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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2900 letture )
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Demonica, qualcuno potrebbe sorridere già dal moniker. Giunge al debutto su disco questa formazione danese fortemente voluta da Hank Shermann, chitarrista di conclamata esperienza a trecentossessanta gradi nell'ambito della musica rock [ha suonato anche nei Mercyful Fate!]. Dopo due anni di rodaggio,debutta nei negozi Demonstrous, primo virgulto dell'ensemble danese, un prodotto che si appoggia sul talento di componenti decisamente navigati e blasonati e che pertanto suscita l'attenzione e l'acquolina in bocca agli appassionati del thrash metal tecnico. L'operato del combo nordeuropeo si articola in un thrash metal modernissimo e iper prodotto che trae vago riferimento dagli ultimi Testament, con un riffing potentissimo ed un sound molto heavy negli assoli prolungati e tecnicissimi; l'intransigente melodia fluidamente sviscerata dall'ascia sapiente dell'americano Craig Locicero, chitarrista con un passato nei Forbidden, spicca in primissimo piano in un contesto sonoro cupo e d'impatto devastante, dalla ritmica forsennata guidata dietro le pelli da un altro musicista dal curriculum interessante, Mark Hernandez, già sentito all'opera con Technocracy, Vio-Lence, Heaten, Defiance e -anch'esso- Forbidden; un vecchio marpione del technical thrash, e si sente. Tuttavia questo Demonstrous è a larghi tratti noioso e troppo freddo, anche a causa di una voce urlata [non growl, attenzione] troppo monocorde, oltre che di alcuni pezzi lenti e asfissianti concepiti come macabro biglietto da visita 'alternativo' che però non fa che ostacolare l'ascolto [Palace Of Class, Summoned]. Le canzoni non 'prendono', nonostante folgoranti assalti delle chitarre, affilate come rasoi e abbellite dalla melodia quanto basta per rimanere fedeli al verbo dell'estremismo: sicuramente salvabili tracce quali Below Zero o la lunghissima strumentale Astronomica [8 minuti di durata], ricca di cambi di tempo, accelerazioni e sbalzi d'atmosfera. Non basta qualche scintilla a salvare la baracca, e non basta la preparazione tecnica eccelsa dei musicisti per rendere un disco memorabile, o perlomeno coinvolgente. Se thrash metal significa adrenalina, i Demonica dovrebbero spiegarci perchè difficilmente qualcuno si butterà nel moshpit. Non è il thrash mordi-e-fuggi della Bay Area, beninteso, ma ciò non toglie che le teste lungocrinite restano abbastanza ferme durante l'ascolto, il disco non lievita e le aspettative vengono deluse: manca il feeling, è meglio riprovare.
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2
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...ed infatti, da amante del thrash, soprattutto quello tecnico, dico che questo disco non è miracoloso, ma si lascia ascoltare senza troppi problemi. Preferisco mille volte roba così a schifezze che vanno a ripescare sonorità stile primi Sodom o Kreator, cantate in growl (che col thrash non c'entra un cazzo) e con batteristi che viaggiano in blastbeat (anche questo col thrash non c'azzecca un piffero)...io direi che questi un bel 7 se lo meritano, eccome! |
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1
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Caro Rino,permettimi di dissentire in pieno la tua recensione.Secondo me questo lavoro dei Demonica (si',il nome e' veramente ridicolo) e' un buon lavoro che scorre piacevole in tutta la sua durata.Normale ci sia qualche riff gia' macinato in altri milioni di dischi del genere,ma Locicero e soci non si fanno disprezzare.Per me ascolto consigliato per gli amanti del thrash. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Demon Class 02. Ghost Hunt 03. Luscious Damned 04. My Tongue 05. Palace Of Class 06. Alien Six 07. Below Zero 08. Fast And Furious 09. Summoned 10. Astronomica
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Line Up
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Hank Shermann - Guitar Klaus Hyr - Vocals Craig Locicero - Guitar Mark Hernandez - Drums Marc Grabowski - Bass
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