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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2742 letture )
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L’antico sepolcro, sigillato dalle polveri del tempo, è stato riaperto. Il rischio era di veder scivolare tra le dita solo terra e ossa, ma Jacula, l’oscura creatura ridestata dopo un sonno lungo quasi quarant’anni, sembra ancora capace di effondere fascino e mistero.
Nato sul finire degli anni sessanta dalle menti di Antonio Bartoccetti, Doris Norton e Charles Tiring il progetto Jacula, spinto da ricerca esoterica e tormentata sperimentazione, è stato qualcosa di unico, straordinariamente sconvolgente ed innovativo. Due album, In Cauda Sempre Stat Venenum (1969) e Tardo Pede in Magiam Versus (1972), considerati, tra collezionismo e fanatismo, veri e propri oggetti di culto.
Oggi, dopo lungo e forzato riposo, il risveglio. A caro prezzo. Jacula chiede e pretende un pesante tributo di sangue, bevuto avidamente, per riprendere vita in un corpo nuovo e diverso. Un corpo che ha le sembianze di Antonius Rex, che ha il sangue di Antonius Rex. Come un’immagine che si riflette all’infinito in un gioco di specchi, l’uno guarda l’altro e diviene l’altro, occhi negli occhi, iniettati di egocentrismo, mistero e fatalità. Un corpo diverso perché Charles Tiring è scomparso, e con lui le sue poetiche e deliranti suite d’organo. Diverso perché manca l’apporto prettamente femminile ed eclettico di Doris Norton. Organo vitale, sì, ma non c’è spazio per rimpianti o nostalgia. Ora è Rexanthony che cura le parti delle tastiere. Stesso DNA, ma non la si può considerare sostituzione, perché certe persone, con la loro intelligenza, la loro creatività, la loro sensibilità, non potranno mai essere sostituite. Meglio considerarla una mutazione (genetica), una evoluzione che devia il percorso verso una meta non meno affascinante. Diverso il contesto, diverse le motivazioni, diversa la resa finale. Oggi Antonio Bartoccetti sembra maggiormente teso verso la ricerca del perfezionismo, di raffinati connubi musicali, verso un sound inevitabilmente più moderno, che corre, o forse anticipa il futuro, armonizzando e legando insieme elementi tanto diversi: canti gregoriani, chitarre Gibson, Moog e mini Moog, Hammond, synth, effetti elettronici e campionati.
Rimane ancorata su un filo concettuale che ha attraversato gli anni la capacità di muoversi in un limbo non definito nello spazio e nel tempo, che raccoglie come un lago profondo tanti affluenti, alcuni sotterranei altri superficiali. Sono le varie sfaccettature che si riflettono lungo le tracce dell’album… la ricerca esoterica, il fascino per l’occulto, la sperimentazione, l’avanguardia artistica, la voglia di creare un sound esclusivo unendo elementi apparentemente inconciliabili.
Pre Viam è un album ammantato di atmosfere dark, melodie malinconiche e scenari terribili e spaventosi. Non c’è la ruvida carezza della voce di Antonio Bartoccetti che con le sue parole e le sue frasi misteriche sa evocare suggestioni e visioni gotiche. Tutto è lasciato alle capacità deduttive e alla sensibilità del singolo ascoltatore, che dovrà ricreare nel suo personalissimo immaginario le visuali pennellate dall’eclettico musicista. E così un caldo assolo di chitarra, un arpeggio delicato, delle note d’organo, le tastiere che prendono corpo in tante diverse sfumature, attraverso il filtro della mente, riescono a raccontare una storia senza bisogno di parole, la storia di una donna, sola, abbandonata, sull’orlo della pazzia, attirata dal fascino della nera signora, iniziata a rituali magici e oscuri.
Jacula is Back, nelle sue ambientazioni tenebrose, fredde e spaventose, è la creatura che si ridesta dopo il lungo sonno. Il vento, i versi maligni e orrorifici creano una perfetta atmosfera sepolcrale. Ma se il male può essere dipinto con tanta durezza ed efficacia, con altrettanta dolcezza e delicatezza sono rappresentate la donna e la sua sofferenza interiore. Tenui melodie arpeggiate che si rincorrono, contrastano e convivono con il sound più solido e grezzo delle parti heavy-rock. Pre Viam, brano omonimo, trasmette lo smarrimento e la disperazione della donna abbandonata, che vaga nella notte, vittima e facile preda. Non c’è speranza di salvezza, i demoni, nelle sembianze di una sinfonia d’archi, sembrano avvolgere e stringere la donna in una spirale di dolore, trascinata negli abissi più foschi e oscuri. Blacklady Kiss si nutre di contrasti, come amore e morte, coniugando sapientemente rock ed elettronica, la delicatezza e l’armonia di un pianoforte, una chitarra graffiante, e l’irresistibile sapore così tipicamente anni ’70 del moog.
I brani si susseguono in un avvicendarsi di varie ambientazioni, pennellando di varie e intense sfumature la discesa verso le tenebre, fino a Possaction, l’ultima traccia dell’album, una sorta di processione rituale esorcistica sulla quale si sovrappongono le urla disperate di Sandra B., vittima, per chi voglia crederci, di possessione satanica.
Tenebroso, occulto, esoterico, mistico e sacrale. Sensuale e attraente. Lusinghiero e accattivante. Contraddittorio ed armonico. Dark, rock, electronic, progressive... sono i mille volti di Jacula, ridestato per invitarci, ancora una volta, al suo affascinante e pericoloso cerimoniale liturgico.
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6
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Entrambe le uscite settantiane in vinile. Uno dei migliori gruppi dark-prog italiani, assieme forse a I Raminghi, se non avessero mai inciso Donna Hai Ragione Tu .... |
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5
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Voila, quoto Monsieur Billorock Fci. Visto il glorioso passato, mi aspettavo qualcosa di meno scontato e leggermente in stile minestrone (ci metto un po' di tutto e vediamo...). E poi, cambino quel nome di un fumetto per segaioli degli anni settanta... |
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4
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ummh... umppff...ho ascoltato Pre viam e non mi ha entusiasmato molto, per lo meno non da comprare un disco, vanno bene nei film ! |
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3
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Preso appena uscito, per me ottimo disco e mi piace molto il lavoro fatto in accoppiata col figlio Rexanthony. Inutile dire che maestri si nasce non ci si diventa d'improvviso. Mi auguro di poterne ascoltare altri 100 di dischi di questo livello firmati Jacula. |
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2
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GREAT COME BACK... A MYTH |
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1
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Mi ha incuriosito la recensione, gli darò un ascolto  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Jacula is Back 2. Pre Viam 3. Blacklady Kiss 4. Deviens Folle 5. In Rain 6. Godwitch 7. Possaction
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Line Up
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Antonio Bartoccetti (vocal, guitar, bass) Rexanthony (piano, synth)
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RECENSIONI |
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