|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
|
22/10/2023
( 1858 letture )
|
Atteso ritorno per i Primal Fear, al venticinquesimo anno di carriera celebrato con questa uscita numero quattordici in studio. Grande longevità e costanza per la band teutonica, formatasi a fine anni Novanta grazie al sodalizio tra due iconici musicisti della scena metal tedesca come Mat Sinner e Ralf Scheepers. In quel periodo proprio Scheepers -reduce dall’uscita dai Gamma Ray e dalla delusione per il mancato arruolamento come frontman dei Judas Priest in sostituzione dell’allora defezionario Halford- trovò nei neo formati Primal Fear motivazione per un perfetto rilancio e un match ideale in termini di proposta musicale con la sua ugola d’acciaio. La band proseguì la carriera con costanza e grande coerenza alternando numerose uscite a progetti paralleli che hanno visto negli anni tanto Scheepers quanto Sinner impegnati con successo, compresi alcuni recenti incidenti di percorso causati in primis da una grave malattia che ha visto proprio Mat Sinner ai box per oltre un anno nel periodo post-pandemico.
Code Red esce a distanza di tre anni dal precedente e potente Metal Commando, confermando la formazione a sei con le tre chitarre di Alex Beyrodt, Tom Naumann e del versatile Magnus Karlsson, a forgiare massicci riff ed alternarsi in soli più melodici, comple-tati dal solido basso di Mat Sinner e dalla batteria incessante di Michael Ehré (altro attivissimo musicista della scena teutonica, ex Gamma Ray e recentemente ascoltato con i The Unity). Undici brani all’insegna della coerenza e della continuità, avvalorati dalla potente produzione di Sinner - Scheepers - Naumann e dall’ottimo mixing di Jacob Hansen, una vera garanzia quando si parla di hard rock e heavy metal sound. Punto di forza si conferma la prestazione vocale di Ralf Scheepers, in uno stato di forma e vocalità eccellente che consolida lo status del singer tedesco come top del genere. Erano anni che i Primal Fear non sfornavano un’opener del calibro di Another Hero, massiccia nelle ritmiche e nell’andamento marziale, prima di sfociare in un bridge arioso e in un refrain di grande presa che ci regala linee vocali cristalline, a contrasto con l’interpretazione più graffiante nelle strofe. Un tuffo nel power metal degli esordi della band, con lunghezze d’onda portate in prosecuzione nelle note delle successive Bring that Noise e Deep in the Night, in cui Judas Priest e Gamma Ray si fondono… proprio nel Primal Fear sound! Cancel Culture è una scarica di adrenalina purissima, con attacchi in doppia cassa sferzanti, melodie vocali in stile Helloween con richiami alla celebre Save Us nella strofa e un refrain che non avrebbe sfigurato nelle discografie degli Edguy e Avantasia più tirati. Anche il resto del lavoro prosegue su livelli decisamente buoni, si pensi al connubio potenza/melodia in un brano come Play a Song o all’andamento solido nei mid-tempo rocciosi come The World is on Fire o la più strutturata Their Gods Have Failed, con introduzione acustica e riff successiva-mente granitici tra Rage e Grave Digger. Non manca nemmeno la ballad Forever, canonica nel songwriting ma che conferma le capacità di Scheepers su uno spettro ampio e rotondo di vocalità che ne fanno un singer di razza e provata affidabilità. Chiusura con un altro cocktail riuscito tra potenza (nei riff) e melodia (nelle linee vocali alte, pulite e nel refrain così come negli assoli) a nome Fearless, in pieno stile Primal Fear.
Code Red è insomma disco in grado di soddisfare gli amanti del power e dell’heavy metal in-contaminato, che farà la gioia non solo dei fan dei Primal Fear -grazie a una prova di spessore in grado di riportare la band quasi ai picchi qualitativi dei primi albums- ma di tutti i defenders metallici. Bene anche rivedere all’opera Mat Sinner con ritrovata energia e voglia di vivere, dopo il recente preoccupante stop di salute, che ne sta ancora limitando l’attività live ma lo ha riportato in pista con questa solida prova in studio. Un’ora da godere tutta di un fiato, con tanta affidabilità e solidità.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
Riciclato l’artwork di Apocalypse. Album simile ai precedenti, come da copione. 73. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Solito album di buon mestiere, Scheepers meriterebbe più considerazione nella scena |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
Buon disco che non regala sorprese, ma che conferma (come ormai da anni) i Primal Fear come un porto sicuro per chi ama il metallo tradizionale e incontaminato. Band compattissima, Scheepers una sicurezza. Pezzi come Another Hero e Cancel Culture decisamente riusciti. Tra gli ultimi comunque Apocalypse rimane quello che nel complesso ancora apprezzo di più. Voto 75 |
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Si, bel dischetto, ispirato. Sicuramente tra i migliori dischi power 2023. Niente novità, però questa volta il disco regge dall\'inizio alla fine. 75 |
|
|
|
|
|
|
2
|
Uno dei loro migliori albums. Ottimo Scheepers. Speriamo Sinner stia bene pra. Voto 80 anche per me. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Il disco è piacevole, ben suonato e ben prodotto. Certamente una delle migliori band sulla piazza in ambito heavy e power, ma imho non sono sempre così brillanti in quanto a songwriting. Dico 75. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Another Hero 2. Bring That Noise 3. Deep in the Night 4. Cancel Culture 5. Play a Song 6. The World Is on Fire 7. Their Gods Have Failed 8. Steelmelter 9. Raged by Pain 10. Forever 11. Fearless
|
|
Line Up
|
Ralf Scheepers (Voce) Tom Naumann (Chitarra) Alex Beyrodt (Chitarra) Magnus Karlsson (Chitarra) Mat Sinner (Basso, Voce) Michael Ehrè (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|