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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 5113 letture )
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Primo EP per i Ravenscry, band milanese (tranne la romana Giulia Stefani) che ci propone un gothic con rimandi a gruppi del calibro di Lacuna Coil o Evanescence, condito da brevi sprazzi elettronici al limite del teckhouse (in Nobody e in Calliope). Consapevole di rovinare un po' il consueto ordine di analisi comincio con il dire che se non mi avessero detto che si trattava di un EP (autoprodotto per giunta), avrei scambiato il tutto per 5 canzoni estratte da un CD prodotto da una major! La qualità del suono è infatti superlativa, non c'è niente fuori posto e le tracce registrate singolarmente in diversi studios dello stivale sono state mixate in quel di Los Angeles, con risultati che collocano il livello della registrazione ben oltre la media dei dischi autoprodotti.
Per valutare bene le 5 tracce è necessario dividerle in 2 blocchi, le prime: Nobody e Calliope sono aggressive, costruite su solidi riff di chitarra estremamente variabili, un basso a tratti virtuoso e una batteria che impone dei ritmi anche lontani dai 4/4. Proprio in questi 2 pezzi si fa sentire maggiormente la presenza dell'elettronica che seppure nelle idee possa ricordare gli Ayreon (che la band cita tra le sue influenze), nei fatti si avvicina più, come già segnalato, ad un certo tipo di teckhouse che non alle complesse sperimentazioni di Lucassen; con ciò non voglio assolutamente dire che i Ravenscry facciano musica che possa ricordare quella da discoteca, ma che per quei brevi tratti forse le grandi possibilità offerte dall'elettronica sarebbero potute essere sfruttate in modo più originale. Le restanti tracce sono invece un'unica grande suite intitolata Redemption, divisa in Rainy Reflection e Far Away: le prime 2 ci mostrano l'altro lato della band, quello più soft e melodico, niente strumenti analogici (nemmeno le percussioni) ma un intreccio di piano e di archi sintetizzati che, specie nella strumentale Reflection, ci porta ad atmosfere quasi da colonna sonora (nel complesso migliorabile il piano, un po' ripetitivo, ma ciò ritengo sia più che comprensibile data l'assenza di un vero tastierista nella formazione); chiude Far Away, sintesi riuscita di tutte le songs precedenti, con gli strumenti che riattaccano potenti come prima ma questa volta supportati da un tappeto dei suddetti suoni sintetici. Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a musicisti molto capaci e non sicuramente di primo pelo, che utilizzano una strumentazione da gruppo prog: chitarre a 7 e 8 corde, basso a 6 e dei suoni sintetizzati di buon livello. Un capitolo a parte merita la voce, ascoltando i brani capiamo perché questi ragazzi milanesi abbiano scelto Giulia Stefani come cantante (nonostante quasi 600 km separino Milano da Roma), la sua voce a tratti lirica a tratti pulita è sempre all'altezza in tutte le 5 tracce (nei puliti mi ricorda Cristina Scabbia); la ragazza (tra l'alto autrice di tutti i testi) ha talento e mi pare lo stia ben valorizzando.
Nobody is your name you can’t conquer a place in heaven nor in this life.
I testi spaziano attraverso molti argomenti, Nobody tratta dell'alienazione dell'uomo rispetto alla società in cui vive, pur essendo essa quella in cui è cresciuto.
Then nine sisters The most wise And noble you slip into The mind of those who can Listen
Qui viene invece citata Calliope, musa ispiratrice della poesia epica, la più nobile di tutte le 9 muse classiche. Nell'ultima suite Redemption il tema sviluppato da Giulia diventa più personale, credo legato al tormentato rapporto tra genitori e figli.
Che dire, non capisco perché questi ragazzi non abbiano ancora qualcuno che li produca, labels? Dove siete??
