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Infernal Poetry - Nervous System Failure
( 4552 letture )
Benvenuto metal caos, arrivederci (solo in parte) death metal. Il messaggio è chiaro e si evince fortemente fin dalle prime note di questo bel lavoro degli Infernal Poetry.

A due anni di distanza dall'EP Nervous System Checking, prosegue la verve compostiva della band ormai sempre più intraprendente nel sovrapporre vari aspetti del genere metal e non solo. Ed ecco il succulento full lenght Nervous System Failure, confusionario e instabile. Intuizione ben riuscita che lascia a fine ascolto un piacevole trambusto in testa. D'altronde l'intro avverte fin da subito, con vocina accogliente, quasi rassicurante:

Warning, this is not a conventional metal album…

Scorrendo rapidamente le tracks, a primo impatto, in particolar modo in Brain Pop-Ups e The Heater, the Wall the Hitter, ho l'impressione di essere in un circo, perseguitato da infidi e malefici clown come nel celebre romanzo IT di Stephen King. Analizzo nel dettaglio le mie impressioni e, durante l'ascolto, leggo sul web che alcuni suoni sono ricavati da campionamenti di termosifoni, mura domestiche e loop elettronici (The Heater, the Wall the Hitter). Stabilisco da subito che la mia infermità mentale caratterizzata da clown visionari, in questo caso è giustificata dalla loro, con la sostanziale differenza che la band, dalle evidenti deviazioni cerebrali, ne fa arte, tramutandole in note.

La chitarra di Daniele Galassi è anomala, svaria su tutta la tastiera in maniera avvolgente, lasciando imbambolati nel suo variare costante, privando di punti di riferimento e creando atmosfere disturbate da vortici di scale ipnotiche, che riecheggiano atmosfere minacciose e grottesche allo stesso tempo. E' un turbine che lascia la mente arrancante nel seguirne le complesse dinamiche di esecuzione. In tutti i brani, le corde vibrano nella costante ricerca di un suono curato e di tecnica cristallina, gravida di dissonanze ben orchestrate, senza deviare il percorso sonoro in estremismi disparati, ma attenendosi a realizzare riff insoliti, arricchiti d'assoli assolutamente paranoici e sfiziosi. Ogni episodio vive di luce propria, caratterizzato da una mutazione genetica di un death metal senza ombra di dubbio presente ma utile solo come base per dar forma a una creatura a se stante irrazionale e contorta. La voce di Paolo Ojetti è in piena simbiosi con l'andamento e l'esecuzione nevrotica, alternando colori e dinamiche, giocando tra sensuale e pornografica in brevi passaggi, ad agitata e nerboruta in un growl sostanzioso e dei più disparati. La peculiarità personalmente più gratificante è insita nell'ingegnoso impegno nel creare pezzi finalizzati a indurre l'ascoltatore ad una vera e propria "falla nervosa nel sistema", tanto da non mettere assolutamente in disparte l'aggressività e la cadenza dei riff, e parallelamente facendo risultare il tutto tonante e fortemente consistente. La band non sembra, infatti, tralasciare l'aspetto live del loro album, lavorando sui fianchi del pubblico che non potrà tirarsi indietro ad alcuni attimi di pogo massiccio tra teste basculanti. Dimostrazione pratica sono i brani The Next Is Mine, facente già parte del precedente MCD, Drive-Gig-Drive-Gig e Post-Split Anathemas: poco da aggiungere, pugni nello stomaco di tutto rispetto. Come accennato sopra, bella anche la scelta di rivisitare alcuni brani del precedente EP, restituendo nuova luce a completamento di un album davvero eccellente. L'unico punto sul quale si può discutere è la pressante difficoltà che in alcuni momenti si ha nel seguire e nel dare un senso logico alla partitura. Per chi adora un genere molto standard può conseguire irritante star dietro a cambi improvvisi di direzione tra acuti di chitarra e accelerazioni di batteria. Quest'ultima, oltre a un lavoro disinvolto e spontaneo nelle serpentine di ritmiche altalenanti, è veramente apprezzabile nel breve scambio jazz dell'ultimo pezzo portante il titolo dell'album; difatti, Alessandro riesce ad assecondare la chitarra con tocchi mai eccessivi pur mantenendo pieno vigore. D'altronde come si fa a non ammirare l'idea di creare un brano assimilando una piccola parte di tutti gli altri? Una soluzione degna di menzione e una vera chicca nell'andamento isterico di tutto l'album.

