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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Sick Of It All - Based On A True Story
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( 5163 letture )
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Se la coerenza fosse quotata in borsa i Sick Of It All avrebbero la maggioranza del pacchetto azionario.
Da ventiquattro anni fedeli al messaggio, ai contenuti, all'immagine. Disco, tour, sudore e ancora disco, tour e sudore. Una carriera lunga che ne ha viste di ogni, che è passata attraverso mode, stili, ghetti e generazioni. Un suono figlio di uno stile che sfocia nell'immagine che ancora sopravvive. Una band che ha contribuito alla nascita dell'hardcore, che ha fomentato l'unione tra la cresta, il chiodo e il cappello da baseball. Un simbolo vivente di come il sudore di un vero sport praticato -l'hardcore- vinca contro l'ormonica pomposità di muscoli anabolizzati -il metalcore.
Storie di fratelli, coltelli, tirapugni, mosh, violent dancing, fratture e stage diving . Questo sono i Sick Of It All e questo rimangono. Cos'è Based On A True Story? E' l'essenza di questa band, come lo sono le opere precedenti. E' l'insieme delle definizioni che li hanno contraddistinti dalla nascita. Poco conta rilevare che la produzione sia stata affidata ad un boss del suono quale Tue Madsen e non deve ingannare il fatto che il nuovo album esca sotto l'egida di un'etichetta rinomata, Century Media Records. I Sick Of It All non deviano da quella che è la loro direzione naturale. Vanno dritti al punto, come hanno sempre fatto e come continueranno a fare. New York Hardcore, e basta. Sarà pur vero, in questo caso si strizza maggiormente l'occhio all'hardcore classico, rinunciando ai modernismi tanto in voga negli ultimi tempi, così come è onesto affermare che tale disco non è il migliore per il gruppo. Questa band ha però nelle corde la possibilità permessa a pochi. Quella che si sostanzia nell' essere sintomatica di riferimenti, continuati e continuativi, che contribuiscono ad identificarla già dalle note iniziali. Based On A True Story è un manifesto, l'unico modo che il gruppo ha per dire "volete suonare hardcore? Non siete nati a New York? No problem, ascoltate la nostra musica, vivete il nostro sound, rapportatelo alla vita di tutti i giorni e a quel che volete esprimere. Trasformate la rabbia in energia propulsiva. Il resto sarà conseguenza". Così come è conseguenza il seguito enorme che i Sick Of It All hanno costruito negli anni. Un esercito di adolescenti, uomini più o meno giovani, di ogni sesso, cultura, nazionalità che li seguono in ogni angolo remoto del globo terracqueo. Espressione sonora dell'art.3 della Costituzione Italiana? In senso lato. Coerenza? Al 100%. Divertimento? Garantito.
Calarsi nel dettaglio freddo di ogni singola canzone non serve a niente con album come questo e in particolar modo con band come quella di cui si parla. I Sick Of It All hanno realizzato un prodotto che farà la felicità di coloro che li hanno sempre amati, che continuerà a coniugare il verbo dell'Hardcore con l'H maiuscola. Chi detesta questo genere ancora una volta non vi troverà niente di interessante. Tutti gli altri avranno quattordici tracce con cui divertirsi, con cui vivere la loro personale trasposizione di Kerouac, magari all'interno di un ghetto (realtà urbanistica difficile che ahimè riguarda sempre più anche l'Europa Occidentale), di certo tra le proprie emozioni.
Basato su una storia vera, appunto. La colonna sonora di chi resiste, resiste e ancora resiste. In strada, nelle periferie, sotto il palco e non solo. Semplicemente Sick Of It All.
Lunga vita ai simboli.
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3
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Ottimo album...ottima band. |
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2
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Death to Tyrants era decisamente superiore. Peccato. |
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1
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Grande band mi procurerò il disco! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Death or Jail 2. The Divide 3. Dominated 4. A Month of Sundays 5. Braveheart 6. Bent Outta Shape 7. Lowest Common Denominator 8. Good Cop 9. Lifeline 10. Watch It Burn 11. Waiting for the Day 12. Long as She's Standing 13. Nobody Rules 14. Gone to Ground
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Line Up
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Lou Koller (Vocals) Pete Koller (Guitars) Craig Setari (Bass) Armand Majidi (Drums)
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