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Sottolineerei, oltre alle già menzionate doti canore di Giulia Stefani, anche l’ottimo lavoro di cassa (da verificare live) del batterista, probabilmente un fan di Raymond Herrera. P.s. Non mi sembra ci siano tempi dispari. |
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@andrea: no problem, è sempre una buona occasione per ricordare le regole del sito (ANCHE A FESTUCCIA), ciao! |
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renaz: chiedo scusa, hai ragione. |
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stà buono, renato, gliel'ho chiesto io  |
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@andrea: secondo te come mai non si possono inserire i link nei commenti? Per un errore del sistema, o PERCHE' NON VOGLIAMO LINK?  |
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@Andrea: il sito te l'avevo chiesto perché magari avevi letto la mia XD |
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@ andrea: ma quale rompitore..iscriviti quando vuoi, fa sempre piacere avere gente che ne capisce che visita il sito. |
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@ andrea: ma quale rompitore..iscriviti quando vuoi, fa sempre piacere avere gente che ne capisce che visita il sito. |
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yessss, temo di essere lo stesso rompitore! prima o poi dovrò iscrivermi al forum... |
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@ andrea: Figurati, mai pensato tranquillo, anzi queste aggiunte mi fanno piacere, se sei lo stesso della recensione dei Delain ancora grazie. |
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@Filippo: http : // www . flashmagazine . it / edicola / RAVENSCRY . htm (scusa ma non si può linkare qua nei commenti! copia tutto attaccato) riguardo a metal-archives, è vero, e in parte sono d'accordo, non si può certo includere qualsiasi cosa; il fatto però è che hanno dato l'ok a ciò che è "comunque interessante per gli ascoltatori metal". in ogni caso, non so quante altre volte mi sarà capitato. una volta, in occasione della "submission" dei silent opera, band del paese vicino al mio, ho dovuto giurare sui miei antenati che possedevo fisicamente il loro demo! @Room & Filippo: tranquilli, non volevo assolutamente fare l'ennesima polemica incazzosa perché ci sono i lacuna coil di mezzo! avete ragione, dei riferimenti sono sempre necessari. |
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@andrea: metal-archives ha una politica precisissima che è anche abbastanza nota, non ragionano con i nostri stessi canoni. vatti a cercare i gruppi degli anni settanta e vedi chi non hanno incluso, sono scelte esplicite. il paragone con i lacuna coil è anche nei presskit, quindi forse è più un'affinità mentale, per quanto il suono richiami scabbia & co; è giusto comunque il tuo paragone, e in ogni caso parliamo di una band di classe. giusto per curiosità, qual era la webzine? |
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@ andrea: I paragoni con altre band devo farli per forza per dare una vaga idea a chi legge di cosa suoni la band, a me hanno ricordato i Lacuna un pò per la voce e un pò per l'elettronica e quindi l'ho scritto, ma in ogni caso quella è la parte meno importante della rece, sono solo linee guida, ora con il tuo commento i lettori magari andranno a compararli con i Lovecrave, va benissimo uguale, è una cosa in più. Definirli non metal non mi sembra opportuno, sì ok, puoi chiamarlo Gothic Rock, ma Nobody e Calliope mi sembra fughino ogni dubbio, è come dire che i Manowar non sono metal perchè hanno fatto Master of the Wind, poi considera che è un EP, sono sicuro che quando arriverà il loro primo full lenght la definizione verrà confermata. |
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l'ho comprato qualche settimana fa dopo aver letto una recensione su un'altra webzine! sono in disaccordo solo sul paragone coi lacuna coil, calzante solo leggermente e a tratti, a mio parere. ho invece trovato più punti in comune coi Lovecrave ti francesca chiara e tank palamara. curiosità: su metal-archives me li hanno rifiutati perché "non metal, come gli evanescence". ok, non sono certo i maiden o i cannibal corpse però come prog ci stava secondo me... voi che dite? |
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D'accordissimo. Mi è capitato di recensirli per un altra webzine che tratta specificatamente l'underground ed ero stato più che positivo nei loro confronti. Devono limare qualcosina ma sono dettagli. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Nobody 2. Calliope 3. Redemption I “Rainy” 4. Redemption II “Reflection” 5. Redemption III “Far Away”
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Line Up
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Giulia Stefani - Vocals Mauro Paganelli - 6,7,8 strings guitars & programming Paul Raimondi - 7,8 strings guitars & programming Fagio - 6 strings bass guitar & programming Simon Carminati - Drums
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RECENSIONI |
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