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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Blood Red Throne - Nonagon
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31/01/2024
( 908 letture )
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A tre anni di distanza dal discreto Imperial Congregation, i deathster norvegesi Blood Red Throne si riaffacciano sul mercato col nuovo Nonagon , rilasciato da Soulseller Records. Inscribed Epitaph è un pezzo dalla cui struttura si definisce una progressione strumentale godibile con dei riff piuttosto orecchiabili, dove si può anche apprezzare un assolo fugace. Ode to the Obscene è forse una delle composizioni meglio riuscite del gruppo, col main riff fatto molto bene, e l'organico musicale che galoppa alla grande in questa traccia. Passiamo dunque alla prossima, ovvero Seeking to Pierce, dalla foga piuttosto blanda, che si porta a casa l'ascolto senza impressionare più di tanto, piccolo scivolone che però non fa gridare certo allo scandalo. In Tempest Sculptor troviamo la batteria che in questo labirinto sonico cerca di crearsi uno spazio tra le squillanti sei corde degli axemen, mentre un roccioso breakdown in chiusura. Every Silent Plea mostra molta più energia in fase di esecuzione, risvegliando l'ascolto in modo netto e deciso: muro del suono possente, cattiveria e brutalità che vengono fuori tutte insieme, e si sente. Più in avanti ci attende la title track di pregevole fattura, con melodie azzeccate e ritmo cadenzato; notevole anche la parte del ritornello e altro pezzo da tenere in considerazione. Ora abbiamo il vero pezzo forte del platter in generale, ovvero Split Tongue Sermon, tiro micidiale dalla prima all'ultima nota, veloce, spietato e anche qui un breakdown spaccamidollo: promosso a pieni voti. Blade Eulogy riprende per certi versi la riuscita formula del pezzo precedente, proponendo stacchi e soluzioni melodiche distinte, sopratutto nella seconda parte dove risulta molto gradita.
Pezzo finale con Fleshrend, forse il brano più lungo fin qui ascoltato, mostra idee senza dubbio valide, ma si ha come l'impressione di avere a che fare con due canzoni incollate insieme in un unico pezzo, un approccio compositivo diverso forse avrebbe giovato al risultato finale. In conclusione di analisi, il disco in sé regala dei momenti esaltanti a discapito di qualche piccolo inciampo lungo il percorso, ma in sintesi resta comunque un'opera valida in toto e che può aprire senza troppi timori a questa nuova annata di metallo della morte.
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1
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Per gli amanti del genere risulta molto piacevole e divertente. Grande band. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Epitaph Inscribed 2. Ode to the Obscene 3. Seeking to Pierce 4. Tempest Sculptor 5. Every Silent Plea 6. Nonagon 7. Split Tongue Sermon 8. Blade Eulogy 9. Fleshrend
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Line Up
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Sindre Wathne Johnsen (Voce) Daniel "Død" Olaisen (Chitarra) Ivan Gujić (Chitarra) Stian Gundersen (Basso) Freddy Bolsø (Batteria)
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