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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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09/04/2024
( 752 letture )
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La forza ed il tallone di Achille di una super band o dir si voglia dream team è l’essere una super band. Le aspettative riposte sono vertiginose e se non vengono ripagate con capolavori si viene etichettati immediatamente come fallimento. Gli Vltimas rientrano a pieno titolo nella categoria dream team, Mounier, Eriksen, Vincent non han bisogno di presentazione alcuna e lungi da chi scrive spender parole di introduzioni per questi tre colossi del genere, quindi diritti al sodo: Epic. Dopo un lustro dall’esordio ecco il secondo full lenght per la band, nove nuovi brani editi dalla Season of Mist, fatto di un death bastardo, con innesti black di vecchia scuola e aperture heavy classicheggianti, una sorta di back to basic alle origini del genere o meglio, dei generi, una ricerca di una musicalità più lineare, diretta e semplificata. Questo è quanto appare, discorso che va contestualizzato all’abilità tecnica e compositiva abbacinante dei musicisti coinvolti che fanno apparire semplice ciò che in realtà è decisamente oltre la media… Epic ha una produzione che si può dir “epica”: c’è ipertrofia nei suoni, chitarre e voce dominano la scena, ma la sezione ritmica non è comunque da meno e fornisce un supporto onnipresente enfatizzato da frequenze medio basse che rafforzano il pump generale. Nonostante ciò sono ben presenti dinamiche evidenti e sovraincisioni che si riprendono i giusti spazi. Va altresì detto che il trio già sopracitato più il validissimo Ype TVS offrono una prestazione e al proprio strumento e al contesto generale che è pressochè impeccabile ed inattaccabile.
Sin dalle prime battute si percepisce aria di novità ed istrionismo: sulla titletrack Epic a colpire sono le vocals di Vincent che, tralasciato il growl degli esordi gioca con i registri e soprattutto con la teatralità della performance (che seguirà per tutto il disco) mentre, in Miserere a entrare in scena sono le velleità black di Eriksen ben evidenziate dagli arrangiamenti e dal mood direzionale del brano. Nel saliscendi stilistico Exercitus Irae e Mephisto Manifesto evocano i fasti death degli albori del vocalist, i brani sono carichi di death e di groove, due armi belliche vere e proprie. Giunti alla seconda parte del disco Invictus e la conclusiva Spoils of War sono le composizioni che, anche dopo ripetuti ascolti sembrano porre il giusto balance, il perfetto fulcro di equilibrio tra le anime musicali che convivono in Epic, e mettono il definitivo sigillo ad una tracklist varia e piacevole, dinamica e con molteplici spunti di interesse.
Lungi da esser un capolavoro o dall’esser il disco che fa svoltare la carriera, Epic si rivela esser album di sorprese. La virata stilistica è netta e decisa, quasi necessaria, il disco è pieno di solide idee e l’ascolto è sempre piacevole, nonostante qualche episodio dir si voglia “riempitivo” ma comunque controbilanciato da una prova esecutiva e compositiva di ogni singolo musicista che da sola vale il prezzo del biglietto e che unite creano qualcosa di davvero meritevole. Una volta trovato il gusto equilibrio tra le molteplici personalità stilistiche qui presenti la strada sarà spianata definitivamente ma trattasi comunque di strada già imboccata dai nostri…Gli Vltimas sono qui per restare.
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3
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Io invece lo considero un buon album in linea con il primo...qui non ci sta il paragone con i Morbid o con i Cryptopsy....ma di qualcosa di parallelo con le sue peculiarità. Condivido con il recensore che le aspettative da questa gente possano anche essere diverse ma il risultato non è affatto da buttare |
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2
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Effettivamente già il primo non mi aveva convinto, dai primi pezzi neanche il secondo sembra meglio.
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1
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autostrada accendo una sigaretta e scelgo, epic, play: nemmeno la fine della prima canzone che stavo per sbattere contro il new jersey in cemento dal ridere. ohhhhh ehhhh mmm... ma dai daiiii...mio caro vincent, ma vattela a pija n\'der |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Volens Discordant 2. Epic 3. Miserere 4. Exercitus Irae 5. Mephisto Manifesto 6. Scorcher 7. Invictus 8. Nature’s Fangs 9. Spoils of War
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Line Up
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David Vincent (Voce) Rune Eriksen (Chitarra) Joao Duarte (Chitarra) Ype TVS (Basso) Flo Mounier (Batteria)
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RECENSIONI |
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