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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Revolution Renaissance - Age Of Aquarius
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( 5590 letture )
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Primo pensiero: se il disco è come la copertina – scialba all'inverosimile – siamo proprio messi male. Ok, l'abito non fa il monaco, ma una band con a disposizione un budget di un certo livello potrebbe forse trovare qualcuno in grado di confezionare un artwork che quantomeno non stimoli forti sensi di repulsione, no?
Terminata qua la questione (ma vi giuro che ancora adesso se posso evito di guardare il disco) parliamo di questo Age Of Aquarius, successore del mediocre The New Era e secondo full-lenght in casa Revolution Renaissance, band famosa più per il nome del chitarrista – tale Timo Tolkki - che per meriti effettivi. Dunque, cosa troveranno gli ascoltatori che concederanno alla band del discusso axeman finlandese una seconda possibilità?
Poco, veramente poco. Se volessimo riassumere il tutto in poche righe, non sarebbe sostanzialmente difficile: un po' di power trito e ritrito, sprazzi di melodie a buon mercato, buone prestazioni dei singoli membri e qualche pezzo con un po' di distorsione in più giusto per non annoiare l'ascoltatore. Peccato che la noia faccia comunque la sua comparsa, e molto presto.
La title-track che apre il disco è uno dei pochi momenti godibili dello stesso: nulla di trascendentale, ma comunque un pezzo che ha una qualche presa sull'ascoltatore, sollevato da una ottima linea vocale e da un ritornello abbastanza catchy ma comunque coinvolgente; a cercare di rendere degno dell'acquisto il disco contribuiscono anche Ixion's Wheel, pezzo più cattivo e dominato da imponenti tastiere (segnalerei anche il bellissimo assolo, ma se non lo fossero manco quelli sarebbe davvero grave) e un po' Heart Of All, che se non suonasse terribilmente simile all'opener sarebbe anche più piacevole, ma che rimane comunque discreta. Peccato che questo sia però solo un terzo del disco, e nonostante tra le restanti canzoni ci sia qualcosa di vagamente sufficiente, come le imponenti tastiere di So She Wears Black o la evocativa Ghost Of Fallen Grace (non fraintendetemi, i pezzi davvero ricchi di atmosfera sono ben altri, ma in un disco così bisogna accontentasi), alcuni pezzi sono al limite dell'osceno: Sins Of My Beloved è piattume allo stato puro, dal riff portante del brano al refrain non si salva nulla e il pezzo risulta quasi irritante; non va molto meglio per Behind The Mask, pezzo pseudo-cattivo con spunti di melodie prive di qualsiasi mordente e una linea vocale imbarazzante – non per la prestazione ma per la terribile banalità con cui si snodano le strofe – per tre minuti (per fortuna così pochi!) di una monotonia inaudita. Degna di essere citata insieme a queste due canzoni è Kyrie Eleison, pezzo di cui non riesco a comprendere il senso: vorrebbe essere una ballad? Allora bastavano i primi tre minuti, magari togliendo quel sottofondo di voci in preghiera, che per quanto sia in linea col titolo (che tradotto dal greco significa Signore, abbi pietà) risulta pacchiano e decisamente stucchevole. O vorrebbe essere un pezzo power con tendenze melodiche? In tal caso la seconda metà ce ne fornirebbe un esempio ben mediocre, ma migliore comunque di quello che si ottiene mescolando le due parti insieme, ossia 6 minuti senza capo ne coda davvero trascurabili. Chiude il disco una particolare Into The Future: qualcuno potrebbe lodarla in virtù del suo vivace ritmo e per le sue pesanti influenze folkloristiche, per la leggerezza con la quale si lascia ascoltare e per la sua semplice melodia di sicura presa. Non biasimerei chi mi dicesse questo, ma io personalmente non riesco nemmeno ad ascoltarla fino in fondo, figuriamoci considerarla una buona canzone!
Insomma, questo disco non si discosta particolarmente dalla qualità del suo predecessore: monotono, noioso, scialbo – proprio come la copertina, no? - e destinato a venire dimenticato molto presto, Age Of Aquarius è un album che solo i collezionisti sfegatati delle produzioni di Tolkki dovrebbero acquistare. Chi invece volesse del power degno di essere ascoltato, passi pure oltre. Qua c'è qualcosa, ma davvero poco, per giustificare l'acquisto.
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10
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buone idee, manca la coesione di una vera e propria band, ottima voce di Monsanto
concordo sulla copertina.
se fosse stato un artwork fantasy pacchiano ma bello avrebbe avuto feedback migliore... |
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9
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Non è un capolavoro, ma questo disco mi è piaciuto. Ha un atmosfera cupa che lo rende particolarmente interessante. L'ultima cosa decente che ha partorito Tolkki dall'uscita di intermission degli Stratos ad oggi. |
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8
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Poco, troppo poco di buono in questo disco. la title track è davvero bella ma poi il vuoto o quasi...non ci siamo Mr. Tolkki...L'omonimo che precede questo disco in cui cantavano Sammet e Kiske era tutt'altra cosa!! |
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7
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Beh si era gia capito con New Era che Timo Tolki non se la passa un gran bene.........è ora che si fermi e rifletta su qualcosa di assolutamente innovativo può e deve farcela. ma deve anche smettere di scrivere questa porcheria......... |
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6
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Ho appena sentito Age OF Acquarius, e devo dire che non è male: peccato che per scheletro ritmico e armonico mi ricordi tantissimo Everfrost dei Sentenced (mi pare tratta da The Funeral Album) |
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5
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Sisi raven figurati, era solo per dire che la penso esattamente come te  |
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4
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Si , non era una critica, 50....55.....sempre un albun scarso è. |
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3
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Quanto al numero di tracce bisogna considerare, Nik, che non tutti ricevono i promo come noi... comunque sia, ad essere sincero, non mi sorprende questa recensione: non ho mai creduto molto in questa band. |
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2
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Beh si anche secondo me è allo stesso livello di New Era.. i 5 punti di differenza tra le nostre valutazioni alla fine sono una distinzione molto labile... Tra l'altro vorrei sottolineare che la tracklist è un mistero: altre recensioni e siti internet generalmente molto affidabili la riportano in ordine diverso, quando non addiritura con un diverso numero di tracce. Io mi sono attenuto a quella riportata sul retro del promo da me ricevuto. |
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1
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Sono d'accordo, io gli avrei dato un 50. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Age Of Aquarius 2. Sins Of My Beloved 3. Ixion’s Wheel 4. Behind The Mask 5. Ghost Of Fallen Grace 6. Heart Of All 7. So She Wears Black 8. Kyrie Eleison 9. Into The Future
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Line Up
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Gustavo Monsanto - Vocals Timo Tolkki - Guitar Justin Biggs - Bass Mike Khalilov - Keyboards Bruno Agra - Drums
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RECENSIONI |
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