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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Jacula - Tardo Pede In Magiam Versus
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( 12033 letture )
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Una delle recensioni più difficili e storicamente importanti che abbia mai scritto è certamente quella riguardante il più che seminale In Cauda Sempre Stat Venenum, di fatto l’invenzione tutta italiana del Funeral Doom firmata da Antonio Bartoccetti/Antonius Rex sotto il moniker Jacula. Quell’incredibile disco del 1969 segnava una svolta mortifera nella musica che nessun altro aveva osato nemmeno pensare di raggiungere e, al di là del fatto che quella a nostra disposizione oggi potrebbe essere una versione ritoccata ex post nel suono per dargli una dimensione moderna che l’originale potrebbe anche non poter vantare, rimane il fatto che In Cauda Semper Stat Venenum è un album semplicemente fondamentale, il punto zero del Funeral e del Goth (look compreso) come oggi li conosciamo e largamente più moderno adesso di quando venne immesso –si fa per dire visto il numero irrisorio di copie stampate- sul mercato.
A distanza di tre anni gli Jacula tornarono alla ribalta con un altro ossianico e morboso lavoro intitolato Tardo Pede in Magiam Versus, anche questo disponibile quasi solo sulla carta, potendo contare su una tiratura di circa 1000 copie stampate e venduto in circa un terzo della disponibilità, il tutto solo perché venne allegato al noto fumetto omonimo, punto di riferimento della cul….tura giovanile dell’epoca. Introdotto da una cover assolutamente in tema, Tardo Pede in Magiam Versus poteva contare sulla formazione originale –ossia Rex, Norton ed il vegliardo Tiring- arricchita dall’immissione in ruolo di Franz Parthenzy, medium il cui lavoro consisteva nel contattare i morti al fine di cantarne le melodie che, filtrate dalla musica dei tre, finivano poi su disco.
Il disco in questione può essere a tutti gli effetti considerato come il sequel di In Cauda Semper Stat Venenum, del quale riprende schemi ed atmosfere oscuramente liturgiche rafforzate dall’uso del latino, ma risulta se possibile ancora più nero, ciò per l’eliminazione della chitarra a favore dell’introduzione di strumenti quali flauto traverso e violino sostenuti da un moog in grado di dare piccoli effetti elettronici bene inseriti nel tessuto a loop dei pezzi. Ne è subito valido esempio l’opener U.F.D.E.M. una litania liturgico/liberatoria triste ed a suo modo rabbiosa in cui Doris Norton ci racconta di un mondo che appare oggi più vicino –purtroppo- di quanto non lo fosse all’epoca della stesura del pezzo, e questo è uno dei motivi della sua modernità. Ma ecco di cosa stiamo parlando:
La RAI si rifiutò di mandarlo in onda nella trasmissione Per Voi Giovani perché ”avrebbe potuto creare problemi allo sviluppo industriale”. Ancora più inquietante Praesentia Domini, con l’organo che va in crescendo fino al punto in cui un coro latino ti gela il sangue nelle vene. La fine del brano è quasi liberatoria, tanto alta è la tensione interna che riesce a creare. Psichedelica e schizoide. E’ così che può essere descritta Jacula Valzer, con il flauto a sostenere una allucinata filastrocca che la voce paranoide di Doris Norton e le incursioni del moog rendono ancora più destabilizzante. L’inglese (volutamente?) approssimativo di Antonius Rex è gelido nel descrivere una Long Black Magic Night che gli strumenti tradizionali rendono quasi atemporale, riportandoci ad epoche lontane dal nostro quotidiano, ma sedimentate -o meglio compresse a forza- nel profondo più incontrollabile dell’Id. La chiusura di In Old Castle è pura follia, un sogno lisergico, una sfuriata gridata da un pazzo di notte per strada, un viaggio senza ritorno in realtà parallele ed aliene che chiude un Long Playing che non poteva essere retto oltre.
In Cauda Sempre Stat Venenum è un album che solo pochi iniziati potevano apprezzare in quel lontanissimo 1972, e probabilmente è ancora così. Vi segnalo che ne esiste una ristampa curata dalla band su Cd della Musik Research del 2007, edita in occasione del trentacinquennale dell’uscita originale con una bonus track intitolata Absolution che ha una storia interessante: venne scitta per ricordare gli accadimenti che coinvolsero Tiring il quale, dopo essersi appropriato illegalmente del master originale in un momento in cui si vociferava del suo passaggio agli Air Force di Ginger Baker per poi sparire intorno al 1979 dopo aver traviato e sposato una monaca diciottenne e averla condotta su sentieri occulti con pratiche innominabili. Il pezzo risale al 1973, se lo trovate e siete Doomster incalliti l’acquisto è praticamente obbligatorio.
