|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 2266 letture )
|
Dovendo parlare di gruppi e dischi storici della scena italica degli anni '80 non è possibile fare a meno di citare gli anconetani Gunfire, già incontrati sulle nostre pagine nel breve excursus sulla Nwoihm. Nati nell'81, incisero un demo nell'84 che nelle loro intenzioni doveva semplicemente servire da promo esclusivamente per gli addetti ai lavori, ma che piuttosto misteriosamente cominciò a circolare in maniera copiosa in Italia ed ancora di più all'estero, fruttando un grande interesse verso la loro musica, una potente e detonante miscela di riffs taglienti che portavano ad una serie di pezzi in debito con la lezione dei Judas Priest e dei Saxon -rielaborati però con gusto italico- che sostenevano la voce di Rob Drake. In seguito a tutto ciò i Gunfire incisero un EP in 2000 copie per una piccola etichetta (la stessa dei Litfiba), che li fece conoscere al grande pubblico -si fa molto per dire- del metal. Rovinato da un mixaggio effettuato da tecnici che evidentemente associavano la parola metal esclusivamente ai serramenti metallici ed affini, e poco esaltato da una cover fatta in economia per non alzare i costi, il disco in questione si componeva di quattro pezzi più un breve intro i quali, nonostante una resa dinamica avvilente, mostravano comunque una band con dei numeri interessantissimi.
Dopo il già citato intro il primo vero pezzo era Hard Steel, un brano che mostra le influenze enunciate nel primo paragrafo con un ritornello che dal vivo era un vero anthem ed un solo da brividi a cura di Lord Black Cat. A seguire Thunder of War, il loro brano più noto, ben equilibrato tra potenza e melodia e dotato di una vena un po' più nera del solito. Altro cavallo di battaglia con Gunfire, meno elaborata dal punto di vista strettamente compositivo, ma dannatamente potente per i canoni dell'epoca ed anche questa micidiale in sede live. A chiudere le danze Wings of Death, un pezzo più lento e cadenzato che esprimeva in modo inquitante la sua marzialità ancora con Drake sugli scudi, nonostante l'influenza dei Judas più che palese nel riff principale.
Tutta questa notorietà e la messe di buoni responsi all'EP non fruttarono alla band praticamente nulla di concreto. I ragazzi si trascinarono con convinzione ancora per due anni circa prima di alzare bandiera bianca e sciogliersi: un altro spreco italiano su cui riflettere. I Gunfire si sono riformati nel 2002 con una chitarra in più ed un diverso drummer, dato che l'originale non era più interessato dopo la sua esperienza con i Kurnalcool. La band è quindi riuscita nel 2004 ad incidere l'agognato full, intitolato Thunder of War. Quella dei Gunfire è un'altra storia molto italiana, e come quasi tutte le storie metalliche nostrane ha un sapore amaro di fondo, ma è una di quelle che non vanno dimenticate.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
Ho il vinile di questo ottimo mini lp made in Italy. Un plauso a Raven, che dimostra di sostenere autenticamente la musica prodotta nel nostro paese. Loro e molti altri artisti nostrani avrebbero meritato tutt'altra sorte. Concordo anche sul voto. |
|
|
|
|
|
|
7
|
non lo do via neanche x 100 euro, anche se musicalmente non ci vado matto |
|
|
|
|
|
|
6
|
Ma come? dovrebbe valere ancor di più secondo me  |
|
|
|
|
|
|
5
|
Più o meno vale 25 euro, dipende da come è conservato!!! Da quando hanno incluso i brani nel nuovo cd, il prezzo del vinile è precipitato!!! |
|
|
|
|
|
|
4
|
In effeftti è piuttosto raro. |
|
|
|
|
|
|
3
|
ho il vinile originale, regalato da un amico a cui non piaceva, mi sa che vale parecchi soldini..... |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Sono d'accordo con la recensione,l'EP e' bello e loro avrebbero meritato un'altra chance |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1 - Intro 2 - Hard Steel 3 - Thunder Of War 4 - Gunfire 5 - Wings Of Death
|
|
Line Up
|
Roberto "Robert Drake" Borrelli - voice Fabio "Lord Black Cat" Allegretto - guitar Maurizio "Maury Lyon" Leone - bass Roberto "Rob Gothar" Fanelli - Drum
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|