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Derek Sherinian - Black Utopia
( 3448 letture )
La sensazione che si ha ascoltando Black Utopia, terzo disco solista di Derek Sherinian, è probabilmente quella di un'occasione sprecata: infatti, guardando ai nomi dei musicisti coinvolti, le aspettative qualitative sull'album non possono che essere molto elevate. In realtà, come vedremo, i risultati sembrano un po' tradire le attese.

Con riferimento alla line-up, ritroviamo, accanto ovviamente a Sherinian alle tastiere, una sezione ritmica di tutto rispetto, composta da Simon Phillips (un batterista semplicemente incredibile per la sua versatilità) e Tony Franklin al basso, che in qualche brano si alterna con Billy Sheehan; va segnalata la presenza del mitico Jerry Goodman, che presta il suo violino in ben sei brani, mentre parlando di chitarristi, ne ritroviamo ben quattro e mica gente qualsiasi, dato che si tratta di grandissimi delle sei corde come Yngwie Malmsteen, Al DiMeola, Zakk Wylde e Steve Lukather. Uno dei primi aspetti da considerare, a questo punto, è che si tratta in effetti di quattro chitarristi alquanto diversi tra loro, e fin qui non ci sarebbe nulla di male, anzi. Il problema è che Sherinian non si preoccupa di inserirli in un contesto stilistico proprio, personale, ma sembra aver piuttosto scritto i brani semplicemente allo scopo di farli calzare a pennello per gli ospiti coinvolti, in funzione del loro stile. Già quest'aspetto rende il disco alquanto disomogeneo e con delle coordinate stilistiche un po' confuse. A ciò va aggiunto che il song-writing, in generale, appare davvero poco ispirato, riducendo i brani ad una sorta di duetto con un chitarrista piuttosto che un altro, con uno sfoggio di tecnica e virtuosismi del tutto fini a se stessi. Probabilmente, un lavoro di questo tipo potrebbe magari interessare gli amanti dello shredding o, più in generale, della musica ad alto tasso tecnico, ma anche sotto questo profilo, è comunque evidente che non si tratta neppure della migliore scelta possibile.

Scendendo nel dettaglio, i brani che ci sembrano realmente meglio riusciti e riescono ad elevare la media del disco sono essenzialmente due: il primo di essi è The Sons of Anu, una suite suddivisa in tre parti (peraltro anche piuttosto slegate tra loro), che trasmette un buon feeling e degli assoli raffinati ed appassionati ad opera del Maestro svedese, con un intervento del grande Al DiMeola con la chitarra classica nella seconda parte; l'altro brano a cui facevamo riferimento è invece Sweet Lament, dove Steve Lukather si distingue per una performance di altissimo livello in quanto ad intensità espressiva.

Per il resto, c'è sì la bravura dei musicisti, ma questo non basta a rendere il disco davvero interessante quando, per contro, si riscontrano davvero poche idee, cosicchè la tracklist scorre via, purtroppo, in maniera abbastanza anonima. Un lavoro alquanto opaco da parte di Sherinian, che non rende certo merito di quelle che sono le sue capacità compositive. Siamo assolutamente certi che il buon Derek possa fare di meglio. Per il momento, questo Black Utopia ci convince davvero poco.



VOTO RECENSORE
52
VOTO LETTORI
32.46 su 28 voti [ VOTA]
Salvatore
Martedì 11 Gennaio 2011, 18.21.37
1
Il miglior album dell'ex teatrante. Grande Derek! Anche questa volta hai fatto un ottimo lavoro!
INFORMAZIONI
2003
Inside out music
Shred/Metal
Tracklist
1 The Fury
2 The Sons of Anu
(Part 1: For The Glory Of Enki; Part 2: Of The Ashes Of Ur; Part 3: Return Of The Nephilim)
3 Nightmare Cinema
4 Stony Days
5 Starcycle
6 Axis Of Evil
7 Gypsy Moth
8 Sweet Lament
9 Black Utopia
Line Up
Derek Sherinian (keyboards)
Simon Phillips (drums)
Yngwie Malmsteen (guitar on tracks 1,2,6)
Al DiMeola (guitar on tracks 2,7)
Zakk Wylde (guitar on tracks 3,6,9)
Steve Lukather (guitar on tracks 4,5,8)
Tony Franklin (bass on tracks 2,3,4,5,6,7,8,9)
Billy Sheehan (bass on tracks 2,6,9)
Jerry Goodman (violin on tracks 2,3,6,7,8,9)
Brian Tichy (additional guitars on tracks 2,3,6,9)


Link &
Contatti:

Derek Sherinian@Officialsite
 
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