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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Azarath - Praise The Beast
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( 5109 letture )
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Piove a dirotto, tuoni e lampi percuotono il cielo, rintocchi funebri di campana accompagnano una preghiera invocatrice: Ave Satanas, Santus Satanas recita un coro ispirato nel silenzio notturno. Siamo all’incipit di un rito arcano, di un sacrificio imminente, dell’avvento delle tenebre più tetre, dell’ora più buia, i sigilli che impedivano alle forze del male di plagiare il creato sono in frantumi: gli Azarath sprigionano l’inferno in terra.
La furia cieca che la band polacca sofggia in quest’opera di pura Arte Nera ha dell’impressionante: monolitici, feroci, brutali e blasfemi, i seguaci di Lucifero non lasciano un attimo di tregua all’ascoltatore. Dopo due demo (Traitors e Promo 2000), uno split (Death Monsters) e tre full-lenght (Demon Seed, Infernal Blasting e Diabolical Empis Evil) caratterizzati da una prestigiosa brutalità tecnica, la band di Inferno e soci giunge al quarto capolavoro discografico forti di un sound massiccio e pulito mai sentito nelle opere precedenti. I virtuosismi che il combo propone in questo Praise The Beast si susseguono senza interruzione acquistando sempre nuove sfumature suggestive e coinvolgenti: l’innegabile bravura tecnica degli artisti qui presenti è al servizio completo del genio maligno. Il technical-brutal-death si tinge della ferocia estrema del black metal decimando vittime in un’ecatombe senza precedenti.
Inferno (Behemoth, Damnation, Witchmaster) dietro le pelli è inumano: il tappeto ininterrotto delle sue grancasse non si degna mai di una pausa, supporta anzi gli incredibili passaggi ultra veloci delle rullate sui tom con una disinvoltura imbarazzante. Il blast beat si commenta da solo: i Behemot li conosciamo tutti e sappiamo di cos’è capace questo maestro moderno della musica estrema, il fatto è che in quest’album il batterista sembra dare il meglio di sè in quanto a velocità, pulizia e violenza inaudite. Bart (Damnation, Cenotaph, Anima Vilis) e Trufel (Yattering, Shadows Land, Masachist) alle sei corde non sono da meno: le scale diaboliche, claustrofobiche e sempre a corde libere si intrecciano in un muro sonoro implacabile. Da notare il lavoro compositivo veramente notevole in quanto all’originalità di nuove soluzioni stilistiche in un ambito musicale troppo spesso fine a se stesso. La malvagità spontanea del riffing è percepibile al primo ascolto e non può che impressionare chi pensa di aver sentito ormai tutti i riff migliori in ambito death tecnico: signori chitarristi, qui c’è da imparare, e non poco. Gli assoli luciferini e le scale proposte per i ritornelli delle tracce più convincenti quali Sacrifice Of Blood, Praise The Beast, Queen Of The Sabbath e Unholy Trinity si rivelano vere e proprie occasioni di puro godimento per gli amanti della “tecnica schizofrenica” propria delle migliori band brutal-death. Bruno (Damnation, Convent) dietro al microfono e alle quattro corde offre una prestazione memorabile: il suo growl dalla timbrica potente e profonda intona in ogni traccia efficaci linee vocali che inspessiscono notevolmente il prodotto finito. L’uso di ritornelli blasfemi e facilmente memorizzabili quali quello della title-track era già un marchio di fabbrica negli album precedenti, ma in Praise The Beast le lodi a Satana diventano vere e proprie invocazioni da urlare a squarciagola in sede live: spesso supportati da cori laceranti (ascoltate Queen of the Sabbath se dubitate) esse si dimostrano i momenti di maggior coinvolgimento emotivo dei brani rendendo uniche tutte le composizioni del platter.
Tirando le somme non ritengo assolutamente azzardato affermare che mostri sacri quali Belphegor e Behemot ora hanno un nuovo collega con cui fare i conti. Gli Azarath con il loro Praise The Beast segnano un nuovo, fondamentale capitolo per il black metal suonato in chiave brutal-death tecnico che sarà tanto difficilmente raggiungibile dalle nuove leve, quanto impossibile sarà per i cultori del genere dimenticarne le micidiali invocazioni sataniche…
Ave Satanas, Santus Satanas
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4
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Ho ascoltato poco fa questo Album invogliato dalla Recensione, dal momento che il Gruppo lo avevo sentito solo nominare ma nulla più.. E' uno dei Lavori più Brutali e intensi che ho sentito ultimamente.. Non un attimo di cedimento.. Veramente bravi... Non mi capacito del Voto Lettori.. Boh.. |
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3
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Spaccano veramente il culo ai passeri. |
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2
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Grazie Renaz, credo apprezzerai. |
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1
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Però, mi hai invogliato! Bella rece |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Summoning 2.I Hate Your Kind 3.Sacrifice of Blood 4.Invocation 5.Praise the Beast 6.Queen of the Sabbath 7.Azazel 8.Unholy Trinity 9.Obey the Flesh 10.Throne of Skulls 11.From Beyond the Coldest Star
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Line Up
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Bruno - Bass, Vocals Inferno - Drums Bart - Guitars Trufel – Guitars
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