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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2947 letture )
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Secondo full-lenght per gli inglesi MOSS, prodotto anche questa volta sotto l’ala protettiva di Jus Oborn (ELECTRIC WIZARD) per RISE ABOVE RECORDS. Questo prodotto è destinato a quei temerari che fanno del DOOM estremo la propria dimensione sonora ottimale; poichè davvero qui si toccano dei picchi difficilmente sostenibili da chiunque non sia avvezzo e ben allenato a tali sofferenze sonore. DOOM estremo e SLUDGE, che nel suo lento incedere sfociano nel DRONE più parossistico e psicotropico. Il passaggio dallo SLUDGE più tradizionale del primo disco del 2005, CHTONIC RITES, al DRONE di quest’album è evidente. Le vocals del bravo Olly Pearson sanno rendere alla perfezione sensazioni di ficcante disperazione; laceranti urla di alienazione totale e di nera misantropia senza uscita. Potenti e marcissime le chitarre di Dominic Finbow che nel loro DRONE si dilatano oltre misura, mentre la batteria di Chris Chantler supporta a dovere il pachidermico incedere della ritmica sottolineando ottimamente alcuni passaggi.
Non c’è luce, non c’è folgore nè speranza nel mondo dipinto dai MOSS; un tunnel senza entrata e senza uscita dove ci si chiede come sia stato possibile esserci entrati e soprattutto quando questo sia potuto accadere. Un mondo nero senza alcuna sfumatura, se non fosse per qualche oggetto simbolico dal potere fortemente evocativo come quelli presenti nella copertina; un ribadire il proprio legame con l’underground ed un omaggio ai demo-tape degli anni ’80 dal punto di vista grafico.
Sarebbe poco utile ai fini del discorso parlare delle singole tracce, poiché netta è l’impressione di trovarsi di fronte ad un magma psicotico che lentamente ci scivola addosso fino a ricoprirci interamente. Potremmo parlare dell’incedere epico e sospeso calato in un marcissimo ambiente di SUBTERRAEN, la seconda traccia, oppure delle estreme colate di chitarra e i sinistri vocalizzi della track finale, ben trentacinque minuti di sofferenza in slow-motion. Ma in fine ciò che è evidente è che un prodotto del genere ha per forza di cose un ristretto bacino d’utenza, e quest’ultimo sa benissimo cosa vuole da certi dischi; l’annichilente ripetizione di litanie funebri che di certo troverà qui proposta in abbondanza.
Da segnalare però una certa mancanza di originalità nelle soluzioni adottate nei vari pezzi, che certo il genere proposto non deve giustificare, poiché il proporre una musica estrema e monolitica non può significare l’essere per forza prevedibili e astenersi dal tentare soluzioni personali. Ma nel complesso ci troviamo dinanzi ad un ottimo lavoro che, proprio per quel fare manieristico, non deluderà nessun fan di queste sonorità.
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10
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Album pazzesco come molti altri album fotocopia...da una parte questa musica è banale e ripetitiva e potrebbe farla anche chi non ha un minimo di conoscenze musicali. Dall'altra, se ascoltata con l'emisfero destro del cervello (quello del subconscio), queste sonorità sono un capolavoro di sensazioni negative e strazianti, è come se il tuo io interiore uscisse dal corpo materiale per entrare in un universo di energia oscura dalla quale non può più uscire, dove le uniche sensazioni che può provare son dolore, paura, paranoia, depressione e un enorme malinconica tristezza, per aver perso tutto ciò che avevi. Un genere che non si può ascoltare in macchina o mentre fai la cena, ma devi godertelo in una stanza completamente buia, senza un filo di luce e senza vie d'uscita. |
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9
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Congratulazioni per la rece e benvenuto  |
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8
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devi dare il tempo al cervello di decodificare le proposte più estreme... quando ascoltai per la prima volta UNTIL DEATH OVERTAKES ME rimasi sconvolto... oggi mi sento solo senza il mio amico van Cauter...  |
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7
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ascoltato su consiglio di un amico, ma sinceramente non mi ha detto nulla, mi sa che il drone\doom non fa per me. O sara' che a livello di DOOM sono rimasto ai Candlemass. |
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6
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Benvenuto anche da parte mia. |
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Salve, e grazie a tutti per il benvenuto  |
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Sarà una webzine lenta e triste...mi piace! Benvenuto |
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3
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Come ho discusso proprio ieri con il recensore, la definizione DRONE non è appropriatissima, dato che nel prodotto (buono a mio parere) confluiscono, come spiega benissimo, molte ispirazioni differenti che consegnano momenti SLUDGE, DEPRESSIVE, DRONE, ecc... tutti comunque di matrice DOOM. La scelta in tal senso ha il significato di esplicitere per bene che con questo nuovo MOSS ci si pone a confronto di un prodotto ESTREMO in tutto il suo sviluppo. I potenziali acquirenti sono avvisati... |
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2
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CAspita, siamo sempre + nel doom-trip, welcome Daniele. |
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Benvenuto all'altro collega DOOMSTER... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ritus 2. Subterraen 3. Dragged To The Roots 4. Gate III - Devils From The Outer Dark
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Line Up
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Olly Pearson - Voce Dominic Finbow - Chitarra Chris Chantler - Batteria
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RECENSIONI |
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