Chi aspetta un lavoro martellante, nello stile più standard del genere death, non pensi nemmeno lontanamente a farlo partire nel proprio stereo: qui si tratta di brani usciti da menti fuori dal normale, di musicisti attrezzati per ammaliare e scombussolare l'ascolto. Gli Infernal Poetry vi catapultano in atmosfere anomale, ricche di tensione e spensierata paura, assalendovi alle spalle con violente accelerazioni. L'unico problema evidentemente, è l'essere sanguigni italiani, poiché sembra davvero difficile credere che una label di livello non si sia interessata a loro.

Infetti da follia pura, è accertato. Maledettamente geniali, quest'album è pura anarchia schizo-metal!



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
63.02 su 43 voti [ VOTA]
Weeder
Venerdì 19 Marzo 2010, 14.49.02
10
Dire "l'italia fa cagare" non aiuta, semplicemente perchè NON è esattamente vero. E' vero che gli infernal attualmente, anzi direi già da un paio di dischi a questa parte, eccellono pressocchè spudoratamente un pò su tutti i fronti tra le proposte italiane (gusto, innovazione, personalità), ma ci sono comunque altre realtà che meritano riconoscimenti.
Ste
Venerdì 12 Marzo 2010, 14.19.31
9
Quando ascolti un disco del genere ti dici: 'Non ci credo che questi sono Italiani', a dimostrazione che spaccano il culo e che l'Italia fa cagare.
Arekusu
Giovedì 5 Novembre 2009, 23.35.17
8
@Corax & Alex: non vi preoccupate, se va come con "Beholding..." finisce che mi resta sullo stereo per 10 mesi di fila. Tra l'altro li ho visti dal vivo a Roma... mai visto scatenarsi un pogo così selvaggio in un locale così piccolo!
ROSSMETAL65
Giovedì 5 Novembre 2009, 22.03.37
7
Sicuramente gli Infernal Poetry sono il gruppo italiano piu' interessante del panorama metal.Il loro Schzzo-metal e' quanto di piu' destabilizzante e caoticamente attraente,si puo' ascoltare oggi in campo estremo.Paolo Ojetti e' perfetto nel calarsi nella parte del "menestrello matto" che da voce a questo sublime spettacolo folle,sostenuto da una sezione ritmica da infarto.Disco strepitoso,band magnifica!
Corax
Giovedì 5 Novembre 2009, 21.31.16
6
Mi sono sollazzato con questo cd! Fidati Arekusu, a primo impatto ho avuto la stessa sensazione, ma se lo senti più volte riesci a trovare il filo melodico nascosto dall'andamento schizofrenico. Born schiaccia play!
born_too_late
Giovedì 5 Novembre 2009, 20.17.27
5
Band assolutamente interessante, ascolterò questo album con molto piacere!
Alex Ve
Giovedì 5 Novembre 2009, 20.12.06
4
Arekusu: se ci pensi, anche la schizofrenia ha sempre un qualcosa di melodico nascosto in se. Concettualmente e musicalmente
Arekusu
Giovedì 5 Novembre 2009, 19.58.10
3
Al primo ascolto, decisamente eccellente, anche se mi sembra un pò mancare la vena melodica dei lavori precedenti. Ora lo rimetto su... (e questo lo dico solo di pochissimi dischi!)
Alex Ve
Giovedì 5 Novembre 2009, 18.11.26
2
Secondo i miei gusti questo è il miglior disco italiano di quest'anno, almeno fino ad ora.
tribal axis
Giovedì 5 Novembre 2009, 17.44.57
1
uno dei dischi dell'anno secondo me... schizzatissimi, geniali e originali... album bellissimo(anche la copertina è fantastica)
INFORMAZIONI
2009
Casket Music
Death
Tracklist
1. User Advisory
2. Post Split Anathemas
3. Forbidden Apples
4. Brain Pop-Ups
5. They Dance In Circles
6. The Heater, The Wall, The Hitter
7. The Next Is Mine
8. Back To Monkey
9. La Macchina Del Trapasso
10. Pathological Acts At 37 Degrees
11. Drive-Gig Drive-Gig
12. Wizard Touch Part 3
13. Nervous System Failure
Line Up
Paolo Ojetti: voce
Daniele Galassi: chitarra
Christian Morbidoni: chitarra
Alessandro Infusini: basso
Alessandro Vagnoni: batteria
 
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