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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Speedrush - Division Mortality
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10/10/2024
( 565 letture )
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Il fuoco dell'heavy metal divampa più intenso che mai all'ombra dell'Acropoli. La Grecia si è sempre dimostrata una generosa fucina di giovani band dedite ai più disparati generi del metallo pesante, negli ultimi anni particolarmente fruttuosa in ambito thrash e affini. Gli Speedrush provengono da Atene ed il qui presente Division Mortality è il loro secondo lavoro in studio, pubblicato a ben sette anni di distanza dall'album di debutto Endless War
Division Mortality è un robusto album di speed metal, quello più classico, in cui risuonano limpide le sonorità made in U.S.A. dei tempi d'oro, dai Metallica (quelli di Kill 'em All soprattutto) agli Exodus e Overkill. Gli Speedrush affrontano la materia con la sfacciataggine di chi non ha alcuna vergogna nel proporre trame e schemi ormai risaputi e possono farlo senza problemi, perché dotati di quella passione e chiarezza d'intenti che, unite ad una tecnica di prim'ordine, rendono questo disco un piatto decisamente gustoso. Dopo la title-track, posta come intro strumentale all'inizio dell'album e brano tutto sommato abbastanza "tranquillo", si parte a manetta e da Ride With Death in poi raramente i ragazzi greci solleveranno il piede dall'acceleratore. La corsa è frenetica, costellata di tonnellate di riff, cambi di ritmo e stacchi in mid-tempo, assoli e cori, insomma c'è tutto quello che un sano album speed/thrash richiede, e se suona di già sentito ci si passa volentieri sopra. Perché è obiettivamente difficile non farsi trascinare da pezzi come Feeding the Carnivores, in cui riecheggiano vividi gli Slayer, oppure Sons of Thunder o Divine Damnation, brani tiratissimi e diretti, che non lesinano in tecnicismi raffinati, mai stucchevoli o fini a se stessi, volti unicamente a far correre le canzoni, mantenendo alto il tasso di adrenalina. Nonostante la velocità sostenuta non manca all'interno delle tracce l'attenzione per la melodia, per i toni epici e gli assoli raffinati. Si senta un pezzo come Beyond the Vortex per esempio, la traccia più lunga della scaletta ed ultima scossa tellurica. L'album si chiude infatti con Fade to Flames, corta strumentale che si affida a delle chitarre classiche amplificate, un pezzo d'atmosfera solcato da eleganti assoli che spegne le fiamme della battaglia.
Particolare insignificante ma curioso: il fraseggio di chitarra nel primo minuto di Fade to Flames è praticamente identico nella melodia al brano Give in to Me di Michael Jackson. (Pardon, non ho resistito). Division Mortality è un disco schietto e senza pretese, ma suonato e prodotto in modo esemplare. Grande lavoro delle chitarre naturalmente e buona la voce di Nil Beer, graffiante e cattiva al punto giusto. Spicca lo strepitoso lavoro alla batteria di Andreas Disco Destroyer, che ricorda da vicino, soprattutto nelle rullate, certe raffinatezze di sua maestà Dave Lombardo. Il secondo album degli Speedrush, come si diceva, è settato sullo speed/thrash più classico e canonico, non spiccherà forse tra il vasto mare di uscite simili di questi ultimi mesi dell'anno, ma rimane un disco assolutamente godibile e onesto, che riesce a rinfrescare le vecchie sonorità degli Ottanta con gusto e mestiere.
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2
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Primo lavoro ben suonato, orecchiabile e veloce, in arrivo anche il secondo lavoro in vinile, farò sapere, ciao |
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Il loro primo album, Endless War, mi era piaciuto. Thrashettone non troppo estremo ma ben suonato. Sentirò presto anche questo qua. La Grecia ha molte band valide in questo genere. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Division Mortality (Intro) 2. Ride With Death 3. Feeding the Carnivores 4. Sons of Thunder 5. Blood Legacy 6. Divine Damnation 7. Iron Wisdom 8. Beyond the Vortex 9. Fade to Flames (Outro)
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Line Up
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Nir Beer (Voce) Nick Ratman (Chitarra) Tasos P. (Chitarra) Spiros S. (Basso) Andreas Disco Destroyer (Batteria)
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RECENSIONI |
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