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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Crikey - Future Of The Loss
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( 2513 letture )
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Déjà Vu....
Ancora una volta mi trovo a dover parlare di una band che si trova in una situazione di bilico, incapace di scegliere una via chiara per il proprio sound, a tratti derivato da schemi tradizionali, a tratti contaminato da elementi più moderni; non che ciò sia di per sé negativo, esistono band che sono riuscite a compiere questa loro ricerca in maniera brillante, ma molte, troppe giovani band si arenano in un songwriting che non è in grado di fornire spunti nuovi e interessanti.
I Crikey, giovane band tedesca giunta all'esordio, non sfuggono purtroppo a questa dura regola; il sound tipicamente death che costituisce le fondamenta delle canzoni è pesantemente contaminato da una produzione molto più moderna, decisamente metalcore-oriented, così come alcuni ritornelli e stacchi melodici; il problema sta nella banalità e totale inadeguatezza di questi momenti, che risultano a volte persino fastidiosi, come nel ritornello di Embrace The Demise, dove invece il resto della canzone si snoda su strutture death tradizionali e piacevoli, seppur non esaltanti; molto curioso il lavoro congiunto di chitarre e tastiere, che spaziano dai classici riffoni death a quelli metalcore fino a sezioni al limite dell'avantgarde: splendido l'esempio della title-track, la canzone meglio riuscita di tutto l'album, una bellissima cavalcata di oltre sei minuti in cui ogni elemento è al suo posto, dalle tastiere aggressive alla sezione ritmica potente e veloce, fino ai due cantanti, che per una volta riescono a miscelare le loro voci così diverse in maniera sapiente, quando nel resto dell'album il confronto tra le due è quasi imbarazzante per il cantato pulito o in scream, davvero non all'altezza della sua controparte in growl.
Il resto delle canzoni sono appunto divise tra piacevoli sfuriate dotate di una buona aggressività e un discreto impatto, che basterebbero quantomeno per una sufficienza, e ritornelli melodici noiosi e banali o tastiere troppo insistenti, al limite del fastidioso; altro elemento che penalizza fortemente il giudizio finale è la completa omogeneità di gran parte dall'album, a tal punto da far fatica a distinguere tra di loro gran parte delle canzoni, con l'eccezione della già citata title-track, della ballad Shades Of You, che risulta comunque un gradito intermezzo, e Beg For, che è invece la traccia di gran lunga peggiore del lotto, sempre per i motivi già citati, ma portati stavolta all'esasperazione.
Non è mai piacevole dover esprimere una valutazione negativa su una band al proprio esordio, ma questo Future Of The Loss è un disco tutt'altro che buono, pieno di idee confuse e mescolate in malo modo; la sufficienza non è lontana, ma manca ancora qualcosa.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Chaos of feelings 2. Embrace the demise 3. Beg for 4. Dreamt to cure the pain 5. Future of the loss 6. Shades of you 7. Leave 8. Arise from fall 9. With(in)sanity 10. At last
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Line Up
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Chris Mieves - vocals Klaus Spangenberg - vocals Rob Balner - guitars Uwe Haas - keyboards Jochen ``Blake`` Blachucinski - bass Andrea Justen - fiddles Andreas Mantei - drums
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RECENSIONI |
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