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27/04/25
THE LUMINEERS
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Oomph! - Richter Und Henker
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07/11/2023
( 1191 letture )
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Il 30 settembre 2021, in accordo con Flux e Crap, Dero Goi lascia gli Oomph!. Un lungo periodo di silenzio ha preceduto l’annuncio e le loro strade, con rammarico, si dividono; visto il ruolo primario del frontman sembrava che la band di Wolfsburg fosse giunta a mettere la parola fine al suo percorso. Dero chiude anche il suo progetto parallelo Die Kreatur e guarda al suo futuro lavorando al suo alter ego solista D.E.R.O. mentre i due componenti rimasti decidono di ripartire annunciando Der Schulz come nuovo cantante e concretizzano la loro rinascita con la pubblicazione di un nuovo album, Richter Und Henker, l’8 settembre 2023.
Una nuova era sembra nascere per gli Oomph!, con un’impronta leggermente diversa, più cupa e seriosa. Pubblicato sempre attraverso Napalm Records e prodotto dalla stessa band, il disco vede la collaborazione con il noto musicista dance tedesco, pilastro della “Nuova Onda Tedesca”, Joachim Witt nel brano Wut, uno dei più elettronici ed interessanti del disco. Non mancano certo i pezzi di punta, ma vi sono anche dei brani decisamente meno convincenti; in generale, il frutto maturato dalle radici dark della band è sufficiente e, a tratti, convincente ma la differenza nell’approccio vocale con Dero è evidente ed il paragone inevitabile. Der Shulz è un buon cantante, sia chiaro, e la sua performance è assolutamente apprezzabile, con il suo timbro più oscuro, baritonale e “Lindemaniano” del suo predecessore, ma quest’ultimo aveva un’eccletticità ed una perversione canora ineccepibile e ciò rende il suo sostituto ancora non alla sua altezza. Le idee strumentali della band si esprimono in modi sempre incredibilmente freschi e convincenti, almeno fino a metà disco, con un evidente adattamento alla vocalità del nuovo singer. Un’attitudine sempre danzereccia ma più gotica, sempre impregnata della solita critica sociale che li caratterizza. Le tematiche sono incentrate sulla comunicazione intrisa d’odio e intolleranza di cui sono pervasi i social media, un accanimento verbale che rischia di rendere, secondo la band, i populismi giudice e boia della democrazia, per quanto questo termine inizi a perdere il suo concreto e pratico senso in questi tempi bui e violenti per il mondo intero. Non c’è spazio, dunque, per la stravaganza e la lussuria con cui, talvolta la band ci aveva deliziato ma solo per l’oscurità sociale. Questo è un punto fondamentale che non ci si deve aspettare dalla nuova versione degli Oomph!. La lingua tedesca potrebbe, talvolta, essere un limite per orecchie poco allenate al genere ma loro continuano a mantenerla ed è lecito pensare che la nicchia di pubblico a cui si rivolgono, che li ama dagli esordi, apprezzerà questa opzione più coerente di quella inglese, scelta ad esempio, dai Lord of the Lost (sicuramente più lungimiranti a livello commerciale) ed è, quindi, tanta la curiosità sulla ricezione di questo nuovo ritorno dello zoccolo duro di fan che, quasi, li preferisce ai Rammstein; si percepisce molto, inoltre, l’influenza vocale di Lindemann, soprattutto da Nichts Wird Mehr Gut in poi. In realtà fino a Sag Jetzt Einfach Nichts il disco fila piacevolmente liscio, dall’iniziatica Wem Die Stunde Schlägt alla successiva traccia che dà il titolo al disco dove un arpeggio (che, purtroppo, ricorda un po' Dead Memories degli Slipknot) apre evocando la ghigliottina mostrata sulla copertina ed una marcia, nel finale, ci conduce al patibolo con un ritornello che chiude il pezzo “decapitante” dove il giudice si fa boia; si passa poi per le più coinvolgenti Soll Das Liebe Sein? e Nur Ein Mensch ed avanti senza innovazioni o idee particolarmente originali; ma è verso la fine che il livello inizia un po' a calare, com’è forse fisiologico immaginare: i pezzi conclusivi abbassano un po' il livello e iniziano a trasmettere una velata sensazione di banalità, sebbene si fatichi davvero tanto a trovare un pezzo anche solo definibile scadente; la percezione di già sentito e di ordinario si insinua e si fa largo proprio fino alla sopracitata Wut che è una ventata di aria electro azzeccata e necessaria. Bisogna essere onesti nell’ammettere che, però, molti degli agganci presenti nei ritornelli di Richter Und Henker sono incredibilmente incisivi e questo è un merito che va riconosciuto al nuovo frontman oltre ai tempi incalzanti, talvolta marcianti, e i sottofondi onirici e glaciali di Robert Flux e Andreas Crap che sono, ormai, fonte di certezza creativa.
Gli Oomph! con Dero avevano raggiunto apici elevati in patria, dove il precedente Ritual, ad esempio aveva toccato il primo posto nell’Official German Album Charts ed il quattordicesimo disco, con un cambio di formazione così impattante, rischiava di presagire un tonfo che tale non è stato. La band tedesca dovrebbe essere comunque ormai abituata ad arrivare al pubblico e vederne i riscontri sul medio-lungo termine ma, nonostante non si possa urlare al miracolo discografico, possiamo affermare che la scelta è stata coraggiosa ed il risultato è decisamente più che sufficiente e promettente. Richter Und Henker è un bel disco e, man mano che lo si ascolta, diventa sempre più inglobante senza stancare né annoiare e fornisce alla band una nuova linfa vitale che potrebbe portarla ad esplorare nuovi percorsi ancora più dark. La mancanza della personalità di Dero attualmente si fa un po' sentire, ma la strada è quella giusta e gli oltre 55 minuti di industrial rock di questo disco non eccellono mai ma nemmeno deludono restituendoci degli Oomph! parzialmente rinnovati, dopo 32 anni di carriera, ma ancora sul pezzo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wem Die Stunde Schlägt 2. Richter Und Henker 3. Soll Das Liebe Sein? 4. Nur Ein Mensch 5. Schrei Nur Schrei 6. Nichts Wird Mehr Gut 7. Sag Jetzt Einfach Nichts 8. Es Ist Nichts, Wie Es Scheint 9. Wo Die Angst Gewinnt 10. All Die Jahre 11. Wut 12. Ein Kleines Bisschen Glück
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Line Up
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Der Schulz (Voce) Andreas Crap (Chitarra, Tastiere) Robert Flux (Chitarra, Basso)
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