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16
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Interessante, ma poco altro |
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Ho tutto di loro sino a"Praeternatural"e li apprezzo particolarmente..Ma una cosa non mi è chiara:il suono dell'esordio è tutto fuorchè del 1969..E soprattutto è proprio la voce ad alimentare i miei dubbi..Su"Zora",nelle brevi porzioni recitate,è assai più giovanile e acerba che nei suddetti dischi..Ciò mi fa credere che sia lo stesso autore ad aver datato i suoi dischi per dare ad essi un aspetto pioneristico.Spero di sbagliarmi..Parere personale.. |
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14
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Sinceramente, ho ascoltato i due pezzi proposti qui e ci vedo poco di agghiacciante, funereo o altri aggettivi usati nella recensione e nei commenti. Quando ero a Cambridge, un mio compagno di università suonava l'organo a canne (pezzi di musica da chiesa o Bach) e mi sembra di risentirlo nel pezzo "In Old Castle". Niente di che. Poi il medium, dirà qualche stupidata alla fine ma la cosa è più ridicola che "ossianica e morbosa". C'mon, Monsieur Raven, qui è andato un po' il la, diciamo. Lei è bravissimo a scrivere. Qualche volta "romanza" un po'. Au revoir. |
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Confermo, la voce è di Fiamma, mia zia! |
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vedo solo ora, ma mi risulta siano la stessa persona. |
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La voce di questo disco non è quella di Doris Norton ma di FIAMMA (qui Fiamma Dallo Spirito) |
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10
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ma le emozioni che trasmette assomigliano molto a quelle del Funeral |
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ma le emozioni che trasmette assomigliano molto a quelle del Funeral |
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8
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ovviamente questo disco non è definibile funeral doom... |
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7
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disco seminale! troppo avanti.... e più esoterico di tanti altri gruppi; sopratutto estremi!!! (contento di possedere il cd, etichetta Mellow Records, in jewel case, acquistato nuovo su e-bay dagli USA, pagandolo in tutto all'incirca 24 dollari) |
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6
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...da recuperare! grazie per la segnalazione,) |
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5
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In effetti il primo lavoro era stato commissionato proprio dalla casa editrice del fumetto, come Zora del resto, (ErreGi di Renzo Barbieri) che lo vendeva attraverso un vaucher allegato. Poi la musica e la stampa hanno preso due strade diverse. |
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4
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Per quel che ne so il grafico del primo lp era lo stesso che si occupava del fumetto e che poi produsse il disco, da qui la collaborazione musicisti/fumetto. |
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3
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Eccezionale, forse più efficace di In Cauda Semper Stat Venenum anche se meno sperimentale. Qualche pregio: Praesentia Domini è quanto di più esoterico vi possa essere nella nostra musica (a parte l'approccio chitarristico, insieme a U.F.D.E.M., è praticamente funeral) e Jacula Valzer la vera antenata del doom alla primi Cathedral. In U.F.D.E.M. poi il cantato di Doris Norton mi pare assolutamente accostabile a quello della darklady italiana per eccellenza: Patti Pravo (la cui figura era stata ripresa proprio nel fumetto). Voto 90 pure io. |
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2
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fantastica recensione, complimenti! è l'unico che non sono mai riuscito a trovare, mi sa che dovrò approfittare della ristampa quanto prima (me n'ero scordato, lo ammetto). magari lo ordino assieme a Switch on Dark, che pure mi manca. |
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Non mi sono chiari i collegamenti fra la band e il fumetto, visto che oltre al nome anche il logo è lo stesso... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. U.F.D.E.M 2. Praesentia Domini 3. Jacula Valzer 4. Long Black Magic Night 5. In Old Castle
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Line Up
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Antonius Rex - Voice, Guitar, Bass Doris Norton/Fiamma dello Spirito - Vocals, Violin, Flute Charles Tiring - Moog, Vocals, Harpsicord, Organ F. Parthenzy - Medium
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