personale. E After All This Time si può definire tale, almeno per la band e per la sua schiera di fan, dal momento che sin dalle prime note si capisce come il disco potrà facilmente far gridare di gioia più di un ascoltatore. Quel che risalta particolarmente dopo il primo ascolto è la scelta adottata per la produzione dei brani, molto più vicini al post rock come impatto globale per via della grande ariosità che li contraddistingue unita ad un missaggio che esalta la componente eterea a dispetto di quella prettamente heavy e nonostante tutto la “botta” non manca affatto, con la batteria suonata da Matteo Guarnello che quando decide di spingere sull’acceleratore fa sentire tutta la propria potenza. Le chitarre e le tastiere invece spesso e volentieri si fondono in un unico muro di suono per un risultato che si avvicina ai Mesarthim, senza però le atmosfere spaziali del gruppo australiano. Ci si chiede quanto si possa parlare effettivamente di black metal perché al di là dello screaming – tenuto indietro nel mix, come da scuola shoegaze – e di qualche sporadico blast-beat vi sono momenti che addirittura si possono definire dream pop: Flow of Time è piuttosto esemplificativa da questo punto di vista, essendo una composizione di ampio respiro dominata dalle tastiere e dalla chitarra pulita quasi a metà tra Cocteau Twins e Slowdive; come spesso succede in brani simili verso la metà del minutaggio si assiste ad un crescendo che introduce elementi metal, ma la matrice di fondo rimane quella citata poc’anzi. Il doppio pedale non fa altro che esaltare la componente atmosferica del pezzo, che si concede solo sul finale un’esplosione totalmente blackgaze in puro stile Deafheaven. Otto minuti condotti con gran mestiere che introducono perfettamente la ancora più lunga Feeling Out of Place: stavolta è l’influenza emo ad emergere come forza grazie ad un bell’arpeggio iniziale di Lorenzo Pompili che gradualmente porta ad un riff che non sfigurerebbe in un pezzo screamo. E l’atmosfera complessiva risulta proprio quella che ci si aspetterebbe dai due stili menzionati, con la voce straziata di Guarnello che cerca disperatamente di sovrastare gli strumenti elettrici, ma rimane soffocata nel proprio dolore. Ancora una volta la struttura del brano non è innovativa, tutt’altro; ma i Falaise riescono a coinvolgere l’ascoltatore in modo da farlo immergere a tal punto nella loro musica che anche se i crescendo e le esplosioni possono risultare spesso prevedibili nondimeno risultano efficaci nel loro compito e colpiscono a fondo nel cuore di chi ascolta.

After All This Time si muove coerentemente lungo tutta la sua durata (equilibratissima, tra l’altro) offrendo una scaletta omogenea dove tutti i brani svolgono il loro dovere egregiamente presentando ognuno una piccola caratteristica diversa – stupende le “citazioni” à la American Football nell’iniziale A Dream of Relief ad esempio – e componendo nel complesso un album da ascoltare e riascoltare lasciandosi emozionare e chiudendo gli occhi. Lo ripetiamo: non sarà questo il disco che rivoluzionerà il black metal o che setterà nuovi standard nella scena post/atmospheric/gaze, ma molto semplicemente ci troviamo di fronte ad un’opera ottimamente scritta e confezionata, che merita di essere conosciuta ed ascoltata anche al di fuori della propria nicchia di riferimento. Una delle prime gemme oscure di questo 2023.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
75.25 su 4 voti [ VOTA]
Black Me Out
Giovedì 23 Febbraio 2023, 9.29.02
8
Non è vero Marchese, lei è molto raffinato invece. I Selvə sono un gruppo italiano, non molto prolifico, ma assai interessante; hanno suonato - e ne ho scritto il report - anche pochi mesi fa Bologna, per il DEV Death Fest, un live molto intrigante ed atmosferico. Glieli consiglio!
Le Marquis de Fremont
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 12.52.59
7
Merci Monsieur Black Me Out. Non sono così raffinato da distinguere a sua volta all\'interno del filone atmospheric black, je suis désolé. Conosco Violet Cold, Alcest e Les Discrets. Amesoeurs mi sembra un progetto di Neige mentre per Selva, intende Selva Obscura o Selva Rossa? O sono la stessa cosa? Mi sembrano interessanti.... Merci. Au revoir.
Black Me Out
Martedì 21 Febbraio 2023, 21.08.45
6
@Le Marquis de Fremont anche io ho un occhio di riguardo per l\'atmospheric, ma a mio parere gli esempi che hai riportato sono sbagliati per fare il paragone con questi Falaise: con i Panopticon (che amo) ad esempio non hanno proprio nulla da spartire, al massimo se vogliamo giocare ai confronti bisognerebbe tirare in ballo nomi come Alcest, Violet Cold, i nostrani Selvə, Amesoeurs, i primi Lantlôs, al massimo Les Discrets... Tutti gruppi dove centrale è la componente shoegaze ecco. E tutti rimangono prettamente superiori ai Falaise, ma perlomeno \"giocano nello stesso campionato\" ecco.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 13 Febbraio 2023, 17.35.34
5
E\' il mio genere di musica black preferito, quindi ho un occhio di riguardo per l\'atmospheric. Ho ascoltato moltissimi album, molti one-man-band o spesso dei duo. Qui, come in altre release, non ho trovato niente di coinvolgente, forse qualcosa nel pezzo finale. Non è un ascolto che disturba ma a mio parere, Soul of Dissolution, Imperium Dekadenz, Panopticon o Pure Wrath sono su un\'altro livello. Au revoir.
LUCIO 77
Lunedì 13 Febbraio 2023, 9.02.58
4
A prescindere dalla Nazionalità, questo è un Album che merita di essere ascoltato.. IL \"problema\" di fondo che traspare anche dalle parole del Recensore, è che questo Sottogenere si sta facendo un po\' su attorno a se stesso.. Per la serie: Ascoltato un Lavoro, ascoltati tutti.. Comunque ripeto: l\'Album preso in sè è gradevole ed al Sottoscritto non ha minimamente annoiato..
Edward Salinger
Lunedì 6 Febbraio 2023, 21.24.17
3
Sarà un limite mio, ma non mi è piaciuto. È sicuramente un album coraggioso, ma è un modo di suonare che proprio non mi prende
metaller
Lunedì 6 Febbraio 2023, 14.20.00
2
ma questa roba qua mica e metal. l\'ho sentito su spotifai e veramente mi sono addormantato subito.
Jan Hus
Sabato 4 Febbraio 2023, 17.04.54
1
Questi so’ forti. Con l’occasione ho preso e ascoltato anche il primo loro, bravi 👏
INFORMAZIONI
2023
Flowing Downward
Black
Tracklist
1. A Dream of Relief
2. Keeping You in My Memory
3. One Day
4. Flow of Time
5. Feeling Out of Place
6. Fading
Line Up
Matteo Guarnello (Voce, Tastiere, Batteria)
Lorenzo Pompili (Chitarra, Basso)
 
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