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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3220 letture )
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Sovente mi sono chiesto quali siano le motivazioni per le quali il movimento hard & heavy italiano non riesca finalmente ad affermarsi in modo significativo. Ovviamente non è questa la sede per affrontare una tematica così complessa; tuttavia nel recensire AphasiA, dell’artista triestino (tastierista e cantante) Alex Falcone (Holy Grail, W.I.N.D., Heaven’s Touch), posso affermare che l’unico difetto di questa pur gradevole release sia costituito da una certa mancanza di coraggio, lo stesso problema che accomuna, purtroppo, moltissimi altri lavori di artisti italiani. Eppure le premesse c’erano tutte perché AphasiA, ispirato alla saga Phenomena di Tom e Mell Galley nonchè primo album solista di Alex Falcone, fratello del più noto guitar hero Arthur, è stato inciso, dopo molti sacrifici e ben tre anni di lavoro, con la collaborazione esterna di musicisti di assoluto livello (Kjell "Kee Marcello" Lövbom chitarrista degli Europe dal 1986 al 1992, Doogie White ex vocalist dei Rainbow e di Yngwie Malmsteen, James Christian cantante degli House Of Lords e tanti altri ancora tra cui la violinista Sandra Brus); il risultato finale è che questo platter risulta troppo marcatamente melodico e con brani che, seppur di soddisfacente fattura, danno la netta impressione che avrebbero potuto essere migliorati impreziosendoli, ad esempio, con assoli e riffs di chitarra più incisivi.
I dodici pezzi che compongono il disco si attestano su un classic/hard rock che ricorda moltissimo le atmosfere intessute dai Rainbow nel periodo post R.J. Dio quello, per intendersi meglio, della svolta commerciale tesa alla conquista delle charts americane; molte, comunque, le altre influenze (soprattutto per quanto concerne l’immediatezza dei brani e per una certa vena progressive che scaturisce principalmente dall’uso corposo delle tastiere): Uriah Heep (giova ricordare che Alex Falcone ha suonato anche con John Lawton, singer del gruppo inglese dal 1976 al 1979), Magnum, Nazareth, Dokken, Whitesnake, Deep Purple, Sweet, Toto e l'elenco potrebbe continuare ancora. Tracks, dunque, strutturalmente semplici nelle quali spiccano a volte pregevoli parti di chitarra (l’assolo centrale di Racin' With The Spirit ne è un ottimo esempio); convincente il cantato mentre le tastiere di Alex Falcone rendono più accattivanti le songs senza mai essere troppo invasive come in Sail Away e nella struggente Ridin' On. I refrains, però, sono a volte un pò troppo scontati facendo scadere la qualità delle composizioni come nel caso di Guns In The Holsters. Da evidenziare la già citata Racin' With The Spirit: inizialmente trascinante si dirada in un’atmosfera melodica molto bella per poi riprendere vigore; probabilmente l'apice di questo disco. Molto efficace il riff di chitarra iniziale di Screamin’ For You (sebbene poi il brano si perda un po’) e divertente il remake di Alexander Graham Bell dei Sweet. La conclusiva strumentale title track è un pezzo progressive eccellente che merita di essere citato tra le cose migliori dell’album.
AphasiA e un lavoro che, in definitiva, si fa ascoltare volentieri ma, tornando al discorso iniziale, a mio avviso è mancato il coraggio di sperimentare, di azzardare (magari talvolta virando verso un più deciso hard rock o evitando la banalità di alcuni ritornelli) al fine di elevare la qualità compositiva dei brani che, così come sono strutturati, non riescono ad emozionare fino in fondo.
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1
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Un bel gran disco per gli amanti dell'hard rock classico |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Sunrise (Intro) 02. Heat 03. Guns In The Holsters 04. Sail Away 05. Racin’ With The Spirits 06. Ridin’ On 07. Why 08. Emerald 09. Angel Blue 10. Screamin' For You 11. Alexander Graham Bell 12. AphasiA
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Line Up
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Alex Falcone -voce e tastiere - coadiuvato da numerosi altri musicisti
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