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All That Remains - Overcome
( 6552 letture )
Che fine hanno fatto i vecchi All That Remains? O forse dovrei dire simpaticamente, che rimane dei vecchi All That Remains? Credo di non essere l’unica ad essermi posta questa domanda, dopo l’ascolto del loro nuovo full lengh ‘Overcome’. Il loro è sempre stato un buon metal/swedcore, certamente con una discreta percentuale di melodia, tuttavia io ricordavo una band più core, più rabbiosa, e oltretutto più peculiare, più articolata musicalmente parlando.

Se ‘The fall of ideals’ rappresentava il connubio esemplare fra veemenza ed emozionalità, forte del perfetto bilancio fra l’aggressività da pogo delle strofe, la soavità commovente dei ritornelli, una tecnica niente male, ma soprattutto idee apprezzabili, il new born Overcome ha forse abusato di quella suddetta soavità, oltre ad essere sostanzialmente povero di innovazione e idee.

Male, male. Sonorità troppo easy per un gruppo che per definizione è metalcore. C’è da domandarsi perché accade sempre più spesso che band che partono con una certa impostazione sonora, man mano che proseguono nella loro carriera tendano ad alleggerirsi e a semplificarsi, e l’ipotesi più plausibile è che un sound più leggero, più commerciale attiri facilmente pubblico, venda di più insomma.

Ma cari All That Remains, non ci dimentichiamo che un’azione del genere espone anche al rischio di allontanare gli ascoltatori che aspettavano il buon vecchio e arrabbiato metalcore, non un’inflazione di ritornelli angelici e riff rammolliti e già sentiti. Che è successo? Certo, sono scelte. Nonostante la voce smielata e solo su pochi punti estrema, nonostante le chitarre abbastanza scontate (a parte qualche assolo relativamente interessante e tecnico) e nel complesso una generale banalità strumentale, ‘Overcome’ risulta tutto sommato un album abbastanza piacevole all’ascolto, con pezzi che riescono anche a prendere l’ascoltatore (vedi un ‘Two weeks’ per fare un esempio) ; ma sapendo che i nostri potevano fare molto di più, il già relativo piacere si dimezza. Diciamo che ‘tutto quello che rimane’ è veramente poco.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
42.64 su 37 voti [ VOTA]
ErnieBowl
Giovedì 28 Agosto 2014, 15.52.17
6
Album piacevole, tenendo conto della loro triste carriera che vede come album buoni solo il precedente The Fall Of Ideals... se proprio dobbiamo salvarne uno questo si addice di più visto che, nonostante l'evidente cambiamento imminente, alla radice abbiamo ancora riff melodic death interessanti alternati a ritornelli melodici, qui un po' più ruffianotti ma fatti bene. Cioè parliamome, il primo di composizione non aveva nulla, riff sparsi qua e la,, manco un accenno di capacità artistica, il secondo matura ma resta anonimo mentre dei successivi abbiamo questo, For We Are Many, altro anonimo, e A War You Cannot Win, apice della commercialata, fate due conti... Ovviamente è un mio personalissimo parere.
Master Killer
Venerdì 30 Dicembre 2011, 20.56.05
5
Non mi sono mai piaciuti però devo dire che The Fall Of Ideals non è male come album :/ ascoltando questo album su youtube, ho cliccato il tasto stop.
vale master metal
Sabato 18 Aprile 2009, 19.40.53
4
assolutamente d'accordo con il recensore... peccato davvero... the fall of ideals era stupendo da far piangere... l'unico lato positivo di overcome forse è un leggero miglioramento delle prestazioni tecniche... ma di certo poteva essere impiegato meglio
Hetfield92
Venerdì 10 Aprile 2009, 20.45.44
3
Molto meglio The Fall of Ideals.....
Nikolas
Domenica 12 Ottobre 2008, 21.23.07
2
Che disco terribilmente sottotono... invece la recensione è molto piacevole )
Ghostdog
Sabato 11 Ottobre 2008, 11.08.50
1
Concordo pienamente con te...Il lavoro precedente m'era piaciuto, ma qui il processo di commercializzazione è talm evidente da risultare deludente...Peccato..
INFORMAZIONI
2008
Prosthetic Records
Metal Core
Tracklist
1. Before The Damned
2. Two Weeks
3. Undone
4. Forever In Your Hands
5. Chiron
6. Days Without
7. A Song For The Hopeless
8. Do Not Obey
9. Relinquish
10. Overcome
11. Believe In Nothing
Line Up
Philip Labonte - voce
Mike Martin - chitarra
Oli Herbert - chitarra
Jeanne Sagan - basso
Jason Costa - batteria
 
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