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Highlord - When the Aurora Falls...
23/12/2023
( 697 letture )
In un periodo nel quale band come Rhapsody e Labyrinth dominavano la scena power italiana, emergevano prepotentemente tante altre realtà decise a conquistare il loro giusto spazio. Una delle più importanti tra esse era rappresentata dagli Highlord, gruppo torinese formatosi nel 1996 e il cui album di debutto, Heir of Power, è datato 1999. Buon lavoro quest’ultimo, che faceva intravedere talento e ottime prospettive future, anche se piuttosto acerbo e soprattutto carente per quanto riguarda la produzione. Fu tuttavia con il disco successivo, When the Aurora Falls…, che i cinque spiccarono il volo, imponendosi tra i principali alfieri del melodic power nostrano insieme a Time Machine, Skylark, Domine, Wonderland, Airborn, Secret Sphere, solo per citare alcune tra le più importanti realtà dell’epoca.
La formazione di questo secondo lavoro era quella originaria, composta dal chitarrista Stefano Droetto, dal bassista Diego De Vita, da Luca Pellegrino alla batteria, Alessandro Muscio alla tastiera e dal frontman Vascè, al secolo Lorenzo Milano, dalla vocalità ben centrata sul genere e capace di essere a suo agio con convinzione e passione in un’ampia varietà di gamme.

Dopo la canonica intro strumentale e la veloce e accattivante …Don’t Kill Me Again, si entra davvero nel vivo dell’album con la terza traccia Frozen Heaven, probabilmente uno dei più fulgidi esempi di brano power metal degli inizi del millennio. Ritornello altamente epico nonché meravigliosi assoli di chitarre e soprattutto di tastiere fanno di questo episodio il classico pezzo per il quale vale la spesa dell’intero album. Ottime anche le cavalcate We Are Gods e All I Want, con inserti tastieristici degni dei migliori Royal Hunt e non manca di certo la tipica ballata power, rappresentata da Again, per la verità non così indimenticabile. Ci pensa per fortuna l’altra vetta della tracklist, Perpetual Fury, a rimettere le cose a posto facendo letteralmente a pezzi il disco grazie a sette abbondanti minuti di epica, accenti progressivi e azzeccati cambi di tempo, il tutto impreziosito da una linea melodica di prim’ordine. Con Le rouge et le noir (I’m My Worst Enemy) ci si muove piuttosto efficacemente su territori particolarmente affini agli Helloween, con il cantante Vascè che nei tratti più tirati ricorda persino Michael Kiske. La penultima traccia dal titolo Tears of Darkness è anche la più lunga del lotto e di certo non delude l’ascoltatore, grazie alle sue atmosfere dark e densamente drammatiche intensificate da un’azzeccata seconda voce che contribuisce non poco a rendere più inquietante e oscura l’atmosfera. Anche stavolta tastiere sugli scudi, come del resto in tutto il full-length, senza quasi mai trascendere in barocchismi, tranne in certe fasi forse eccessivamente “rinascimentali” qua e là nell’album (si pensi a We Are Gods e alla stessa Le rouge et le noir). La conclusione, You’ll Never Be Lonely, non rende troppa giustizia ai meriti del disco, risultando forse un lento un po’ troppo semplice e lineare, per lo meno rispetto a quanto sopra ascoltato.

Tirando le somme dell’intera carriera degli Highlord, When the Aurora Falls… è probabilmente il loro lavoro migliore, senz’altro l’album giusto in un momento storico nel quale il power metal andava davvero forte. Si tratta anche dell’ultima opera con Vascè dietro al microfono. Dal successivo Breath of Eternity, con il nuovo cantante Andrea Marchisio (che negli anni a venire sarebbe rimasto l’unico membro a non cambiare più), la proposta della band diventa per certi versi più matura e complessa ma anche meno veloce e melodica, facendo decisamente preferire, alla fine dei conti, i fasti dei primi due album, soprattutto di questo When the Aurora Falls…, rispetto al resto della discografia. Da riscoprire assolutamente se si ha nostalgia degli anni in cui il power italiano dettava legge in Europa.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2000
Northwind Records
Power
Tracklist
1. When the Aurora Falls…
2. …Don’t Kill Me Again
3. Frozen Heaven
4. We Are Gods
5. All I Want
6. Again
7. Perpetual Fury
8. Le rouge et le noir (I’m My Worst Enemy)
9. Tears of Darkness
10. You’ll Never Be Lonely
Line Up
Vascè (Voce, Chitarra acustica)
Stefano Droetto (Chitarra, Cori)
Alessandro Muscio (Tastiera, Sintetizzatori)
Diego De Vita (Basso)
Luca Pellegrino (Batteria)
 
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