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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Reflection - When Shadows Fall
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( 1174 letture )
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Ci sono dei gruppi a questo mondo – parecchi, in verità – che non hanno mai raggiunto né mai raggiungeranno delle vette di eccellenza, ma che in virtù di una grande passione per il genere che propongono e della grande convinzione con cui lo eseguono, vanno avanti – talvolta per molti anni – senza mai sfondare veramente, tutt’al più contando su una base di fans numericamente ridotta, ma devota. I Greci Reflection appartengono a questa categoria essendo ormai in giro da circa diciassette anni. Essi hanno trascorso tutti gli anni 90 nella dimensione underground – autoproduzioni di demo ed album – per giungere solo dopo il 2000 alla dimensione ufficiale, dunque non si può certo dire che manchino di esperienza.
Dopo alcuni recenti assestamenti della line-up che hanno portato il singer ex Forsaken Leo Stivala ad unirsi a loro, eccoli dunque chiudere questo ultimo scorcio dell’anno con il nuovo When Shadows Fall, lavoro a cavallo tra l’Epic ed il Doom, come loro tipico costume. C’è del buono in questo album, le doti “filosofiche” prima accennate, alcuni discreti riffs che ben comunicano il mood dei due generi toccati, volendo anche una produzione abbastanza cruda che si inserisce bene in un certo filone, con dei momenti molto interessati: Misteress of the Sea è epica e solenne come ci si aspetta da una band del settore; la successiva Ghost Ship mantiene alta la tensione con una leggera accelerazione e generalmente tutta la prima parte dell’album si mantiene entro limiti qualitativi perlomeno accettabili, se non buoni. Ma poi emerge una pecca che è tipica di questo ambito e che si fonde curiosamente con le qualità principali dei gruppi di questo tipo: l’incapacità di darsi dei limiti. Si, perché spesso in prodotti come questo – ed anche IN questo – la noia comincia a prendere il sopravvento, la ripetitività delle soluzioni adottate appiattisce la qualità generale ed il risultato viene compromesso, tutto ciò a causa dell’intransigenza dell’approccio che impedisce una serena autovalutazione dei propri mezzi. Anche stavolta devo quindi rilevare che un Ep contenente 4 o 5 dei pezzi più indovinati avrebbe invece reso maggiore giustizia al combo Greco, che invece si ritrova ancora a galleggiare un po’ al di sopra della sufficienza senza convincere appieno.
Diciassette anni di attività sono tanti, e se ancora non si è riusciti a trovare un punto di equilibrio tra composizioni ed originalità, ben difficilmente il futuro potrà essere radioso per loro, tuttavia di questi gruppi “puri” c’è bisogno, in questo come in tutti i generi, perché alla fine dei conti sono loro la spina dorsale del movimento, ed anche se sono probabilmente condannati a vivere “una vita da mediano”, ogni squadra ha bisogno di uno di loro, e pochi allenatori ne farebbero a meno.
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Ottima recensione su un gruppo che manca tra i miei ascolti..Vedrò di dargli almeno una chance!  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Entering The Sea... 2. Misteress of Sea 3. Ghost Ship 4. When Shadows Fall 5. Whispers Of The Lost... 6. Lost 7. Desert Land 8. Soul Salvation 9. Eyes Of The Night 10. Serpent's Eye 11. Kingdom Of Fire 12. Mistess Of Sea (Orchestral Version)
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Line Up
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Stathis Pavlantis - Guitar John Litinakis - Bass Leo Stivala - Vocals Iraklis Loukakis - Keyboards George Pavlantis - Drums
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