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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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16/09/2023
( 949 letture )
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Dopo l'ottimo debut album, accolto con toni entusiastici da pubblico e stampa, il talentuoso e irrequieto Andrew Stockdale litiga coi suoi compagni Myles Heskett e Chris Ross separandosene nel 2008, denotando un certo caratterino e iniziando un modus operandi che purtroppo si ripeterà nel tempo, cambiando continuamente musicisti e non riuscendo a dare stabilità ai Wolfmother. Addirittura il riccioluto chitarrista comporrà un album omonimo e viene da chiedersene il motivo, dato che di fatto la band è sempre stata identificabile con lui.
Cosmic Egg, più pesante e veloce rispetto al self titled degli australiani, nasce dopo il primo di molti terremoti in seno al gruppo, per cui dopo il divorzio di cui si è detto Stockdale arruola altri musicisti (tra cui il fenomenale polistrumentista Ian Peres, una vera forza della natura) e registra il secondo album puntando nuovamente su un sound vintage di sicuro impatto. Potendo contare su corde vocali non indifferenti il mastermind scrive pezzi che guardano all'epoca aurea dell'hard rock e ne ripropone i principali stilemi. Il disco parte subito alla grande con un'opener di tutto rispetto: California Queen ci prende col suo ritmo incalzante e incanala l'ascoltatore sui binari giusti a suon di plettrate che definire vigorose è un eufemismo (il riff "grasso" di 10,000 Feet ne è un altro fulgido esempio). E' tutto il disco a rivelarsi un caleidoscopio musicale che ipnotizza l'ascoltatore ad ogni brano. Spesso si fa ricorso a un songwriting composito, dove l'incipit di una canzone si presenta in un certo modo per poi svilupparsi e deflagrare con maggiore potenza (In the Castle, Violence of the Sun), ogni tanto si omaggia qualche Maestro del passato -il basso distorto in apertura di Sundial ricorda decisamente N.I.B. mentre la pacata In the Morning fa tornare alla mente gli Zeppelin- e a completare il tutto sono presenti anche pezzi orecchiabili come White Feather e New Moon Rising -quest'ultima si rivelerà fin da subito un instant classic- o la stupenda Far Away, una ballad "radiofonica" al punto giusto, senza cioé risultare stucchevole o facilotta, ma in grado di unire melodia e refrain a un assolo prolungato e un chorus sorretto dall'ugola cristallina di Andrew. La versione deluxe del CD (nonché l'edizione in doppio LP) contengono ben 4 bonus track che non si limitano al "compitino", ma anzi risultano davvero intriganti; in particolare la ballad Caroline e soprattutto l'articolata Back Round -ma pure la lisergica Cosmonaut- mentre Eyes Open rimane forse un gradino sotto pur essendo assolutamente apprezzabile.
Se a un primo, distratto ascolto Cosmic Egg può sembrare un album "semplice" e derivativo, tanto che ai tempi incredibilmente buona parte della critica musicale non fu affatto tenera col disco, in realtà dopo un esame più approfondito sa rivelare sorprese in ogni solco, e ci mostra il talento -ma anche la follia- di un musicista che paga dazio al proprio ego, finendo per smembrare la propria creatura salvo poi resuscitarla -Phoenix!- nel 2013... ma tant'è, Stockdale è fatto così, ingombrante e rissoso padre-padrone, e non è nemmeno l'unico (chi ha detto MegaDave?) prendere o lasciare... io al netto dei risultati prendo, e voi?
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3
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Sound possente e granitico. Ci si potrà poi accapigliare sul \"già sentito\" e altre divagazioni sulla somiglianza con taluni grandi nomi del passato, però resta in sè ben suonato e articolato. |
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2
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Gran disco, per me un bel 90!
A mio parere questo è l\'apice del band e fa bene @Matocc a consigliare l\'edizione deluxe (ma attenzione perchè ce ne sono tre o quattro diverse) che contiene \"Back round\" che è uno dei pezzi migliori di quelle sessioni... ma non è finita come bonus per sbaglio, il disco è veramente denso e ricco ed un filler non saprei indicarlo ma se ci fosse ben venga perchè dopo la compressione toracica dei riff di Sundial e 10.000 feet occorre aria di sicuro.
@Lizard: e per assurdo qui risultano molto meno derivativi che non sull\'acclamatissimo debut! |
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1
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Mai capite le critiche a questo disco, per me è una bomba. Forse appena appena lungo, diverso dal debutto e con qualche brano iconico in meno, ma che disco…. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. California Queen 2. New Moon Rising 3. White Feather 4. Sundial 5. In the Morning 6. 10,000 Feet 7. Cosmic Egg 8. Far Away 9. Pilgrim 10. In the Castle 11. Phoenix 12. Violence of the Sun
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Line Up
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Andrew Stockdale (Voce, Chitarra) Ian Peres (Tastiere, Basso) Aidan Nemeth (Chitarra) Dave Atkins (Batteria, Archi su traccia 6)
Musicisti Ospiti Kenny Segal (Archi su traccia 6)
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